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domenica 31 agosto 2014

Vade retro! Va' dietro a me, satana!

In quel tempo, Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: “Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai”. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”. Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima?" Mt. 16,21-27.

Tre semplici riflessioni.
  • In questo brano di Vangelo, gli apostoli vengono a sapere la verità su quel loro Maestro e si scandalizzano: com'è possibile che costui, Figlio di Dio, debba fare una fine così ignominiosa?
  • Pietro, a nome di tutti, prende la parola e consiglia e rincuora il suo Maestro che una cosa così ignominiosa non potrà e non dovrà mai accadere. Quante volte anche noi, come Pietro, vogliamo tracciare il percorso anziché lasciarlo tracciare a Dio? "Lungi da me, satana..."
  • Il Signore non obbliga, mai: "Se qualcuno vuol venire dietro a me... ", se qualcuno.


sinforosa castoro

martedì 26 agosto 2014

Capricci

Alla cassa di un  grande supermercato. Una bimbetta di circa quattro anni inizia un capriccio perché vuole un pacchetto di non so che cosa.
«Lo vogliooo», grida, urla sempre più forte e incomincia a battere i piedi dentro il carrello e a graffiarsi le guance.
La mamma: «Non incominciare. Smettila. Guarda che poi mi arrabbio. E tu, dille qualcosa».
Tocca al papà: «Hai sentito cos'ha detto tua mamma? Smettila, tutti ti guardano, dopo vedi».
Lei, niente, continua a gridare e adesso incomincia a picchiare la mamma poi si volta verso il papà e grida: «Brutto. Non mi interessa. Lo vogliooo».
«Magari un'altra volta. Su, dai, fai la brava, ne hai già tante!».
«Ma io voglio quelle lì» e ricomincia a strillare e a battere i piedi: «Prendili. Papà, prendiliii, ti ho detto».
Il papà prende il pacchettino di caramelle e glielo dà in mano. Lei, come d'incanto, senza una sola lacrima, annuisce con la testa, soddisfatta.

Cari genitori, dopo aver dato delle regole al vostro bambino/a, ricordate che il capriccio deve sempre essere ignorato, costi quel che costi. Solo così il bambino/a si renderà conto che non può più fare affidamento sui propri capricci per ottenere ciò che vuole. Vi assicuro, basteranno poche volte e lui/lei sarà in grado di comprendere che voi non vi lascerete più ricattare dai suoi capricci. A voi la scelta.



sinforosa castoro

domenica 24 agosto 2014

E voi, chi dite che io sia?

Il Signore non chiede ai suoi di conoscerlo, ma di seguirlo. Solo seguendolo lo si conoscerà. 
La frase del Vangelo di oggi: «... E voi chi dite che io sia?» Mt. 16,15, è rivolta anche a ciascuno di noi. Cosa rispondiamo? Buona domenica.




sinforosa castoro

sabato 23 agosto 2014

Cibo-veleno

Ho letto un libro molto singolare.
Si intitola: La dieta del dottor Mozzi. gruppi sanguigni e combinazioni alimentari.
Nella prefazione si legge : "Questo libro vuole porre l'attenzione sull'alimentazione e sui risvolti che ha sul corpo umano".
In poche parole il dottore dichiara, dopo autorevoli studi e attente osservazioni e valutazioni, che in base al nostro gruppo sanguigno (O; A; AB; B) ci sono alimenti che a lungo andare diventano per noi tossici, e quindi sarebbe opportuno evitare, benefici, e quindi sarebbe opportuno intensificare.
Anzitutto mi sta a cuore comunicarvi i disturbi che lui elenca e ai quali dovremmo porre attenzione per migliorare la nostra salute.
I segnali che stiamo alimentandoci erroneamente potrebbero riguardare:

