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giovedì 29 agosto 2013

Sono depressa

Oggi è decisamente una giornata NO. Nel giro di poche ore mi son sorte un mucchio di paure che mi riportano a un tempo non troppo lontano. Ti ricordi come sono stata male? Un male profondo che rasentava il non senso verso tutto ciò che facevo e che dovevo fare. Se a questo poi aggiungo gli attacchi di panico provati allora, puoi ben capire di cosa sto parlando (anche se sono convinta che chi non ha mai provato simili sofferenze faccia fatica a comprendere). Ecco, ho il timore-terrore che la storia possa ripetersi. Perché?
Forse perché ho in vista delle novità sul lavoro e in famiglia che mi creano paura, incognite, ansia. Nuovi colleghi, nuovi incarichi, mio marito che se ne andrà per un po' di tempo all'estero e quei figli (che già allora erano rimasti disorientati da quel mio atteggiamento nuovo e inconsueto; ma come? la loro super-mamma-efficientissima che aveva paura persino ad andare a fare la spesa nel solito negozio sotto-casa) che non voglio più far preoccupare a causa mia. Chi non ha vissuto queste realtà non ha idea del potere che ha la mente, un potere immenso, potente e prepotente, un potere che sconvolge ogni singola fibra del tuo corpo, sì, perché in quei frangenti, ricordo benissimo, anche il mio organismo andava in tilt: tachicardia, mancamenti, fiato corto, disturbi gastrici, intestinali, terrore di poter morire lì su i due piedi e consapevolezza che nessuno, ma nessuno, dico, può venire in tuo aiuto, credimi, è terrore, allo stato puro. Oddio! Non farmici pensare... 

È solo un pezzo di lettera che una cara amica mi ha spedito con tanto di busta e francobollo, mi ha lasciata di stucco, senza parole. Datemi una mano.


sinforosa castoro

domenica 25 agosto 2013

Cantico dei Cantici Cap 8

La Sposa

Oh, se qualcuno avesse potuto 
darti a me come fratello,
che avessi succhiato i seni di mia madre!
trovandoti fuori ti bacerei
e nessuno mi disprezzerebbe.
Ti condurrei a casa di mia madre;
tu mi avresti iniziata
e t'avrei dato da bere vino aromatico
del mosto della mia melagrana.
La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.

Lo Sposo

Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, 
non destate, non scuotete dal sonno l'amore
finché non lo voglia.
Chi è costei che sale dal deserto
che s'appoggia sopra il suo amato?
Sotto il cedro ti ho svegliata,
là, dove ti concepì tua madre,
là, dove la tua genitrice ti partorì.

La Sposa

Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio,
perché forte come la morte è amore,
ferma come Sceòl è la passione:
le sue fiamme, fiamme di fuoco,
i suoi lampi, lampi di Jah!
Acque grandi non valgono a spegnere l'amore
e i fiumi non lo sommergono.
Se uno desse ogni ricchezza di casa sua 
in cambio di amore, vituperio grande ne avrebbe.

I Fratelli

Una sorella piccola abbiamo
e seni non ha.
Che cosa faremo alla nostra sorella
nel giorno che parleremo di lei?
Se un muro ella è
vi costruiremo merli d'argento,
se una porta ella è
le metteremo battenti di cedro.

La Sposa

Io sono muro 
e i miei seni torri.
Così divenni agli occhi suoi
come quella che ha trovato pace.
Una vigna ha Salomone in Baal Hammon;
affidò la vigna a dei guardiani:
ciascuno gli porta del frutto di quella
mille sicli d'argento.
La vigna mia, quella ch'è mia, mi sta davanti.
i mille sicli per te, Salomone,
e duecento per i guardiani del suo frutto.

Lo Sposo

O tu che abiti nei giardini,
i compagni sono in ascolto alla tua voce,
fammela sentire.

La Sposa

Fuggi, amato mio,
e renditi simile a gazzella
o a un caprioletto,
sopra i monti degli aromi.

Cantico dei Cantici 8,1-14.



sinforosa castoro

venerdì 23 agosto 2013

... Ecco la guerra che spara e mitraglia...

