La Rete

LA RETE DIGITALE PUÒ ESSERE UN LUOGO RICCO DI UMANITÀ, NON UNA RETE DI FILI MA DI PERSONE UMANE.
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giovedì 29 maggio 2014

Cosa succede ai figli quando papà è lontano?

Cara Valeria il tuo commento al mio post mi è piaciuto così tanto che ne ho fatto un post, perché sono convinta che ci sono tante famiglie che vivono la tua stessa situazione, per motivi di lavoro o per altri motivi, certo, ma sta di fatto che i bambini e le bambine hanno bisogno della vicinanza di tutti e due i genitori, non c'è niente da fare.
Diamo voce a chi vuole offrirci una testimonianza al riguardo, perché ogni vissuto arricchisce chi lo riceve
Ciao Valeria e grazie per lo spunto
sinforosa


Quando mio marito per motivi di lavoro sta giorni e giorni a lavorare fuori, la mia bambina soffre tantissimo, tutte le volte che lo sente al telefono si commuove e piange, dorme con me nel lettone e al posto del papà ci mette un peluche a forma di cavallino, "perché così sento il calore di papà", mi ha detto.
Eppure qui da noi il lavoro è sempre meno e ci troviamo ad accettare lavori in Francia. Bella la filastrocca, che mi ha toccato molto e mi ha permesso di raccontarti questo particolare della mia vita
ciao Valeria


La mia mamma e il mio papà che sorridono (E. A.)

Valeria è una cara lettrice che contribuisce, insieme agli altri lettori, ad arricchire questo mio spazio virtuale.
Vi consiglio di visitare il suo bellissimo blog.

sinforosa castoro

mercoledì 28 maggio 2014

La scuola, fucina di vitalità

Metto piede dentro scuola e sono invasa da voci e musiche provenienti dalle aule disseminate lungo il corridoio.
I "grandi" stanno provando le loro canzoni per la festa di settimana prossima.
I "piccoli" ballano al ritmo di una tarantella, mentre  i "mezzani", dal salone, danzano su note pucciniane.
Mi viene incontro una nuvola di bambini:
«Sinforosa... Sinforosa, ha detto la maestra di portare di là i ventagli».
«... E anche gli ombrellini».
«E le coroncine».
«Un attimo, bimbi, lasciatemi spogliare!».
«Dai che dobbiamo fare le "prove", perché se no viene tardi, ha detto».
«Va bene, vengo subito».
E mentre li raggiungo, respiro a pieni polmoni questa aria di casa mia fatta di voci, note e tanta... vitalità.




sinforosa castoro

domenica 25 maggio 2014

Insh'allah. Shalom. Pace

Papa Francesco è in pellegrinaggio in Terra Santa.
Accompagnamolo con la preghiera 





Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». Lu.19,41-44.

Gerusalemme...
Per i cristiani è il luogo dove si compì la passione, morte e risurrezione di nostro signore Gesù Cristo.
Per gli ebrei è il luogo delle loro radici bibliche, dell'attesa del ritorno del Messia e del pianto per la distruzione del Secondo Tempio.
Per i musulmani è il luogo da dove Maometto ascese al cielo, perché Allah volle mostrargli il Paradiso.
Gerusalemme, su di te scenda la pace.

sinforosa castoro

venerdì 23 maggio 2014

Tommaso il cane ficcanaso

Una lettrice, Patricia Moll, del bel blog: http://hermioneat.blogspot.it, mi invia questa bella filastrocca della sua bambina ormai ventiquattrenne
Grazie mille Patricia e grazie anche a te Valeria.

Tommaso, il cane ficcanaso,
metteva il naso dappertutto.
Un giorno, tornando dalla spesa,
la mamma ha messo un pacchetto 
con sopra un bel fiocchetto.
Tommaso l'ha guardato
poi ha annusato.
Eccì! Ecci! 
Chi ha messo il pepe lì?




sinforosa castoro

giovedì 22 maggio 2014

mercoledì 21 maggio 2014

Peggy e i fiori

Fiori... fiori... fiori... fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori... fiori...  fiori... 















fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori... 

















 fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori...

fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fiori...  fioriiii... zzzzzzzzzzzzzzzzzz!

sinforosa castoro
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martedì 20 maggio 2014

La Scuola dell'Infanzia non è solo gioco

Ho ricevuto un commento dalla maestra Giulia che mi "rimprovera" un po'. 
Ecco il commento che mi dà l'occasione per uno spunto di riflessione.

