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martedì 11 agosto 2015

5 domande a Sinforosa

Una cara amica di Blog, che vuole rimanere anonima "... perché non voglio che pensano che sono curiosa" - a proposito, cara amica, la curiosità non è peccato - mi pone cinque domande e mi chiede se me la sento di rispondere. Perché no!
1 Sinforosa, nei tuoi articoli parli spesso di Dio, ma che posto ha nella tua vita?
2 Da maestra di scuola materna, dacci una fotografia dei bambini.
3 Quali sono le tue letture preferite?
4 Quali sono i tuoi hobby preferiti?
5 Quali sono i tuoi luoghi preferiti?

Allora, cara amica, cerco di risponderti e di essere sintetica per non annoiare i lettori.

Sinforosa, nei tuoi articoli parli spesso di Dio, ma che posto ha nella tua vita?
Come dici bene tu, in molti dei miei post salta fuori il legame che sento di avere con Dio, che nel mio caso specifico è il Dio dei cristiani e cioè il Dio trinitario, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Dico questo perché molti cristiani fanno del cristianesimo una specie di Woodstok (pace-amore-libertà), come del resto si fa con certi santi. In realtà il Signore è esigente, altroché! Ci esorta a essere "santi come Dio è santo", ci interpella dicendoci "O siete con me o contro di me", ci comanda "amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi" e lui è morto per noi, ci invita a perdonare, sempre. In una parola o si è apostoli o apostati, non ci sono mezze misure.
Mi domandi che posto ha nella mia vita. In verità posso dire, senza mezzi termini, che il Signore è il fil rouge di tutta la mia esistenza - anche se non si finisce mai di diventare cristiani - e che quindi è inevitabile farlo trasparire in ciò che penso, vivo e... scrivo. So che questo non a tutti i lettori garba, così come è nella vita vera, ma questo è.
Da maestra di scuola materna, dacci una fotografia dei bambini.
Fondamentalmente i bambini e le bambine sono sempre "uguali" nei loro bisogni, manifestazioni, spontaneità, creatività. Tuttavia negli ultimi anni, non si può che constatare che è sempre più difficile gestire questi bambini, perché alla base c'è una errata gestione da parte dei genitori. Non dimentichiamo che sempre più bambini sono figli di coppie separate o divorziate, di coppie in difficoltà economiche, lavorative. Sempre più bambini, fin dai primi mesi di vita, sono affidati alle istituzioni, magari dalle 7.30 del mattino alle 18 o 19 di sera; in famiglia ci stanno poco e niente, i genitori non hanno tempo, a fine giornata sono tesi, preoccupati. Senza colpevolizzare nessuno, mancherebbe altro, anche perché vale molto più la qualità del tempo passato con un bambino che la quantità, i genitori, tuttavia, dovrebbero comprendere, ancor più oggi, che il loro compito è ancor più prezioso e urgente per l'educazione e la crescita dei propri figli. Nessuna istituzione, anche quella più organizzata e "buona" può sostituire una mamma e un papà. I bambini hanno bisogno delle attenzioni, del dialogo, "di fare cose" insieme a mamma e papà, più che degli oggetti che mamma e papà regalano loro, magari quotidianamente. E poi c'è bisogno che mamma e papà sappiano dire dei bei NO, senza sentirsi in colpa, senza tornare indietro. Certo, non con la violenza o l'autorità, tipica di anni fa, ma con estrema autorevolezza e fermezza. Anzi, dirò di più, i bambini hanno bisogno di sentirsi "contenuti" e cioè di sentire che gli adulti che gli stanno intorno diano loro dei limiti. Questo li fa sentire sicuri e protetti.
Quali sono le tue letture preferite?
Quand'ero giovane ero più selettiva. Preferivo le cosiddette "letture impegnate". Col passare degli anni sono diventata onnivora, leggo di tutto. Prima di dormire, però, mi butto su letture leggere, per non appesantire il sonno.
Quali sono i tuoi hobby preferiti?
Mi diletto un po' in tante cose: leggere, scrivere, cucinare, dipingere, suonare la chitarra, ascoltare musica, uncinetto, maglia, cucito, découpage, creare oggetti. Per farla breve, non so stare con le mani in mano, ma, sia chiaro, sono una frana in tutte queste cose.
Quali sono i tuoi luoghi preferiti?
Quand'ero giovane ogni luogo mi andava bene. Col passare degli anni, che dire, non saprei rinunciare all'alta montagna, ma anche al movimento e al caos della città. Il mare lo preferisco in inverno, mentre il viaggio inteso come andare o in luoghi lontani o in luoghi inesplorati anche se a portata di mano mi crea in po' di ansia, anche se so già, ancor prima di partire, che sarà una esperienza fantastica, perché viaggiare allarga gli orizzonti. Ma il luogo in assoluto preferito è la mia casa.






sinforosa castoro

14 commenti:

  1. Bella intervista Sinforosa.
    Non so chi sia la blogger che ti ha posto le domande ma grazie a te che hai aperto veramente il cuore.