Le notizie, le immagini, le voci che ci arrivano dalla Siria, dall'Egitto e da altre parti conosciute del pianeta, così come le immagini di centinaia di sbarchi sulla nostra penisola, ci rimandano a una sofferenza immane alla quale, purtroppo, quasi quasi noi facciamo l'abitudine.
Quelle sono persone reali, vere, con sentimenti, emozioni, speranze e sogni, proprio come lo siamo noi. Persone che sentono sulla loro pelle, nella loro carne, la sofferenza, il male, il dolore delle ferite, delle privazioni. Sono uomini, donne e bambini che piangono e gridano di dolore e di disperazione.
Quando finirà tutto questo? Quando ci sarà pace?
















sinforosa castoro

giovedì 22 agosto 2013

Cantico Dei Cantici Cap. 7

Il Coro

«Volgiti, volgiti, o Shulammita
Volgiti, volgiti e ammira, saremo in te».
«Che cosa ammirerete nella Shulammita
nella danza a due schiere?».
«Come sono belli i tuoi piedi 
nei sandali, o nobile figlia.
Le curve dei tuoi fianchi
sono come monili,
lavoro di mani d'artista.
Il tuo ombelico è una coppa rotonda,
ove non manca mai vino aromatico.
Il tuo ventre, mucchio di grano 
circondato da gigli.
I tuoi seni come due caprioli,
gemelli di gazzella.
il tuo collo, come torre d'avorio
i tuoi occhi come le vasche di Hesbòn
alla porta di Bath-Rabbim;
il tuo naso come la torre del Libano,
che vigila verso Damasco.
Il tuo capo, sopra te, come il Carmelo
e le chiome del tuo capo come la porpora:
un re è rimasto preso nelle tue trecce!».

lo Sposo

Quanto sei bella,
quanto sei incantevole, o amore,
figlia di delizie!
Questa tua statura simile alla palma
e i tuoi seni ai grappoli.
Ecco, salirò sulla palma,
afferrerò i rami più alti.
Oh, mi siano i tuoi seni come grappoli d'uva
e il profumo del tuo respiro come quello dei cedri
e il tuo palato come ottimo vino
che scende dritto alla mia bocca
e fluisce sulle labbra e sui denti.

La Sposa

Io sono per il mio amato
e la sua brama è verso di me.
Vieni, amato mio, usciamo alla campagna,
passiamo la notte nei villaggi.
Al mattino andremo alle vigne,
vedremo se gemma la vite,
se sbocciano i fiori,
se han fiorito i melograni:
là ti darò le mie carezze!
Le mandragole mandano odore:
presso il nostro ingresso
 son tutti i frutti più deliziosi:
nuovi e vecchi, amato mio,
io ho serbato a te.

Cantico dei Cantici 7, 1-14.


sinforosa castoro

domenica 18 agosto 2013

Incendiate la terra

Il Vangelo di questa ventesima Domenica del Tempo Ordinario ci presenta un Gesù un po' sconvolgente.
Durante tutta la sua vita Gesù non ha fatto altro che parlare di amore e di pace; non solo ne ha parlato ma quelle parole le ha vissute in prima persona. Eppure, in questa domenica, ci dice chiaramente: «Sono venuto a gettare un fuoco sulla terra... Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione... D'ora innanzi se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre... ». Lc 12,49-53
Papa Francesco ha detto, a chiare lettere, che i cristiani tiepidi sono come acqua stagnante e tutti noi sappiamo le "qualità" di un'acqua stagnante, vero? E sempre il Papa esorta i giovani a incendiare la terra, laddove per incendio s'intende, ovviamente, il saper portare con verità, amore e passione il messaggio evangelico .
Nel libro dell'Apocalisse, se non sbaglio al capitolo 3,15-16, il Signore ci avverte:
«... poiché sei tiepido sto per vomitati dalla mia bocca... ».
Gesù ci invita a svegliarci dal sonno, dal torpore che troppo spesso ci assale. Ci invita a non essere "tiepidi", ci esorta ad avere il coraggio di dire pane al pane, senza paura di quel politicamente corretto che oggi giustifica ogni nefandezza, ma che ci tiene lontani dai guai.
Insomma, mettiamoci la faccia, nel nostro essere cristiani, superiamo il timore di non "essere alla moda", spogliamoci dei nostri pudori, andiamo pure controcorrente, altrimenti che cristiani siamo?
Buona Domenica a tutti voi.


sinforosa castoro

mercoledì 14 agosto 2013

La donna vestita di sole

... E un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul suo capo...
Apocalisse 12,1

































                                             


Buona festa dell'Assunta. Buon Ferragosto.

sinforosa castoro

domenica 11 agosto 2013

Cantico Dei Cantici Cap. 6

Le figlie di Gerusalemme.