La scuola dell'infanzia non è solo gioco e divertimento. A scuola si imparano tanti concetti che stanno alla base degli insegnamenti futuri, non credi, maestra Sinforosa? Maestra Giulia su 

                                  il giorno 19/05/14
Cara maestra Giulia, conosco bene i Campi di Esperienza nei quali nuotano gli Obiettivi che la Scuola dell'Infanzia si propone di far raggiungere agli allievi che la frequentano, tuttavia, se questi obiettivi non sono raggiunti attraverso il gioco, la voglia e la gioia di scoprire, si riducono a una noia mortale e all'età dei "nostri" bambini (secondo me, in ogni ordine di scuola) non è per niente auspicabile.

Ti lascio con le parole autorevoli di Fulvio Scaparro.
"I bambini amano i racconti e lo si capisce fin da quando non hanno l'uso della parola. Ascoltano rapiti le storie ben raccontate dai genitori e nonni che trovano, essi stessi, piacere nel narrare. Dedico queste righe ai piccoli, soprattutto a quelli che non possono contare su chi abbia tempo e voglia di raccontare. Inoltre, faccio una raccomandazione a tutti coloro che hanno cura dei bambini: siate delle guide ferme quando è necessario, ma anche amorevoli. Fateli ridere, fateli giocare, fateli sognare, esprimete il vostro amore per loro sorridendo. Attrezzateli ad affrontare le difficoltà della vita con allle spalle, almeno un buon patrimonio di ricordi". continua.
Dall'articolo Gioco, amore e tante storie. Messaggero Sant'Antonio. Maggio 2014
Ciao e grazie per l'intervento, magari avremo modo di risentirci.

sinforosa castoro

domenica 18 maggio 2014

Ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra

5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di  natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Filippesi 2,5-11


sinforosa castoro

sabato 17 maggio 2014

Nigeria... non solo Boko Haram

Nell'anno in corso la Nigeria diventerà la prima economia africana, demolendo la leadership del Sudafrica. Il Pil nigeriano, infatti, verrà calcolato tenendo conto di 45 settori produttivi , contro i 30 considerati dalla dittatura degli anni Novanta, che poco interesse aveva a diffondere dati sullo sviluppo del paese. Non solo. Negli ultimi anni il Pil è salito del 60 per cento, candidando la Nigeria a diventare una delle più attraenti aree per gli investitori mondiali. Ciò contribuirà a combattere le pesanti differenze sociali (oltre la metà della popolazione vive con un dollaro al giorno) e a dare impulso all'occupazione.Ma la prima cosa da scalzare è la corruzione, vera palla al piede della nazione. di Roberto Zerio Cavaliere
dal Messaggero di Sant'Antonio. Maggio 2014




sinforosa castoro

giovedì 15 maggio 2014

Ma Sinforosa, com'è?

