La Rete

LA RETE DIGITALE PUÒ ESSERE UN LUOGO RICCO DI UMANITÀ, NON UNA RETE DI FILI MA DI PERSONE UMANE.
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sabato 30 aprile 2016

L'asino caduto nel pozzo

Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi. Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale  dal pozzo. Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino.
Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide. Ad ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l'asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l'asino riuscì ad arrivare fino all'imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trottando.

La vita andrà a buttarti addosso molta terra, ogni tipo di terra. Principalmente se sarai dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo consiste semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.
Autore?




sinforosa castoro
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venerdì 29 aprile 2016

giovedì 28 aprile 2016

Alfabeto di Dio



ALFABETO DI DIO
A – Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi assomiglierai.
B – Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C – Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D – Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E – Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta.
F – Fa' della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G – Gira l’ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio.
H – Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l’amore; sfruttalo con gioia.
I – Intorno a te c’è tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L – La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M – Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d’amore.
N – Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O – Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai.
P – Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c’è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q – Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell’Agnello; sei il mio capolavoro.
R – Resta un po’ con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S – Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T – Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U – Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V – Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z – Zaino di eucaristia, preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.
Padre Gianni Fanzolato (Grazie a Betty che mi ha suggerito l'autore di queste bellissime righe)

sinforosa castoro

mercoledì 27 aprile 2016

E io aspetto

Oggi, Sinforosa starà fuori casa fino a sera , quella scuola ! E io qui ad aspettarla.  Mhhh!!! Quanta pazienza.



sinforosa castoro

martedì 26 aprile 2016

Černobyl' 30anni dopo

Sono passati trent'anni da quel 26 aprile 1986. Oggi tanti ne parleranno, io voglio solamente riportare in vita un ricordo scolastico. Fra le tante raccomandazioni c'era quella di non portare in giardino i bambini e così, nonostante le belle giornate e il sole primaverile, rimanemmo chiusi in salone, finché... finché l'allarme passò. Tuttavia c'era un papà talmente terrorizzato dalle radiazioni che aveva proibito al figlio, allora quattr'enne e per giunta vivacissimo, di non toccare terra, erba e sabbia. Com'era possibile? Ricordo, come fosse ieri, l'ispezione che gli faceva al momento del ritiro: gli toglieva le scarpe, gli guardava in testa, dentro la maglietta, insomma se trovava un granello di sabbia erano filippiche per lui e per noi. Quanta pazienza!!!
Ora quel bambino è padre di una bambina eh, chissà...?




sinforosa castoro


domenica 24 aprile 2016

Amore ai tempi del Giubileo

L'amore non è amore se non è libero.
L'amore non si realizza mentre ne parliamo.
Si costruisce per, non si costruisce contro, questo si chiama distruzione.

Solo tre brevissimi ma intensi stralci dell'Omelia di 
Papa Francesco, oggi, davanti a un mare di adolescenti riuniti in Piazza San Pietro per il loro Giubileo.



sinforosa castoro

sabato 23 aprile 2016

Venerdì notte

Chi da tempo segue questo Blog ha certamente percepito che ho la fortuna di lavorare con colleghe con le quali c'è una grande intesa.
Intendiamoci, non è che siamo omologate, tutt'altro. Ciascuna di noi è diversa per carattere, temperamento, capacità, sebbene tutte grandi lavoratrici e molto, molto professionali. Dotate di immensa pazienza, creatività, gioia di stare con i bambini, di inventarne sempre una per il buon funzionamento di tutta la scuola, siamo insegnanti D.O.C. Le iniziative non si contano, così come le ore in più che si regalano alla scuola, e ai bambini. E non siamo nemmeno un team omogeneo per età, poiché alcune potrebbero essere madri delle altre, eppure... Eppure è scattata questa alchimia che ci fa essere un team di insegnanti che si divertono lavorando, be! soprattutto anche fuori del lavoro.
Ieri sera, per esempio, siamo andate a cena, tutte e sei insieme. Un bel locale agreste, immerso nella natura, con una luna squagliata in un cielo blu-notte e un menù niente male. E mariti, figli, compagni, nipoti... ? Per quelli basta una buona organizzazione, da brave maestre che siamo! Eh... viaaa, si va.

