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giovedì 23 ottobre 2014

Il prepotente

Lui è un bambino intelligente e pieno di risorse e voglia di fare ma è molto, molto prepotente. Sì è brutto da dire di un bambino di soli quattro anni, ma è così. Cosa intendo con il termine prepotente? Intendo proprio il significato linguistico del termine e cioè: nell'uso com., detto di chi tende a imporsi a ogni costo sugli altri, a far prevalere il proprio punto di vista, la propria volontà, il proprio interesse, anche con atti di prevaricazione e di coercizione della volontà altrui (dal vocabolario). Come si comporta a scuola un bambino così? Be' è facile da indovinare. Vuole tutto e subito solo per sé: giocattoli, pastelli, fogli, pongo, libri, pitture... e se non lo ottiene con le buone fa ugualmente di tutto per ottenerlo, anche con le cattive. E così sono all'ordine del giorno pugni, spintoni, dispetti, morsi, calci, parolacce, minacce, anche all'insegnante nel momento in cui lo richiama alle regole basilari del vivere comune. È un bambino egoista, che vuole essere sempre il primo, in tutto. Un bambino che è convinto - perché glielo hanno fatto credere - che tutto ruota e deve ruotare attorno a lui. Un bambino che vuole sempre e solo essere elogiato. Che non ammette che altri lo infastidiscano altrimenti scatta in lui immediata la rabbia, gli strilli, le urla e le aggressioni, a chiunque si trovi a tiroCerto, non è facile gestirlo - soprattutto quando ce ne sono altri 27 da ascoltare ed educare - oltretutto negli ultimi anni sono proliferati a dismisura, di tali bambini. Se anni fa ce n'era uno o due in tutta la scuola ora ce ne ritroviamo sette, otto, dieci non in tutta la scuola bensì per sezione. Ora se mi si chiedete: «... ma come mai?». Ebbene, mi spiace dirlo ma generalmente questi sono bambini che a casa loro ottengono sempre tutto ciò che vogliono. Bambini che con un capriccio, ben architettato, tengono in pugno i loro poveri genitori. Sono bambini a cui i genitori chiedono scusa solo perché non hanno esaudito l'ennesimo loro desiderio o perché col loro atteggiamento li hanno fatti piangere.
Sono bambini che comandano a bacchetta i loro genitori, già a due anni e mezzo-tre (pensate quando ne avranno diciassette o diciotto!). Sono bambini che, pur ottenendo tutto ciò che chiedono, non ne hanno mai abbastanza. Bambini a cui non è stato insegnato a chiedere per favore, grazie. Bambini a cui non è stato insegnato a riflettere che non si può sempre volere tutto ciò che si vede e si vuole. Bambini a cui non è stato insegnato che ci sono regole da seguire. E, dulcis in fundo, bambini sempre difesi a spada tratta dai loro succubi genitori. Lo so che fare i genitori è la cosa più difficile al mondo, ma è anche la più entusiasmante, non credete? E so anche che il momento in cui questi bambini cominciano a frequentare la scuola nascono i problemi per quei poveri genitori. Le maestre si accorgono immediatamente, al primo sguardo, al primo approccio con chi avranno a  che fare nei prossimi anni e intuiscono subito se avranno o no collaborazione da parte del genitore. È spiacevole dirlo ma finché un genitore non ammetterà che il proprio bambino andrà ri-educato, il lavoro di noi maestre svanirà appena il bambino uscirà dalla scuola.

















sinforosa castoro

12 commenti:

  1. Sacrosanto!
    Poi, però col tempo sono sgli stesi genitori a lamentarsi e a dar la colpa a...... alla maestra... alla scuola....
    Ne ho visti tra i compagni di mia figlia già all'asilo e poi, proseguendo, semre peggio!

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    1. Hai ragione Patricia, poi, purtroppo, se non si interviene in tempo, peggiorano e causano ai loro genitori sofferenze indicibili; ne ho conosciuti anch'io.
      Ciao ciao
      e buona giornata
      sinforosa

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  2. si nel linguaggio di molti i grazie, permesso, per favore ecc. sono vocaboli inesistenti ... peccato!!! ciao e buona notte ...