«Oggi facciamo un gioco nuovo».
«Sììì... ».
«Allora, adesso, chi vuole dice com'è Sinforosa, va bene? Uno alla volta. Comincia tu».
«È bella».
«Ma, bambini, bella non so, voi dite che è bella, ma altri potrebbero dire che non è bella. Ma com'è? È alta, bassa, magra, grassa, come ha i capelli e gli occhi?».
«È alta e magra e hai i capelli neri e lunghi, lunghi, così».
«Però, qui, (e fa segno) c'hai anche due capelli che brillano».
«Eh sì, bambini, Sinforosa ha anche qualche capello che brilla. Quelli che brillano sono diventati d'argento, è per quello che brillano. E quando i capelli di Sinforosa saranno diventati tutti d'argento, allora sì che sarà bella, vero?».
«Sì, come una principessa».
«Sì, sì, come una principessa. Bambini, e gli occhi di Sinforosa, come sono?».
«C'hai gli occhi neri e a volte metti gli occhiali, quelli piccoli».
«Nooo, quando c'è il sole metti quelli che hanno la magia che diventano scuri».
«E metti il braccialetto, però non sempre. Però hai tanti braccialetti».
«È vero, bambini, a Sinforosa piacciono tanto i braccialetti».
«Quando suonavi la chitarra, ieri, avevi il braccialetto quello giallo».
«E quando balli metti anche il mantello, neh, che vola? Quello blu».
«Hai ragione, a Sinforosa piacciono tanto i mantelli, ho anche quello nero, vi ricordate? E le gonne lunghe».
«Sì, quella da principessa, tutta d'oro e quella tutta bucata».
«Ma quella lì è d'argento».
«Ha ragione Silvio, c'è anche la gonna d'argento e quella tutta colorata».
«E però non ti pitturi nemmeno le unghie e gli occhi, ma mia mamma sì, tu no, però. E non metti neanche il rossetto, mia mamma sì, però».
«È vero, bambini, Sinforosa non mette niente: né lo smalto né il rossetto e nemmeno si trucca gli occhi. Però metto qualcosa sulle labbra».
«Il burro cacao, quello profumato».
«Sì, è vero, lo metti, poi però lo tiri via».
«E perché non ti trucchi? Mia mamma si trucca sempre».
«Perché non mi piace, Giada. E poi non sono capace. Bambini, se Sinforosa mettesse il rossetto e lo smalto colorato sulle unghie e si truccasse gli occhi e magari cambiasse anche il colore dei capelli a voi piacerebbe di più?».
«Ma no-o».
«E, allora, vedete che non serve».
«Però quando giochiamo al gioco dei trucchi tu ti trucchi».
«Sììì, è vero».
«Ti metti tutti i colori in faccia e fai tutte le trecce, anche».
«Sì, quando hai fatto Pippi, avevi le trecce con dentro il filo che le tirava su».
«Ti ricordi ancora, eh? Avete visto, bambini, Carlo si ricorda ancora quando Sinforosa ha fatto Pippi Calzelunghe».
«Mia mamma mi ha detto che però tu non ti metti mai i tacchi».
«Ha ragione la tua mamma, Giada. La tua mamma invece li mette, vero? Alti? Sinforosa no. Eh, bambini, Sinforosa non è capace di camminare coi tacchi alti».
«Ma fa niente, perché poi con i tacchi fai un volo».
«Mi sa di sì, Alice».
«Sì, però mia mamma ce li ha belle le scarpe coi tacchi. Anch'io quando divento grande li metto».
«Certo, tesoro, e tu starai benissimo. Vero che Giada starà benissimo?»...
... E per oggi, basta e avanza.


Sinforosa, in una delle tante libere interpretazioni

sinforosa castoro

lunedì 12 maggio 2014

Riconosco la voce della maestra

Nel Vangelo di ieri il Signore ci ricorda quanto sia importante saper riconoscere la Sua voce, la voce del Pastore.
Sì, perché il Signore Gesù non è pastore di una massa di pecore, bensì Pastore di ciascuna delle pecore, tanto che ogni pecora riconosce la Sua voce.
Mi è venuto spontaneo associare questa Parola di vita a noi insegnanti.
Proviamo a riflettere: noi ci sentiamo insegnanti di una classe/sezione/gruppo di allievi o di ogni singolo allievo?
I nostri allievi, ciascuno, sanno riconoscere la nostra voce?
Solo se risponderemo positivamente a queste domande stiamo andando nella giusta direzione, altrimenti, insegnanti di ogni ordine e grado, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare.




sinforosa castoro

domenica 11 maggio 2014

Buona festa della mamma, mamma

Buona festa della mamma, Mamma. Di mamme ce ne sono tante, ma tu sei la mia Mamma. Grazie di tutto di cuore. ore 5.21 11 Maggio 2014.
Grazie tesoro mio.


Dalla rete




sinforosa castoro

mercoledì 7 maggio 2014

Il mio bambino si traveste!