venerdì 22 aprile 2016

Cervantes. Don Chisciotte

Oggi è l'anniversario della morte di Cervantes, l'autore del Don Chisciotte della Mancia. Chi non conosce questo straordinario personaggio che una volta uscito dalle pagine di quel capolavoro letterario è vissuto di vita propria? E continua a vivere, nonostante siano passati tanti e tanti e tanti anni dalla sua creazione.
Don Chisciotte è un perdente, certo, ma con dignità. È un cavaliere che sa vedere il bello anche dove non c'è, il grandioso anche là dove c'è il minuto. Don Chisciotte gira il mondo, è padrone del mondo, è uomo di oggi.



sinforosa castoro

giovedì 21 aprile 2016

mercoledì 20 aprile 2016

Ricordo

Una giornata ricca di emozioni, non c'è che dire. Purtroppo fra queste, alcune di dolci ricordi, una tristissima: la morte di un uomo che era figlio, fratello, marito e papà. In pochissimo tempo ha completato il suo cammino fra di noi lasciando attoniti familiari, amici e conoscenti. Un ricordo per chi è rimasto, ciascuno come crede.



sinforosa castoro

lunedì 18 aprile 2016

Mio figlio se ne va di casa

Cosa prova una mamma quando il figlio o la figlia se ne va di casa per vivere la sua vita? E un papà? I sentimenti, le emozioni, i pensieri, le preoccupazioni sono simili, identiche o diverse nei due genitori e poi è uguale o diverso se ad andarsene è il figlio piuttosto che la figlia o viceversa? E cambia qualcosa se andandosene rimane nella stessa città piuttosto che in un'alta o addirittura in un altro stato o continente?
Sarebbe interessante conoscere l'esperienza di genitori che hanno vissuto questa realtà, perché dal mio osservatorio è sempre un trauma, soprattutto per le mamme che, anche se razionalmente riconoscono che sia salutare e giusto per un figlio/a spiccare il volo, emotivamente si sentono "orfane".
E allora, come affrontare ed elaborare al meglio questo "lutto"? A voi la parola e grazie a chi vorrà rispondere.


sinforosa castoro

domenica 17 aprile 2016

Buona scuola

 Una buona  scuola
 è quella in cui il bambino entra pulito e torna a casa sporco:
 vuol dire che ha giocato, si è divertito, si è dipinto addosso,
 ha usato i propri sensi, è entrato in contatto fisico ed emotivo con gli altri.
 P. Crepet  





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sabato 16 aprile 2016

Francesco a Lesbo

Oggi Papa Francesco è a Lesbo. Con lui il Patriarca ecumenico Bartolomeo e l'arcivescovo ortodosso di Atene Ieronymos. I tre hanno firmato una dichiarazione Congiunta nella quale si legge anche:  “La tragedia della migrazione e del dislocamento forzati, richiede una risposta di solidarietà, compassione, generosità e un immediato ed effettivo impegno di risorse. Da Lesbo facciamo appello alla comunità internazionale perché risponda con coraggio, affrontando questa enorme crisi umanitaria”.

Il link per leggere il testo integrale della Dichiarazione
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/april/documents/papa-francesco_20160416_lesvos-dichiarazione-congiunta.html

Il Papa ricorda a tutti noi che i migranti, prima ancora di essere numeri, sono persone. Hanno un nome, una storia, un volto e un cuore come ciascuno di noi e desiderano, come ciascuno di noi, soprattutto, la serenità e un futuro migliore per sé e i loro figli.
Dinanzi al grido disperato di questi nostri fratelli e sorelle, un grido davanti al quale non si può e non si deve rimanere indifferenti, se non si può fare qualcosa o molto, di concreto, almeno li si ricordi assiduamente nella preghiera.