  • "la pelle. (o superficie del corpo): pruriti, arrossamenti, pallore del viso e delle mani, eruzioni cutanee, sudorazioni, sensazione di calore o freddo. I pruriti si possono manifestare in ogni parte del corpo, in testa, nelle orecchie o dietro di esse, sulle mani, sulle gambe,e in particolare nel cavo popliteo (dietro il ginocchio), sulle braccia, agli occhi, sugli organi genitali...
  • "gli occhi: oltre al prurito, si possono presentare arrossamento, secchezza, bruciore e lacrimazione eccessiva, alterazione della vista tremolio delle palpebre.
  • "le vie aeree superiori (bronchi e diramazioni bronchiali): tosse, catarro bronchiale, formazione di una salivazione schiumosa bianca, dispnea (difficoltà respiratoria).
  • "il sistema digerente (labbra, cavità orale,esofago, stomaco, duodeno, intestino tenue, intestino crasso, ano): bruciori, gonfiori, irritazioni, rossori delle labbra,o attorno a esse, gonfiore della lingua, bruciore delle papille gustative, secchezza, irritazioni delle fauci, bocca urente (pizzicore e bocca che brucia), afte o ulcere ricorrenti in bocca, reflusso esofageo, reflusso gastrico, bruciori allo stomaco, nausea, stipsi, o diarrea, gonfiori addominali, emorroidi, meteorismo, flatulenza.
  • "il sistema nervoso e neuromuscolare: tic nervosi, tremolii delle mani o di altre parti del corpo, alterazione della scrittura, sindrome ipercinetica dei bambini, mancanza di concentrazione, mancanza di energia e tendenze ad affaticarsi facilmente, sonnolenza, stanchezza cronica, ansia, palpitazioni e tachicardie, agitazione, nervosismo, cefalee, emicranie, vertigini.
  • "vari sistemi dell'organismo: crampi, formicolii, sonnolenza dopo i pasti, russamento, apnee notturne, dolori muscolari e articolari. Tutti questi segnali e altri che sicuramente si possono presentare, sono riconducibili, nella mia esperienza, a intolleranze alimentari che alterano l'equilibrio immunitario. Spesso alcuni di essi, soprattutto quelli che hanno a che fare con il sistema nervoso, vengono erroneamente considerati fenomeni che interessano solo la psiche o stati di tensione nervosa, emotiva o di stress".
Quello che più sconcerta è che sentendolo parlare - il dottore tiene conferenze e spesso lo si vede in televisione - e ascoltando le testimonianze di chi ha seguito i suoi consigli, pare che persino malattie come tumori, leucemie, diabete regrediscano con un'alimentazione pertinente al proprio gruppo sanguigno. Cosa ne pensate? Ne avete sentito parlare?


sinforosa castoro
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venerdì 22 agosto 2014

La depressione

Un post di una cara amica mi dà lo spunto.
Come ci si sente quando si è depressi? Dalle esperienze raccolte da amiche e colleghe, malissimo. In genere, le persone depresse hanno anzitutto vergogna a dichiararlo, a sé stesse e soprattutto agli altri. Perché vergognarsi? Forse perché esistono ancora tanti pregiudizi sulle malattie o disturbi che coinvolgono la mente. Non ci si vergogna certo per un mal di pancia o mal di testa! Poi, forse, perché ci si sente in colpa nei confronti di chi ha malattie fisiche o disagi sociali e/o fisici, ... e io, che ho tutto?!
Ho notato che generalmente chi soffre di depressione sono persone molto sensibili, persone che si immedesimano troppo nei problemi altrui. Persone che sentono sulla e nella propria pelle le malattie e i disagi degli altri. Sono persone che tendono ad avere sempre tutto sotto controllo, persone perfezioniste, persone che non chiedono quasi mai l'aiuto degli altri nel portare avanti la quotidianità. Persone che si spendono anima e corpo per chi gli sta intorno. Ma non dimentichiamolo, ultimamente gli studi hanno hanno portato a ritenere che le persone depresse abbiano livelli minori di serotonina e noradrenalina nel cervello, e questo non è un fatto irrilevante. Forse questo dato scientifico farà sentire meno in vergogna e meno a disagio le persone colpite da questa malattia e le farà, mi auguro, reagire con più determinazione.
Il primo passo è quello di ammetterlo, a sé stessi e agli altri, cominciando da chi ci è più vicino. Parlarne, bisogna parlarne. È necessario, per sdrammatizzare e uscire dal circolo vizioso dei pensieri negativi.
Il secondo passo è quello di parlarne col proprio medico - apertamente, descrivendo i più reconditi pensieri - che prescriverà analisi per escludere mancanza di elementi basilari al buon umore. Eventualmente correggere l'alimentazione con alimenti indispensabili a combattere ansia.
Il terzo passo sarà certamente l'assunzione di medicinali, come per ogni malattia ce ne sono di specifici, oggigiorno ce ne sono di specifici anche per disturbi che coinvolgono le emozioni, e meno male che la chimica fa miracoli!
Il quarto passo è rivolgersi a uno specialista: psicologo e/o psichiatra che aiuti a prendere coscienza delle proprie emozioni, potenzialità, eventuali atteggiamenti da cambiare. (Ci sono bravissimi specialisti nei consultori sparsi sul territorio).
Il quinto passo è di non pensare mai che la depressione non possa ripresentarsi, ma sarà più facile riconoscerla e sconfiggerla, quando si è visto che lo si può fare. E la vita ricomincerà a sorridere.



sinforosa castoro

domenica 17 agosto 2014

La cananea

 Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita. Mt. 15,21-28

  • Ai tempi di Gesù la donna valeva poco e niente, se poi parliamo di una donna Cananèa, cioè non ebrea, cioè Gentile, straniera, pagana, il valore diminuiva ancor di più.
  • Ai tempi di Gesù il termine cane veniva riferito ai pagani. 

