La Rete

LA RETE DIGITALE PUÒ ESSERE UN LUOGO RICCO DI UMANITÀ, NON UNA RETE DI FILI MA DI PERSONE UMANE.
Papa Francesco

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BENVENUTO E GRAZIE PER IL TEMPO CHE DEDICHI A QUESTO BLOG. CON TUTTE LE SCELTE POSSIBILI CHE INTERNET OFFRE OGNI GIORNO DI PIÙ, MI FA DAVVERO PIACERE CHE TU SIA QUI. SENTITI LIBERO DI COMMENTARE. I COMMENTI ARRICCHISCONO IL BLOG. SE LO DESIDERI PUOI ANCHE SCRIVERMI UTILIZZANDO
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COMUNICAZIONE

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AGORÁ

AGORÁ. È L'ANIMO CHE DEVI CAMBIARE NON IL CIELO SOTTO CUI VIVI. L.A.Seneca.

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

venerdì 30 settembre 2016

Peggy pinocchia

Allora, eccomi qua.
Su dai, venite, svelti che vi devo dire una cosa segretissima.
Se domani e domani l'altro non leggete niente di nuovo su questo blogghino è perché Sinforosa se ne va.


Sì, sì. avete capito bene, se ne va.  
Dove? 



Va a...
«Cosa c'è Sinforosa? Con chi sto parlando? Ma con nessuno».
«Non è che stai dicendo a tutti dove vado domani, eh?».
«Ma no-o».
Via, via, ciao ciao.

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giovedì 29 settembre 2016

San Michele Arcangelo

LITANIE IN ONORE DI SAN MICHELE ARCANGELO 
Signore, abbi pietà di noi.
Cristo, abbi pietà di noi.
Signore, abbi pietà di noi.
Gesù Cristo, ascoltaci.
Gesù Cristo, esaudiscici.
Santa Trinità, che sei un solo Dio, abbi pietà di noi.
Santa Maria, prega per noi.
S. Michele, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, spada di Dio, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, condottiero degli Angeli, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, spirito invincibile, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, armato di forza divina, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, difensore di Dio, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, vincitore contro Lucifero, prega per noi. S. Michele Arcangelo, potente contro tutti i demoni, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, potente contro ogni male, prega per noi. S. Michele Arcangelo, potente contro le persone malefiche, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle nostre disgrazie, prega per noi. S. Michele Arcangelo, nelle nostre malattie, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle guerre tra famiglie e tra popoli, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle lotte per la difesa della Chiesa, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle lotte intime contro le tentazioni, prega per noi.
S. Michele Arcangelo, nelle lotte, dell'agonia, prega per noi. Dalle insidie del diavolo liberaci, o Signore!
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno, che ci hai dato l'Arcangelo S. Michele per protettore e difensore, fa' che le nostre preghiere ci ottengano di essere sempre preservati da ogni male e dal fuoco dell'inferno. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
A SAN MICHELE ARCANGELO
O glorioso San Michele Arcangelo, Principe delle celesti Milizie, difendetemi in vita e in morte da tutte le insidie del demonio, e ottenetemi la santa umiltà di mente e di cuore, acciocché la superbia non mi conduca all'inferno.


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mercoledì 28 settembre 2016

Tutto ciò che riesci a immaginare è reale o no

Questo è un Post che ha fatto riflettere molti lettori. I loro interventi sono stati davvero puntuali nella loro diversità. Ivana, tuttavia, mi ha dato lo spunto per una riflessione ulteriore. Ivana dice: Virtuale? Reale? Qualunque cosa, idea, colore, emozione riesci a immaginare è reale. 
Questa sua affermazione, mi ha ricordato questa frase presa da un conosciutissimo libro:

"«Mi dica un'ultima cosa» chiese Harry. «È vero? O sta succedendo dentro la mia testa?».
Silente gli sorrise e la sua voce risuonò alta e forte nelle orecchie di Harry anche se la nebbiolina luminosa stava calando di nuovo e nascondeva la sua sagoma.
«Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry. Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?».". J.K.Rowling Harry Potter e i doni della morte

E a voi questa affermazione cosa vi suscita?


Dalla rete

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domenica 25 settembre 2016

Il ricco epulone

C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: «Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura». 
Ma Abramo rispose: «Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi». E quegli replicò: «Allora, Padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento». Ma Abramo rispose: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro».
E lui: «No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno».
Abramo rispose: «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi». Lc 16,19-31

  • Il povero ha un nome: Lazzaro. Il ricco non ha nome.
  • Il povero è lo stesso Gesù, che, povero e piagato, sta alla porta a lesinare le nostre briciole di amore.
  • Il povero è anche colui che bussa ogni giorno alla porta del nostro cuore per lesinare una briciola di pane o di amore.
  • Tre righe per descrivere la vita di questo mondo e tutte le altre per descrivere la vita dell'altro mondo.
  • La vita di questo mondo è importante, sicuramente, anche perché ne abbiamo solo una, ma non deve diventare il fine della nostra vita bensì il mezzo per guadagnare quella che non finisce, quella eterna.
  • Il ricco chiede ad Abramo di mandare Lazzaro ad avvertire i fratelli perché si convertano.
  • La vera fede non si alimenta di sensazionalità (miracolo) o di paura (paura della condanna, dell'inferno). La vera fede si alimenta di amore, amore al Signore e al fratello.

