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lunedì 28 gennaio 2013

La neve

Oggi è scesa la neve...
Lasciamo parlare le immagini.

"Tutta la neve" E. anni 3

"La mia mano nella neve, però di pittura" C anni 3

"Ho la sciarpa perché fa freddo" G. anni 5

"Tutta la neve che scende, è ghiacciata". V. anni 5

S. anni 5
sinforosa castoro

domenica 27 gennaio 2013

Il Giorno della Memoria

Oggi è il giorno della Memoria, a scuola avremmo fatto un minuto di silenzio in rispetto ai milioni di uomini, donne e bambini sterminati solo per il fatto di esistere.
Rispondere al perché dei bambini e bambine: «Maestra, perché dobbiamo stare zitti?» non è facile.
Come si può spiegare a dei bambini che vedono gli adulti come figure di riferimento e di protezione che proprio quegli adulti, di cui loro si fidano, si sono invece macchiati di orrendi e indescrivibili crimini?
L'unica risposta che so dare è questa: «Bambini, adesso, per un minuto, stiamo tutti in silenzio e proviamo a pensare a tutte quelle persone che tanti anni fa - lo studierete a scuola quando sarete più grandi - sono state uccise da uomini che avevano scelto di seguire la via del male».
Loro, i bambini e bambine, hanno un sesto senso, si zittiscono all'istante e qualunque sia il loro pensiero in quel minuto, ne sono sicura, va dritto dritto al cuore di Dio, per le vittime e per i carnefici.



sinforosa castoro

martedì 22 gennaio 2013

Che artista!



Vi invito a commentare questa pittura. 
Liberate la vostra fantasia e raccontate cosa vedete in questo disegno.


Tempera su carta di E. A. anni 3
sinforosa castoro

domenica 20 gennaio 2013

Non hanno più vino

Stamattina, ascoltando il brano di Vangelo che ci immette nel tempo ordinario (le nozze di Cana), mi sono detta "che forza Maria! Lei non sta tanto lì a soffermarsi sulle parole secche che il Figlio le rivolge, va oltre, e alla fine lui fa come vuole lei".
Abbiamo dalla nostra questa Madre che, come una mamma, appunto, anticipa i bisogni dei suoi figli, è attenta a ogni battito di ciglio dei suoi figli, non trascura nulla, ci tira fuori dai guai e, soprattutto, mette una parola buona per noi a Quel suo figlio che tutto può.


Con una mamma così, di cosa possiamo avere paura?

sinforosa castoro

sabato 19 gennaio 2013

Il pastore buono

"Gesù racconta una storia ai suoi amici e dice...
Una mattina, un pastore manda fuori dal recinto tutte le sue pecore, erano tante, cento (e fa segno con i palmi delle mani bene aperti).
Cammina tanto, fino a quando arriva in un prato e dice alle pecore:
«Adesso state qui e io vi guardo e voi potete mangiare l'erbetta verdolina». E le pecore mangiavano tutta l'erba e il pastore le guardava, poi mangia anche lui, perché è mezzogiorno, un po' di formaggio con il pane e il latte. Poi, al pomeriggio, le pecore si riposano un po', poi mangiano ancora l'erba, poi incomincia a venire un po' di buio e allora il pastore dice: «Andiamo a casa».
Tutte le pecore vanno. Quando arriva dove c'è il recinto le manda tutte dentro e le conta: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, venti, cinquanta, ottanta... e poi ne manca una. Chiude bene il recinto, se no vengono i ladri e loro (le pecore) scappano e va a cercare la pecora che non c'è più. C'era buio, perché non c'erano i lampioni, e fa tanta strada, cerca dappertutto, ma la pecora non c'è più.
Poi, sente fare: «Bééé... bééé... bééé... », era la pecora che era caduta nel cespuglio di spine e si era punta tutta.

Il pastore va nel cespuglio e si punge anche lui, perché deve prendere la pecora che era in mezzo a tutte le spine. Le spine "le" pungono tutte le mani, ma poi lui la prende e la prende in braccio, aveva tutta la lana rossa perché c'era su il sangue, e la porta a casa e la cura. Ci mette su il disinfettante e il cerotto e le dà da mangiare l'erba verdolina e poi la pecora guarisce.
E poi Gesù dice: «Il pastore è stato bravo o cattivo?».
E i suoi amici "ci" dicono: «Bravo».
E Gesù, allora, dice: «Anche Dio Padre è bravo come il pastore»."

Dopo il racconto, la visione delle immagini e la drammatizzazione della parabola del Buon Pastore, Rachele (anni 5) racconta ad amici e amiche la sua versione.

sinforosa castoro

mercoledì 16 gennaio 2013

Ragno ragnolino

Per i più piccoli, una bella canzoncina per rendere graziosi e teneri persino i ragni.
Le dita delle mani si muovono come le zampette del ragno quando si arrampica sul filo della ragnatela.