Solo piccole riflessioni.
In questo brano di Matteo vediamo l'atteggiamento di Gesù davanti alla richiesta imperiosa di questa donna straniera: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». E in un secondo passaggio: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».Ma questa donna, che è mamma e che per questo non può e non vuole arrendersi, insiste e chiama per ben tre volte Gesù col termine di Signore formulando la sua richiesta, titolo che anche noi cristiani diamo a Gesù. E Gesù davanti a tanta fede non può che esaudire la sua richiesta.
Il Signore a volte non risponde immediatamente alle nostre richieste perché, come nel salto in alto l'asticella viene spostata sempre più in alto, il non esaudimento immediato delle nostre richieste purifica la nostra fede, affina la nostra fiducia in Lui, sempre e di più. 
Gesù comprende che il Padre lo ha inviato non solo per i figli perduti di Israele ma per tutti i popoli della terra.




sinforosa castoro

sabato 16 agosto 2014

Il Mito di Dedalo e Icaro ai bambini di cinque anni?

Una collega mi ha lasciato un commento su un post su Dedalo e Icaro chiedendomi come faccio a farmi ascoltare dai bambini, soprattutto con una storia così lunga.
Allora, anzitutto devo ammettere che io amo molto parlare con i bambini. Molto probabilmente è una cosa che fanno tutte le maestre, ma spesso, molte, troppe maestre, parlano quando devono "spiegare" un lavoro, che poi i bambini dovranno realizzare - che sia una scheda o un attività grafico- pittorico logica -, ma per il resto della giornata "il parlare con i bambini" spesso si riduce al richiamo, all'invito, al comando, alla lettura di qualche storia ecc.
Quando io ammetto di parlare molto con i bambini intendo il raccontarmi, l'ascoltarli e il portarli a ragionare sulle cose dette e ascoltate, oltre tutte quelle occasioni di cui detto sopra .
Sembrano cose ovvie, ma se facciamo un attento esame di coscienza, colleghe, non tutte noi maestre lo facciamo come modus vivendi o sbaglio?  
Il parlare, ascoltare e ragionare, innesca una serie di comportamenti fra allievo e insegnante, che, a mio parere, stanno alla base dell'ascolto, della comprensione di un testo, della capacità di saper rispondere e addirittura della capacità di saper ripetere autonomamente una storia ascoltata; quello che poi alla Primaria si chiama il riassunto.
Tutti noi sappiamo raccontare una fiaba o favola breve, ma quando c'è di mezzo un libro intero le cose possono complicarsi un po'. Per quanto mi riguarda, io, difficilmente leggo integralmente un testo, perché, ovviamente, i bambini si stancherebbero, anche se leggere alcuni spezzoni direttamente dal libro mi permette di chiarire ai bimbi il significato di parole a loro sconosciute e di cui loro sono ghiottissimi. Ecco allora l'importanza di leggere anteprima il libro in modo di coniugare la lettura e il racconto per ravvivare man mano l'attenzione dei bambini.
Finito il "pezzo" stabilito per quel giorno, ma anche durante il "pezzo" stabilito, ecco affiorare domande, considerazioni, ragionamenti sui personaggi, sulle scelte dei personaggi, sulla storia e chi più ne ha più ne metta. Io utilizzo sempre un caro vecchio registratore, per non perdermi nulla di quelle suggestioni linguistiche, e ciò che viene fuori è semplicemente strabiliante, per bambini di quell'età.
Poi, è ovvio, c'è il dopo-racconto, con tutte quelle attività didattiche che noi maestre conosciamo così bene. 
E qui, tutte noi siamo davvero maestre:
Attività creative- manipolative: Illustrazioni grafico-pittoriche-plastiche. Realizzazione di cartelloni che illustrano la storia in sequenze temporali. Realizzazione del nostro libro personale della storia.
Risposte a domande precise: Chi è il protagonista? Chi è l'antagonista? Quando si svolge la storia? Dove si svolge la storia? Cosa ci insegna la storia? Come si conclude la storia?
Giochi emotivi: In quale personaggio vorresti trasformarti? Cosa avresti fatto tu al suo posto?
Giochi di pre-scrittura e pre-lettura: Le parole della storia. Riconoscimento delle parole e/o lettere uguali. Accoppiamo la parola alla figura corrispondente.
Giochi linguistici: Inventiamo le rime. Inventiamo una filastrocca. Inventiamo un finale diverso, alla storia.
Giochi logici-spazio-temporali: Dettati logici spazio-temporali e... molto, molto altro ancora.
Cara collega spero di esserti stata di aiuto.
Se ti interessa ho raccontato anche Pinocchio, integralmente. Lo trovi nell'etichetta Pinocchio ecc.