Il link della Preghiera del Papa
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/la-preghiera-del-papa-a-lesbo-per-i-migranti.aspx




sinforosa castoro

mercoledì 13 aprile 2016

Comunione spirituale

Non tutti conoscono questa bella preghiera che ci mette in stretta comunione con il Signore. È la Preghiera della Comunione Spirituale.
Quando si è impossibilitati di ricevere la Comunione sacramentale, si può ricevere quella spirituale, ogni volta che si desidera e in qualsiasi logo ci si trovi, ovviamente, per non svilirla, deve esserci vero desiderio e raccoglimento, poiché essa è vera comunione con il Signore.
Non si deve pensare, tuttavia, che questa Comunione annulli l'importanza di quella sacramentale, che produce l'effetto del Sacramento più perfettamente di quella di solo desiderio. 
Summa Theologiae, III, q. 80, art. 1, ad 3.
Molti santi hanno praticato la Comunione spirituale: Tommaso d'Aquino, Caterina da Siena, Francesco di Sales, Margherita Maria Alacoque, Alfonso Maria de' Liguori, Josemaría Escrivá.

Gesù mio, 
io credo che sei realmente presente 
nel Santissimo Sacramento.
 Ti amo sopra ogni cosa 
e ti desidero nell' anima mia. 
 Poiché ora non posso riceverti 
sacramentalmente,
vieni almeno spiritualmente 
nel mio cuore.

Come già venuto, 
io ti abbraccio e tutto mi unisco a te;
non permettere che mi abbia mai 
a separare da te.

Eterno Padre, io ti offro
il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo
 in sconto dei miei peccati, 
in suffragio delle anime del purgatorio 
e per i bisogni della Santa Chiesa.



sinforosa castoro

martedì 12 aprile 2016

Cibo salutare

Dopo aver conversato, sperimentato, manipolato, assaggiato, colorato, ritagliato, impiattato... 

BENVENUTI AL NOSTRO RISTORANTE 

dove si mangia salutare





sinforosa castoro

lunedì 11 aprile 2016

King Curtis. Jeep's Blues

Vi lascio con questo straordinario sassofonista, morto a soli trentasette anni.


sinforosa castoro

domenica 10 aprile 2016

Apparizione sul lago di Tiberiade

 1 In quel tempo. Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. 4 Quando già era l'alba. Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6 Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. 9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. 12 Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. 14 Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. 15 Quand'ebbero mangiato. Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17 Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18 In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19 Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».  Gv. 21, 1-19

  • Dopo tre anni vissuti in compagnia di Gesù ritornare alla vita ordinaria non sarà stato facile e difatti non lo è per Pietro, che prende l'iniziativa, e per gli altri che lo seguono, nonostante tutto.
  • Quando nella vita si incontra il Signore, e ce ne s'innamora, tutto il resto è noia, perde di attrattiva e quasi di significato.
  • Tuttavia è proprio nell'ordinario che il Signore ridà vigore, fiducia, speranza, che si fa certezza.
  • La rete che i discepoli tirano su  è colma fino a traboccare, ma è una rete che non si strappa, nonostante sia piena, è una rete che resiste. La rete è la Chiesa, pronta ad accogliere centocinquantatré pesci - il numero dei Popoli sulla terra conosciuto allora - perché tutti figli di Dio - in ebraico centocinquantatré ha significato figli di Dio -.
  • In questo brano evangelico c'è la conferma della Vocazione a cui sono chiamati tutti coloro che conoscono e amano il Risorto, in primis gli Apostoli, quello cioè di andare in tutto il mondo, cominciando dai più prossimi, e annunciare il Vangelo.


sinforosa castoro

venerdì 8 aprile 2016

Sono andato al mio compleanno

Lui ha appena compiuto quattro anni. È seduto accanto a noi insegnanti, mentre i suoi amici giocano. Osserva, fa considerazioni, si perde nei suoi pensieri e all'invito di andare a giocare si alza, va e dopo cinque minuti eccolo di nuovo seduto fra di noi.
«Maestra, lo sai che sono andato al mio compleanno?».
«Sei andato al TUO compleanno?».
«Sì».
«Certo, era il tuo compleanno! Era la tua festa, non è vero?».
«Sì. Quando ero piccolo avevo così di anni (e alza tre dita), adesso così (e ne alza quattro)».
«Allora adesso sei grande?».
«Sì. Adesso sono dieci metri, venti metri...».
«È vero, adesso sei davvero grande».
Annuisce con la testa e si rituffa nei suoi pensieri.