Ragno, ragnolino
che sali sali su.
La pioggerellina
che scende scende giù.
E il solleone
che illumina da lassù.
Così ragnolino non si bagna più.
Così ragnolino non si bagna più.

Ragnolino si arrampica sul filo della sua ragnatela

sinforosa castoro

lunedì 14 gennaio 2013

Ciao mamma!

Nonostante siamo già a metà Gennaio, al mattino ci sono ancora bambini e bambine che al momento del distacco dalla mamma soffrono un po'.




Un consiglio: abituateli a un piccolo e semplice rituale da ripetersi ogni giorno, per esempio rassicurateli dicendo sempre che la mamma poi ritornerà e che la sera saranno di nuovo insieme. Inventate una piccola tiritera o una piccola storiella nella quale il vostro bambino o bambina possa ritrovare gli stessi sentimenti che sta vivendo, in questo modo  il distacco sarà meno duro e, soprattutto, consegnateli con serenità alle maestre.

sinforosa castoro

sabato 12 gennaio 2013

Cinciallegra trova casa

C'è una bella canzoncina sui giorni della settimana che finisce così:
"Sabato e domenica che cosa si fa
si sta con mamma e papà.
Sabato e Domenica che cosa si fa
si sta con mamma e papà".
E oggi è proprio Sabato e allora pensiamo ai bambini e bambine regalando loro una bella storia in immagini.

Cinciallegra vive felice in un bel bosco. Cip Cip Cip.

Un giorno, però, arrivano degli uomini e incominciano a tagliare tutti gli alberi. Cinciallegra se ne deve andare

Incomincia a volare intorno al mondo, finché...

mercoledì 9 gennaio 2013

Il dono della pecorina

Dopo il racconto Il dono della pecorina 
da Michelino Fabbri ed.
un bambino di 5 anni: Davide, racconta la storia così:

" C'era una volta una bambina povera che non aveva niente da mettersi e aveva freddo perché era inverno, allora va dal gatto e gli dice: «Mi puoi dare un po' della tua pelliccia?».
«Ma sei matta... non posso perché io poi resto senza».
Allora, la bambina, va dal coniglio e gli dice: «Mi puoi dare un po' della tua pelliccia che ho freddo?».
«No», dice il coniglio.
Allora va dall'orso, che dormiva perché in inverno dorme tutto l'inverno, e gli dice: «Orso... Orsooo», grida, perché lui era nella caverna a dormire e non sentiva.
«Chi mi disturba?».
«Sono io, per favore mi dai un po' della tua pelliccia che ho freddo?».
«Vattene via che devo dormire e non disturbarmi più».
Allora la bambina comincia a piangere e si siede fuori dalla sua casa e poi passa una pecorina che dice:

domenica 6 gennaio 2013

Ogni giorno importante e determinante

Le feste sono finite, ma non per chi vede ogni giorno che inizia come estremamente importante e determinante e quindi… la festa continua; domani tutti a scuola.




sinforosa castoro

giovedì 3 gennaio 2013

Il viaggio dei Re Magi

"
Più di duemila anni fa alcuni re, che studiavano i movimenti delle stelle del cielo,




videro brillare nella volta celeste una stella più luminosa di altre.
«Quello è il segno predetto che in Giudea un grande re è nato» dissero all'unisono.
«Seguiamola, ci condurrà da lui».
E si misero in viaggio.



Raccolsero provviste e, sistemate sui loro cammelli, incominciarono un viaggio che si annunciava lungo e imprevedibile. Attraversarono il gran deserto arabico e il Giordano, salirono a Gerusalemme, sicuri di trovarla in festa per la nascita del re tanto sospirato. Stupiti da tanta indifferenza che regnava nella captale d'Israele, chiesero alla gente, che s'affollava curiosa intorno ai loro cammelli: «Dov'è che è nato il re dei Giudei? Vedemmo la sua stella in oriente, e siam venuti ad adorarlo». 
La notizia che dei capi di tribù della potente casta dei Magi eran venuti dall'oriente a venerare il Messia, passando in un baleno di bocca in bocca, mise in agitazione tutta Gerusalemme e specialmente la reggia.


Il sospettoso Erode, quando sentì che il re legittimo, sospirato da tutto Israele e già riconosciuto anche dagli stranieri, era nato, tremò per il suo trono.
Fatto audace dalla paura, propose di uccidere il nato re nella sua culla. Radunati gli Anziani del popolo,  i capi delle famiglie sacerdotali e i dottori della legge chiese loro in qual luogo dovesse nascere il Cristo. Tutti risposero «in Betlem di Giudea», citando il profeta Michea che, settecento anni prima, aveva scritto: «E tu Betlem Efrata, sei piccola per entrare fra le città delle migliaia di Giudea; ma da te nascerà Colui che dovrà essere il re d'Israele».
Avuta una risposta così unanime e dimostrata dalle Scritture, Erode ricevette di nascosto i Magi, che aveva fatto indirizzare al palazzo reale. Saputo quando fosse apparsa loro la stella, li mandò a Betlem, dicendo:

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