Copertine dei libri realizzati dai bimbi di anni 5.
sinforosa castoro

mercoledì 13 agosto 2014

Dedalo e Icaro Parte 6°

... Segue http://sinforosacastoro.blogspot.it/2014/08/dedalo-e-icaro-parte-5.html
" Ma il re Minosse dice alle guardie di andare a prendere Dedalo e quando arriva gli dice: «Sei stato tu a far uscire ... Ateniese dal Labirinto». Ma Dedalo dice di no e poi dice che quello lì non è un nome. Allora il re dice alla regina di andare a vedere se c'è ancora la spada che aveva regalato ad Arianna, e la spada non c'è più e Arianna aveva scritto sulla tavoletta - perché non c'erano i quaderni - il nome di Teseo. Allora Minosse capisce che Teseo lo ha ingannato e dice alle guardie di mettere Dedalo nel Labirinto, così impara a dire a Teseo come si faceva a uscire dal Labirinto! Ma non era mica vero, però.























Icaro vuole andare con suo papà e allora va dal re e gli dice: «Voglio andare con mio papà nel Labirinto, perché gli voglio tanto bene». E allora i soldati mandano tutti e due nel Labirinto e ci danno dei sacchi di farina per fare il pane e non morire subito. Dopo tanto tempo... un anno, Icaro dice a suo papà: «Adesso prendiamo tutte le piume e le penne degli uccelli, perché c'erano tante piume, e con la cera che fanno le api, perché le api fanno anche la cera, le attacchiamo e ci facciamo delle belle ali e poi così voliamo e voliamo fuori dal Labirinto, va bene?».















e Dedalo dice di sì. E allora raccolgono tantissime piume e poi le attaccano e le legano alle braccia e poi muovono le braccia e volano.



Volano in alto e vanno fuori del labirinto.













Ma i soldati di Minosse lanciano le frecce, allora loro volano più in alto verso le montagne.













Ma le frecce non li prendono mica. Continuano a volare e sono contenti di sentire tutta l'aria fresca e poi vedono sotto tutti i campi e il mare.



























Icaro, però, vuole andare sempre più in alto e suo papà gli dice di non andare vicino al sole perché se no il sole scioglieva tutta la cera e lui cadeva nel mare.


Poi vedono anche tutte le barche...


Ma Icaro vuole vedere sempre di più, perché se va più in alto vede più lontano e si avvicina al sole e il sole fa diventare molle tutta la cera e le penne si staccano.






 Suo papà cerca di andare a salvarlo, ma Icaro vola dentro il mare e muore.




Suo papà grida forte: «Icaro. Icaro» ma lui non risponde più e Dedalo sente solo tutti i gabbiani che fanno haaa haaa haa. Dedalo vola fino alla Sicilia (io sono andata al mare, in Sicilia) e li racconta a tutti la storia di Talo e di Icaro e adesso lui è vecchio e tutti dicono che Icaro ha volato fino al sole". Fine


sinforosa castoro

martedì 12 agosto 2014

Dedalo e Icaro Parte 5°

... Segue http://sinforosacastoro.blogspot.it/2014/08/dedalo-e-icaro-parte-4.html
"... Allora, il giorno dopo le guardie portano Teseo nel Labirinto e lui entra. Ha un po' paura, ma quando è dentro lega il filo di corda al sasso, così poi ritrova la strada, no! E va nelle strade del Labirinto. Poi, il filo finisce e allora lui aspetta lì che il Minotauro arriva.





Poi sente i passi del Minotauro, che fa tanto rumore perché è gigantesco...






 ... e va sempre più vicino a lui...



... e poi Teseo lo vede ed è grosso così e con la spada lo "spada" e lo ferisce al braccio e poi dappertutto.











... e il Minotauro muore.


Allora, Teseo arrotola tutto il filo e viene fuori dal labirinto e  nessuno lo vede e arriva fino alla nave dove ci sono tutti i ragazzi e ragazze che erano rimasti lì e lì c'è anche Arianna.


E Teseo dice: «Adesso, quando le guardie dormono, noi scappiamo con la nave e ritorniamo ad... Atene».
E quando i soldati dormono, loro scappano.




Quando i soldati vanno a dire al re che la nave era scappata, il re Minosse dice ai soldati: «Andiamo con le nostre navi e la riprendiamo».

Ma invece non la prendono. Perché viene un vento forte forte e la nave di Teseo va più veloce e allora il re dice: «Torniamo a casa» e ritornano. E il re dice che la colpa è di Dedalo che ha detto a Teseo come si faceva a uscire dal Labirinto. Ma invece non era vero che era stato lui". (Continua).

sinforosa castoro

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