Dov'è andato il tuo amato,
o bella fra le donne?
dove s'è diretto il tuo amato
e noi lo cercheremo con te?

La Sposa

Il mio amato è sceso nel suo giardino
fra le aiuole del balsamo
per pasturare il gregge nei giardini
e per cogliere i gigli.
Io sono del mio amato e l'amato mio è mio,
pascola il gregge fra i gigli.

Lo Sposo

Bella tu sei, come Tirsa, amica mia,
vaga come Gerusalemme,
terribile come schiere e vessilli spiegati.
Distogli i tuoi occhi da me,
perché essi mi turbano.
Le chiome tue, come un branco di capre
sdraiate sulle pendici del Ghil'àd.
I denti tuoi, come un gregge d'agnelle
che risalgono su dal bagnatoio.
tutte quante han figliato gemelli
e nessuno ne è privo.
come spicchio di melograno è la tua gota,
entro i riccioli tuoi.
sessanta siano pure le regine
e ottanta le concubine
e le fanciulle senza numero.
Ma una sola è la mia colomba, la mia perfetta,
essa è l'unica per sua madre,
la prediletta per colei che l'ha generata.
La videro le fanciulle e le dissero beata,
le regine e le concubine
e ne fecero le lodi.
Chi è costei che avanza come l'aurora,
bella come la luna,
splendida come il sole,
terribile come schiere e vessilli spiegati?
nel giardino dei noci io sono disceso
a vedere il verde della valle,
a vedere se gemmava la vite,
se fiorivano i melograni.
più non compresi: l'anima mia m'aveva reso
quale i carri di Ammi-nadiv.

Cantico dei cantici 6, 1-12.


sinforosa castoro

sabato 10 agosto 2013

Firma anche tu per abolire il reato di clandestinità

Oggi pubblicizzo La Campagna di Famiglia Cristiana n..30 del 28 Luglio scorso.
"È venuto il momento di cancellare una legge buona solo per raccogliere voti. Non è solo dovere morale. Sono tante le ragioni alla base della nostra raccolta di firme" .
Firma anche tu:, clandestino non è criminale 

Vai sul sito: www.famigliacristiana.it



sinforosa castoro

venerdì 9 agosto 2013

Violenza sulle donne e dintorni

In questi giorni si fa un gran parlare di violenza sulle donne.
La violenza è di per sé qualcosa di orrendo, inammissibile, irrazionale, illogico.
Violenza, per che cosa, poi? Per prepotenza? Per senso di onnipotenza? Per invidia o gelosia? Per desiderio di possesso? Per vendetta? Per il solo fatto che non la pensi come me? Per rivendicare un mio pseudo-diritto? Per "pareggiare i conti" Per "farti vedere chi sono, io"? Perché sono più forte di te? Per il mio orgoglio ferito, deturpato o denigrato? Per bullismo? Perché la so più lunga di te? Per non annoiarmi?
No, no, no. Non c'è una ragione valida, una legittima ragione che possa giustificare, si badi bene, un qualunque tipo di violenza: fisica, verbale o psicologica che sia.
Nessuno ha il diritto di ergersi a giudice dell'altro.
Nessuno ha il diritto di ledere i diritti dell'altro.
Nessuno ha il diritto di imporre, a un altro.
Purtroppo, invece, dilaga ovunque, la violenza, in ogni momento del giorno e della notte, dentro e fuori casa; persino in rete!
E se è inammissibile, irrazionale, illogica di per sé, lo è ancor di più quella commessa da persone cosiddette "care": genitori, figli, mariti, mogli, compagni e compagne e chi più ne ha...
Speriamo che i provvedimenti di questi giorni giovino soprattutto a prevenire la violenza fra le mura domestiche.
Speriamo che più nessuna donna abbia a subire le prepotenze di un "maschio" talmente debole, ignorante, incapace e irrazionale che non sa far altro che ricorrere alla violenza per esprimere quel qualcosa che gli si muove dentro.
Speriamo che più nessun bambino o bambina abbia a essere testimone di violenze e litigi fra genitori, perché sono ferite, queste, che non si rimarginano più.
Speriamo che più nessun figlio ammazzi il proprio papà, la propria mamma, magari per accaparrarsi un po' di denaro.
Speriamo che più nessun nonno o nonna venga dimenticato e abbandonato dai propri figli, ormai adulti.
Speriamo che più nessuna mamma uccida il proprio figlio, quand'anche fosse solo un piccolo e indifeso o magari malato embrione in via di crescita.
Speriamo...!
Sì, perché la violenza ha tante facce, è vero, ma è sempre e in ogni caso VIOLENZA.