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    Risposte
    1. Io penso che i genitori di questi tipi di bambini siano adulti disorientati, non sanno come rapportarsi ai loro cuccioli e pensano che il bambino debba sempre e comunque non essere mai contrariato. Grave errore, gravissimo.
      Ciao e buona giornata
      sinforosa

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    2. Ciao Sinforosa, mi intrometto. Perdonami! :))
      Il tuo ragionamente non fa una grinza. E' per questo che bisognerebbe insegnare ai genitori che quando è il momento giusto un no ben detto e poi mantenuto da entrambi è utile. Spiegando il perchè del no, si può far capire al bambino cosa va bene e cosa no, cosa è giusto e cosa sbagliato.
      Anche perchè poi è vero che nella vita i prepotenti possono anche ottenere più degli altri ma resteranno sempre insoddisfatti.
      Senza contare che prima o poi si scontreranno con qualcuno più prepootente di loro. E cosa accadrà in quel momento?
      Un abbraccione!

      ps se è doppio scusami ma blogger è strano ultimamente. A volte non mi manda i commenti!

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  3. Mi fa piacere la tua"intromissione". Hai ragione, ma sai anche tu quanto per certi genitori sia più facile dire sempre sì piuttosto che dei bei e decisi NO. Purtroppo quando si accorgono degli effetti di tutti quei sì è troppo tardi.
    Ciao ciao
    Sinforosa

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  4. Ciao cara Sinforosa,
    anche io resto allibita quando vedo bambini di 5 anni o anche dodicenni che insultano, offendono e gridano contro i genitori. Non posso togliermi il pensiero che questi siano figli di padri e madri che non gli dedicano mai tempo e che credono che l'amore si dimostri ai propri figli semplicemente con i beni materiali e senza mai toccarli e che questo possa compensare magari l'assenza fisica dovuta al lavoro o agli impegni che li tengono lontani da loro; non sia mai che gli diano un ceffone, quasi fosse un crimine, mentre credo che un bel "cinque lire" ben assestato quando (e solo quando) è meritato sia la migliore educazione ed il miglior gesto di affetto che possa esistere, perché insegna che nella vita non sempre si ottiene ciò che si vuole ma che a volte ci si fa male. Che adulti potranno mai essere quei bambini e come affronteranno lo spietato mondo del lavoro? Mi ricordo che mia madre mi fece volare un dente una volta (certo, si stava staccando, ma comunque in me è rimasto il ricordo dello schiaffo e del dente in bocca) perché continuavo a fare i capricci e non le ubbidivo. Be', non è che per questo voglio meno bene a mia madre o che lei non ne voglia a me, ma a volte bisogna sgridare ed alzare la voce e se questo non basta, oh...una sculacciata non ha mai ucciso nessuno.
    Un abbraccio forte :)

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    Risposte
    1. Caspita, che saggezza da una giovane donna. Mi sa che sarai una brava mamma.
      A volte con bambini così basta una decisione forte, per esempio un castigo del genere: non guardi il tuo cartone preferito. Il bambino si ribellerà ma è lì che il genitore dovrà far valere la sua autorevolezza. Certi genitori non vogliono fare fatica (è più facile dire sì che no) e cedono ai capricci e ai ricatti del figlio, che si rafforza sempre più nella convinzione di essere onnipotente, e di fatto lo diventa sempre di più.
      Ciao carissima
      sinforosa

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    2. È che io ed i miei fratelli siamo stati cresciuti con questo insegnamento e allo stesso tempo non tollero i bimbi viziati, soprattutto visti gli adulti che circolano attualmente.
      Buona serata
      Poiana

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    3. Be', direi che siete stati educati bene.
      Un complimento ai tuoi genitori.
      Ciao carissima
      sinforosa

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    4. Grazie Sinforosa, riferirò il complimento :)
      A presto
      Poiana

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    5. Fallo, mi raccomando.
      Ciao
      sinforosa

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