sinforosa castoro

giovedì 7 aprile 2016

Sono anch'io una mamma

Avevo in mente un altro tipo di post ma un commento da parte di Gianna, al post di ieri, mi ha fatto cambiare idea. Concordo con le parole della lettrice "un conto è fare la maestra e un conto è fare la mamma". È vero, ed è una cosa che ripeto in continuazione anch'io: è più semplice-facile (mi si passi il termine) fare la maestra di ventotto bambini che la mamma di uno-due-tre, certo. Tuttavia, cara Gianna, devi sapere che sono anch'io una mamma.




sinforosa castoro

lunedì 4 aprile 2016

Giuseppe Arcimboldo

Da un quadro di Giuseppe Arcimboldo (o Arcimboldi)


E adesso copiamo il quadro











sinforosa castoro

domenica 3 aprile 2016

Pace a voi

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 
Gv 20,19-31
  • Questo bellissimo brano del Vangelo contiene una parola di cui tutti noi abbiamo bisogno: Pace. Il Signore Risorto si presenta ai suoi, che non lo hanno sostenuto nel momento estremo della prova, con una parola che è una carezza al cuore: pace, pace, pace a voi.
  • Il Risorto non condanna, non recrimina, al contrario continua a perdonare e ad amare: 
il Consolatore non fa apparire tutto bello, non elimina il male con la bacchetta magica, ma infonde la vera forza della vita, che non è l'assenza dei problemi, ma la certezza di essere amati e perdonati sempre da Cristo, che per noi ha vinto la morte, ha vinto la paura. Papa Francesco
  • Tommaso vuole la prova e il Signore gliela concede: avrà la possibilità di riconoscerlo toccando le sue ferite. 
  • Anche a noi il Signore dona questa possibilità: riconoscere il Risorto nei volti, nelle mani, nelle ferite dei fratelli che incontriamo sul nostro cammino.

sinforosa castoro

sabato 2 aprile 2016

Autismo

Oggi l'attenzione di tutti è sull'Autismo. 
La sindrome autistica, sempre più in crescita in questi ultimi anni (forse perché ora sappiamo dare un nome specifico alle difficoltà che un bambino manifesta già dalla più tenera età?), è assai complessa, di difficile diagnosi (nella sfera autistica entrano anche la Sindrome di Asperger), ma se riconosciuta già dai primi anni di vita può facilitare di molto la vita di chi ne è portatore e della sua famiglia. 
Personalmente ho sempre nutrito un forte interesse verso questo disturbo neuro-psichiatrico tanto che la mia tesi di allora fu proprio sull'Autismo e nella mia esperienza scolastica ho conosciuto parecchi bambini autistici. 
L'occhio attento ed esperto delle maestre d'infanzia sa riconoscere un bambino con tale disturbo ancor prima degli specialisti, che, giustamente, prima di dare ai genitori una simile notizia vogliono accertarsene con osservazioni e test. La maestra esperta e attenta lo individua immediatamente, fra i tanti bambini. 
Ma da che cosa? Da svariati segnali che vanno da posture e movimenti caratteristici, assenza di linguaggio verbale o ecolalia (ripetizione ossessiva di parole o frasi), assenza di comunicazione visiva o sguardo sfuggente, sguardo nel vuoto o attenzione eccessivamente prolungata verso un oggetto, atteggiamenti maniacali, incapacità di affrontare "il nuovo", incapacità di riconoscere emozioni, ridere o canticchiare o fare versi senza alcun motivo, isolamento o incapacità di relazionare… 
Insomma, noi maestre ce ne accorgiamo immediatamente, speriamo di esserci sbagliate, aspettiamo, osserviamo, facciamo prove e poi… siamo "costrette", dal nostro dovere professionale, a comunicarlo ai genitori. 
Incomincia così un iter lungo e sofferto, si sa, tuttavia prima è diagnosticato e prima di può intervenire per il bene del bambino e di tutta la sua famiglia.




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