sinforosa castoro

mercoledì 7 agosto 2013

Cantico Dei Cantici Cap. 5

Lo Sposo

Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa
e ho colto la mirra col balsamo mio,
ho mangiato il mio favo col miele mio,
ho bevuto il mio vino col latte mio.
Mangiate, amici, bevete
e inebriatevi, o cari.

La Sposa

Io m'ero addormentata, ma il mio cuore era sveglio.
Un rumore! È il mio amato che bussa:
«Aprimi sorella mia,
amica mia, colomba mia, perfetta mia,
perché il mio capo è pieno di rugiada,
i miei riccioli di gocce della notte».
Mi sono levata la veste...
me la devo rimettere!
Mi sono lavata i piedi...
me li devo risporcare!
Il mio amato
introdusse la mano nella fessura
e le mie viscere si commossero in me.
Mi alzai dunque per aprire all'amato
e le mie mani gocciolarono mirra,
le mie dita mirra, che geme, 
sulla maniglia del chiavistello.
Aprii allora al mio amato
ma l'amato mio aveva volto le spalle, era partito.
L'anima mia viene meno, perché egli era partito.
L'ho cercato, ma non l'ho trovato,
l'ho chiamato, ma non m'ha risposto.
Mi trovaron le guardie di ronda per la città,
mi percossero, mi ferirono,
mi tolsero il velo da dosso
le guardie delle mura.
Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme,
se trovate l'amato mio 
che cosa gli racconterete?
Che malata d'amore son io.

Le figlie di Gerusalemme

Che cos'è il tuo amato più d'ogni altro amato
o bella fra le donne?
Che cos'è il tuo amato più d'ogni altro amato,
ché tu ci hai così scongiurate?

La Sposa

L'amato mio è bianco e rosso,
si riconosce fra mille e mille.
Il suo capo è oro, oro fino,
i suoi riccioli sono palme,
neri come il corvo.
I suoi occhi come colombe 
su rivoli d'acque;
i suoi denti lavati nel latte
adagiati lungo i pieni ruscelli.
Le sue guance, come aiuole di balsamo,
aiuole di profumi;
le sue labbra, gigli, 
gocciolano mirra che geme.
Le sue mani cilindri d'oro,
tempestati di gemme di Tarsis,
il suo ventre, avorio lavorato,
coperto di zaffiri.
Le sue gambe colonne di marmo
fondati su basi d'oro fino.
Il suo aspetto come il Libano,
fiorente come i cedri.
Il palato suo, dolcezze
e, tutto lui, delizia!
Questo è l'amato mio, questo il mio amico,
o figlie di Gerusalemme.

Cantico dei Cantici 5,1-16


sinforosa castoro 

lunedì 5 agosto 2013

Ehilà, amici! Sono arrivata io, Peggy

Ciao a tutti, piccoli o grandi amici miei, mi chiamo Peggy, ovvero ho avuto un altro nome, ma da quando Sinforosa mi ha trovato, sul ciglio di un marciapiede, accanto a un sacco nero dell'immondizia, in una serata di fine Giugno, il mio nome è cambiato in Peggy, anche se lei, Sinforosa, sovente mi chiama Tatina. 
Quella che è stata la mia vita prima di incontrare Sinforosa, be', magari un giorno ve la racconterò, ora mi preme raccontarvi tutte le cose che ho scoperto da quando vivo con lei, con Sinforosa, è ovvio, e i suoi tanti piccoli amici. 
Come potete vedere sono una minuscola orsachiottina tenera, carina, morbida, con un abitino beige e due farfalline a quadrettini bianchi e rossi al collo e in testa, ma soprattutto sono un'orsachiottina  molto, molto... intraprendente.