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    1. Grazie a te che hai avuto la pazienza di leggermi.
      Un abbraccio
      sinforosa

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  2. Sempre saggia la nostra Sinforosa. Spero che non ti dispiacCia se l'ho condiviso anche su FB...ci sono un paio di persone che vorrei che lo leggessero...
    Un abbraccio e un augurio per una splendida giornata.

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    1. Ma che saggia e saggia! Sono molto terra terra altroché!
      L'hai condivisa? Mamma mia, chissà cosa diranno?
      Ciao carissima e buona giornata anche a te

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  3. Sì, la suono, più che altro per accompagnare canzoni. Adesso la suono soprattutto a scuola, ma ci sono momenti in cui sento il bisogno di suonarla anche a casa, magari mentre aspetto il ritorno della famiglia.
    Ciao Valeria e grazie per essere passata
    sinforosa

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  4. Be', anche qui il discorso non è da poco.
    Secondo me più si avanza negli anni e più si ritorna alle paure primordiali: paura dell'abbandono, per esempio.
    Quante persone, dopo aver cresciuto i figli, dopo aver fatto di tutto e di più per la famiglia, si ritrovano sole, perché magari i figli sono lontani e il coniuge è morto. Quanta solitudine nell'età che avanza.
    Quando mi capita di andare a fare visita ad anziani in una casa di riposo, mi si stringe il cuore, eppure quella struttura ha ogni ben di dio e ogni comfort, eppure!
    Paura dell'ignoto e in questo ignoto c'è la condizione economica che si avrà, la malattia che potrebbe arrivare, le persone-luoghi-situazioni cui far fronte e per ultimo, ma non per importanza, la morte.
    Non ci sono storie, la morte è una paura che tocca tutti, presumo. Persino il Signore ha chiesto a suo Padre se era possibile evitare di bere quel calice, tuttavia "non la mia ma la tua volontà sia fatta".
    Ecco, Valeria, anch'io, come tutti, spesso mi lascio prendere da simili pensieri e preoccupazioni, ma come dice la parola stessa: Preoccupare = occupare prima, prevenire, mi dico che non vale proprio la pena preoccuparci in anticipo per un qualcosa che in fondo non sappiamo se, quando e in che modo avverrà.
    Confidiamo nel Signore. Lui ci conosce, uno a uno, e sa di cosa abbiamo timore, sa di cosa abbiamo bisogno. Lui ci è sempre accanto, lo ha detto lui e poi guardiamo a lui e "saremo raggianti".
    Un abbraccio
    sinforosa

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  5. Bello conoscerti di più da questa intervista cara Sinforosa. Abbiamo molto in comune. Anche per me la Fede è intessuta pienamente con la mia vita. Non potrei vivere senza.
    Condivido quello che scrivi sui bambini di oggi. Troppo soli e con genitori con poco polso.
    Penso che per voi maestre sia veramente dura!
    Un forte abbraccio Maria

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    Risposte
    1. Carissima Maria lo si percepisce, anzi lo si vede. Tu, non solo sei una donna di fede ma metti in pratica questa fede donando tempo e amore ai più piccoli. Sei di esempio a me e a tutti noi.
      Poiché condividiamo la stessa fede, ti chiedo gentilmente di ricordarmi nelle tue preghiere.
      Grazie mille e buon ferragosto
      sinforosa

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  6. Ciao Sinforosa, mi sono inbattuto quasi per caso nel tuo blog e in questo post e mi permetto di dire qualcosa anch'io sul delicato argomento dell'educazione dei propri figli.