«... Non voglio che il mio bambino metta su i vestiti, non è mica una femmina».
«Ma, guardi, in ogni aula ci sono i travestimenti. Ai bambini  piace tanto giocare a travestirsi. Non c'è niente di male».
«Però io non voglio, non vorrei che prendesse certe tendenze, mi ha capito, no?».
«A quest'età, travestirsi è un gioco. Si mettono su scialli, cappelli, mantelli, se ne vanno in giro con borse o carrozzelle che poi diventano macchinine o porta-mattoni o... o chissà che cos'altro, per loro. Non si preoccupi, è del tutto normale e salutare, mi creda. Stia tranquillo e, mi raccomando, non se ne esca a casa con frasi del genere, quelle sì che potrebbero fare male».
«Se lo dice lei!».
«Si fidi, lo lasci fare».
E questo papà se ne sta ancora lì sulla porta, un po' titubante, a guardare il suo bambino che se ne va in giro per l'aula con una borsa all'uncinetto in testa, a mo' di cappello, una sottanona lunga fino ai piedi nera e una borsa a tracolla gridando ai compagni: «Chi vuole il biglietto per il tram?».




sinforosa castoro

martedì 6 maggio 2014

sabato 3 maggio 2014

Istantanee

Ciao amici, è da un po' che non ci si sente, eccomi qua. Voglio condividere con voi alcune foto che Sinforosa mi ha scattato in giro per casa.
«Sì-ì, sto attenta, Sinforosa, tranquilla, lancia!».




 «Aiutooo, Sinforosaaa!».



«Riuscite a vedermi? Ma sono nella brocca, no!»

 «Che vista! Che ne dite?».
















«Vedete questo piccolo fiore? L'ho regalato io, è bello, vero? Sinforosa lo ha messo proprio qui, fra i libri».

Ohhh! E adesso  mi riposo un po'.
 «Diiimmi, Sinforosa. Co-come? Biscotti al cioccolato? Arrivooo. Ciao ciao a tutti».

sinforosa castoro
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giovedì 1 maggio 2014

La Festa del lavoro

«Bambini, sapete perché domani staremo a casa da scuola?».
«Perché... si sta a casa».
«E, ma perché?».
«Perché... non è domenica!».
«Ha ragione la vostra amica, domani non è domenica né sabato e allora chi sa dirmi perché staremo a casa?».
«Boh!».
«Domani staremo a casa perché è la festa del lavoro. Che cosa vuol dire?».
«Che è la festa del lavoro».
«Ma che cosa vuol dire? Allora, il lavoro è importante o no?».
«Sììì... ».
«Mio papà non c'ha più il lavoro e adesso è sempre al bar e mia mamma grida, perché dice che non deve più andare al bar, ma mio papà ci va e porta anche me e prende le sigarette».
«Anche mio papà adesso c'hanno chiuso dove va a lavorare, e lui, però, non va al bar».
«Bambini, il lavoro è molto importante, perché quando si lavora si fa qualcosa di importante e di utile e poi  si prendono i soldi... ».
«Sì, anche mia mamma prende i soldi, glieli dà quella lì che va a lavorare».
«E con i soldi che cosa si fa?».
«Si compra le figurine».
«Mia mamma mi compra quelle degli animali».
«Bambini, con i soldi, prima di comperare le figurine, si possono comperare tutte le cose da mangiare e i vestiti e le medicine e poi si deve pagare anche la luce e la casa...».
«Mio papà deve comprare la macchina nuova e costa tanti soldi».
«È vero, la macchina costa tanti soldi e se il papà o la mamma non hanno il lavoro come fanno a pagarla? Il lavoro è così importante che un giorno all'anno si fa la festa per lui, per il lavoro. Ecco perché domani staremo a casa: per festeggiare il lavoro. Avete capito?».
«E tu che lavoro fai?».
«Non sapete che lavoro fa Sinforosa?».
«Ma fa la maestra! Io lo so. Anch'io faccio la maestra, però quelle dell'anno scorso volevano fare la maestra anche loro e vogliono venire in questa aula e io non posso».
«Quando Sinforosa sarà vecchia, e non verrà più a scuola, magari verrai proprio tu e le tue amichette che sono andate alla Primaria, va bene?».
«Si».
«Adesso, bambini, facciamo un gioco. Ognuno di voi racconterà il lavoro che vorrebbe fare quando sarà grande, va bene?».
«Sììì... ».
«Comincia tu».
«Io faccio il pompiere».
«Io il puliziotto».
«Io faccio i cancelli, come mio papà».
«Io la ballerina».
«Io la principessa... » e via discorrendo.

















sinforosa castoro

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