Entrate a  casa mia, su, dai, vi piacerà stare un po' con me.
È una casetta un po' strana, lo so, con ante di legno e pietra per muri, ma all'interno è un bijou: una stanzetta con un letto grande grande, un armadio, un tavolino, seggiole, una finestrella piccina e fiori e verdure in quantità












Che ne dite, eh?








Visto che lettone grande grande? 



Qui, fra queste belle bianche lenzuola profumate di pulito, dormo, faccio capriole, saltello, rotolo, invento storie, anche di paura... tutte cose che farete anche voi, miei piccoli amici. 
Sinforosa a volte mi sgrida: «Ti fai male, Tatina» mi dice, ma io sto attenta; anche se una volta sono capitombolata giù dal letto e mi sono fatta un bel bernoccolo, proprio qui, sulla fronte: che male! Sinforosa aveva ragione. Da quella volta sto molto attenta a fare le capriole sul lettone! 
E voi, come vi divertite sul lettone di mamma e papà? Volete dirmelo? Aspetto le vostre storie.
Ciao ciao, la vostra Peggy.

di sinforosa castoro

domenica 4 agosto 2013

Ricco agosto

La Chiesa, da buona mamma e da sapiente maestra, pone proprio in questo mio povero agosto Santi e ricorrenze che mi risollevano lo spirito, la mente e il cuore.
A proposito di cuore. 
Proprio nel cuore di questo mese, faremo memoria di ciò saremo un dì: l'Assunzione di Maria Vergine al cielo, di fatto, è preludio del nostro destino. 
E così fra ubriacature e ozi, a non finire, volgeremo lo sguardo all'insù, là dove, volenti o no, tutti noi arriveremo. Ma non dobbiamo temere; abbiamo già sentore di ciò che sarà, fissando lo sguardo il Colei che in umiltà si fece "serva del Signore" e per questo Corredendrice del Salvatore. 
Madre di consolazione, salute degli infermi, rifugio dei peccatori. Madre di misericordia, speranza nostra, madre del buon consiglio. 
Regina degli angeli, dei patriarchi, dei profeti, dei martiri, dei veri cristiani, dei confessori della fede, di tutti i santi. 
Regina del cielo, della terra, dell'universo. Regina della famiglia. Regina della pace... così, da secoli, amiamo titolarla, la Madre. E con Questa madre-regina dalla nostra, di cosa possiamo avere paura?
Ma in questo mio povero agosto si celebra anche la festa della Trasfigurazione. Il Signore ci mostra ciò che sarà e ciò che saremo, noi, se lo vorremo; non è meraviglioso? 
L'ho detto, la Chiesa nel cuore dell'estate ci invita a guardare oltre, a guardare lassù. Anche le letture di oggi sono uno spettacolo che ci fanno d i l a t a r e lo sguardo sull'infinito: 
«Vanità della vanità... tutto è vanità... ».
«... Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la vita... non accumulate tesori quaggiù... ».
E non dimentichiamoci anche i Santi di questo mio povero agosto: stelle che brillano perenni, da secoli.
San Domenico, Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), San Lorenzo, Santa Chiara d'Assisi, San Massimiliano Maria Kolbe, San Rocco, Santa Elena imperatrice, san Bernardo di Chieravalle, San Pio X, Santa Rosa da Lima, San Luigi IX re di Francia e, dulcis in fundo, Santa Monica e suo figlio, il grande Sant'Agostino. 
A proposito delle letture di oggi e di Sant'Agostino, ho trovato un piccolo e semplice nesso. 
Il Vescovo Agostino non aveva certo peli sulla lingua nell'esprimersi:
«Ami la terra? Sarai terra. Ami Dio? Sarai Dio». A noi la scelta.

sinforosa castoro

venerdì 2 agosto 2013

Eccomi

Sono tornata.
Bentrovate e bentrovati, care amiche e cari amici, posso chiamarvi così, vero? Ci sono tanti modi di essere amici e in un certo qual modo, nei mesi passati, lo siamo diventati, no?
Ho pensato a voi, in queste settimane, e a come rendere più simpatico e interessante questo mio piccolo angolino web. Chissà se ci riuscirò?
Ho tante cose da raccontare, tante cose da leggere, vostre. Sì, sono in arretrato; da quando vi ho lasciato non ho più usato il pc, ma un po' di digiuno dal pc non può che fare bene, non credete? Per ora vi mando solo un grande abbraccio, a ciascuno di voi.

sinforosa castoro

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