    Condivido in pieno quello che dici sul rapporto tra genitori e figli e anch'io, come te, credo fermamente che un genitore dovrebbe saper dire qualche volta di più la parola "NO", essere un pò più severo insomma, senza naturalmente sfociare nell'eccesso. Mi rendo conto che questo non è facile, sopratutto al giorno d'oggi, dove c'è molta opulenza (nonostante la crisi) e dove, sopratutto, i bambini tendono a guardare e anche un pò ad invidiare i loro amichetti più benestanti di loro, "spingendo" i propri genitori ad avere le stesse cose (perchè così avviene.... mi rendo conto che pure io lo facevo da bambino). Comprendo bene che dire di no ad un proprio figlio non è mai facile, lo si vorrebbe vedere sempre contento.... ma bisogna avere il polso e la fermezza per farlo.
    Padre Pio soleva dire ai genitori che "I genitori troppo permissivi sono la rovina dei propri figli".... ed aveva proprio ragione! Io stesso ho potuto constatare che persone che hanno avuto una vita agiata da bambini, che sono stati viziati, serviti e riveriti.... poi da grandi non si sono realizzati, non sono stati capaci di gestire la propria vita. Io sto facendo un tirocinio in una casa di riposo, ed una signora qui presente, che ha avuto proprio questo tipo di educazione agiata ed "iper-permissiva" nell'età della sua fanciullezza ed adolescenza, all'impatto col mondo del lavoro si è trovata subito male, incapace di affrontare questa realtà, ed è finita per entrare nel tunnel della depressione, che l'ha poi accompagnata per tutta la sua vita. Da qui ha passato gran parte della propria vita passando da un istituto psiachiatrico all'altro (ha anche subito vari elettroshock.... una volta si facevano con una certa facilità) ed ora è in questa casa di riposo, purtroppo non felice di esserci, perchè non riesce a legare con le altre persone.
    Questo è solo un esempio, ma credo che renda bene l'idea.
    I figli non devono crescere viziati.... è la loro rovina! Un poco più di fermezza con loro, dare dei buoni esempi (i figli guardano sempre i loro genitori, anche se spesso i genitori non se ne accorgono.... e gli esempi valgono più delle parole) e, se possibile, cercare di passare più tempo con loro (per i bambini, passare del tempo coi propri genitori è sempre bellissimo).

    Un caro abbraccio :)

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    Risposte
    1. Evviva, una voce maschile su questo argomento.
      Grazie mille Marco per essere approdato in questo spazio aperto a tutti coloro che vogliono chiacchierare e confrontarsi con semplicità, ma altrettanto amore per la verità.
      Quello che dici è molto saggio e scommetto che sei proprio un bravo papà, e quando uno è un bravo papà non può che essere anche un bravo marito, un buon compagno di vita: fortunata la tua famiglia e le persone che ti sono accanto nel tuo prezioso lavoro.
      È risaputo che oggi il ruolo del papà è un po' ... confuso, si tende a livellare tutto e tutti. Mamma e papà si gloriano nel dire che sono i migliori amici per i loro figli. Nulla da ridire sulla vicinanza affettiva fatta di gesti e parole, anzi è indispensabile, ma da qui a limitarci a essere per i nostri figli solo amici!
      No, no, mamma e papà sono anzitutto genitori, educatori e come tali hanno il diritto e dovere di essere per i figli un punto di riferimento autorevole e positivamente affettivo. Lo so che non è facile. Ai "miei" genitori non mi stanco mai di ripetere che è più facile fare la maestra di 28 bambini che la mamma di 2, tuttavia bisogna impegnarci.
      I figli sono una grandissima responsabilità e questa responsabilità dura dal momento del concepimento al momento in cui come genitori chiuderemo gli occhi a questa vita. È la via entusiastica dell'essere genitore, la bellezza, la pienezza dell'essere genitore. Non c'è gioia più grande in questa vita dell'amore verso i figli. Questo, però, comporta impegno, fermezza, autorevolezza, pazienza, dedizione, totali. Uno potrebbe dire: mamma mia! E invece per certi aspetti basterebbe recuperare un po' di quel buon senso delle nostre nonne e nonni che ci hanno preceduto in questo delicato ed entusiasmante compito.
      Grazie ancora e ti aspetto di nuovo.
      sinforosa

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  7. Mi è piaciuta molto questa intervista, ho scoperto un po' di più della maestra Sinforosa. :)

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  8. Buongiorno Sinforosa! Ci conosciamo poco. Ora un po' di più e ne sono felice. Sono io stessa una donna di fede che subito appena sveglia abbraccio e ringrazio il nostro Signore per l'amore con cui ci aiuta a vivere. Sono mamma e nonna due bellissimi nomi(aggettivi?bhò signora maestra mi aiuti un po') ho sempre notato la tua gentilezza quando venivi a postare un commento nel mio blog Canto la Vita.
    Attualmente scrivo poco e tu sei sempre invitata.Ora è tempo di fare altro. Vado in cucina. Grazie per l'ospitalità ancora l'augurio di ogni bene.Un giorno ti racconterò dei miei due figli ottimi genitori, specialmente Enrico (Babbo Chicco )Ciao ragazza!Bacio

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    Risposte
    1. Ciao Lucia, anzitutto grazie per questo bellissimo commento. Il tuo blog lo seguo e ciò che dici riguardo la tua fede lo si percepisce, appieno. Sei mamma e nonna. Io, per ora, sono nonna solamente a scuola, nel senso che fra gli alunni ho avuto parecchi bimbi dei “miei” bimbi, dopodiché lasciamo fare al Signore che sa di cosa abbiamo veramente bisogno. A risentirci e grazie ancora.
      sinforosa

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