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sabato 24 settembre 2016

Angeli

Dopo aver parlato dell'Angelo Custode che sta sempre accanto a ciascuno di noi e ci guida e ci protegge, impariamo la filastrocca e creiamo tanti angeli.
Uniamo le manine, prendiamone l'impronta, coloriamo, incolliamo su una stecchetta di gelato ed ecco un Angelo tutto mio.
Il mio amico Angiolino
resta sempre a me vicino.
Lui mi prende per la mano
e mi porta assai lontano.
Angiolino ha tanti amici
sorridenti e felici.
Angioletti per favore
proteggete il nostro cuore. 
di Sinforosa Castoro


















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venerdì 23 settembre 2016

Sfida 12 Settembre

Era famoso il Romanzo in sei parole scritto da Hemingway per vincere una scommessa: «For sale: baby shoes, never worn» (Vendesi: scarpe per neonato, mai indossate).


Chi ha voglia di partecipare? Un racconto in quattro parole con tema Settembre.
Questi sono i miei. Quali preferite?

Aria lavata di fresco.
Abbraccio di colori stanchi.
Luce radiosa di tramonti.


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Vai a leggere anche la Sfida 11 e partecipa.

giovedì 22 settembre 2016

Virtuale Reale

Chi si cela dietro a un nick? Ognuno di noi leggendo post, comunicando virtualmente con qualcuno si fa un'idea di questo nick; e così ci si immagina il volto, la fisicità, la personalità, la vita privata, di questo nick. Ma quanto è reale ciò che immaginiamo e ci figuriamo?
Il mondo virtuale è davvero un oceano di certezze e non, di immagini reali e non, di storie e film che si elaborano nella nostra mente e che magari non esistono nella realtà.
Insomma, sarebbe troppo lungo descrivervi le storie, i film, i volti, le immagini che mi sono fatta frequentandovi e chissà voi che storie, immagini, film avrete fatto su Sinforosa? Poco importa, sta di fatto che ogni Nick è unico e irripetibile, come ciascuno di noi nella vita reale.


Dalla rete
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martedì 20 settembre 2016

Scott McKenzie. San Francisco.

Scott McKenzie (Jacksonville 10 gennaio 1939, Los Angles 18 agosto 2012), è un artista dei tempi d'oro degli hippy. Questo brano, San Francisco, conosciuto in tutto il mondo, ha fatto da sottofondo a quei tempi.





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lunedì 19 settembre 2016

Collegio

Lui ha cinque anni ed è un po' monellino, a casa, forse, ancora di più. Oggi in giardino mi si siede vicino e mi dice: «Mia mamma mi ha detto che se faccio ancora il monello mi sbatte in collegio e va a prendere un altro bambino».
«Ma no, avrai capito male».
«No, no, mi ha detto così».
«Ma tu sai che cos'è il collegio?».
«È dove ci sono i bambini cattivi e poi quelli lì ti picchiano coi bastoni».
«Addirittura? Ma no! anzitutto i bambini non sono cattivi, semmai a volte fanno un po' delle monellerie e poi il collegio è un posto dove a volte si va a studiare e non ci sono persone che picchiano col bastone».
«A... sì? Eh, io, allora, non dico più le parolacce a mia mamma».
«Perché tu dici le parolacce alla mamma?».
«Sì. Si, si».
«Allora facciamo così, tu non dici più le brutte parole alla mamma, povera mamma, e lei non ti dirà più quelle cose sul collegio. D'accordo?».
«Eh, sì va bene, dai».


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domenica 18 settembre 2016

Il grande insegnante

L'insegnante mediocre parla. 
Il buon insegnante spiega. 
L'insegnante superiore dimostra. 
Il grande insegnante ispira.
William Arthur Ward




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sabato 17 settembre 2016

Vi denuncio

Ieri ho sentito una notizia in radio che ha fatto discutere: una ragazza divenuta maggiorenne, ha denunciato i suoi genitori per aver postato in rete sue fotografie dalla nascita all'adolescenza violando in questo modo la sua privacy. La legge è dalla sua parte e quindi... Genitori siete avvisati. Con la rete non c'è da scherzare, cautela.


Dalla rete

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N. B. La cara Glò suggerisce questo link della Polizia di Stato sui rischi delle foto di bimbi pubblicate dai genitori. Passaparola e grazie a Glò, lettrice attenta e solerte.


mercoledì 14 settembre 2016

Frontiere e nuovi muri

Tempo fa posi una domanda, anzitutto a me stessa e poi a tutti i lettori e i commenti che ne seguirono furono davvero illuminanti, poi eventi tragici prevalsero sul discorso iniziato. Il Post di ieri era un po' un pretesto per continuare quel discorso e allora ri-eccoci.
Premesso che l'argomento è di quelli tosti e che non si può liquidare in quattro parole, voglio ugualmente dire la mia, anche se so che non piacerà a molti.
Le tragedie che ogni giorno si consumano in quel lembo di mare, ma anche sulle coste di partenza e su quelle di arrivo, senza contare gli orrori che stanno in testa a tali tragedie, non solo orrori di singole persone ma di intere società e noi occidentali ne siamo in parte la causa (su questo i nostri governi - presenti, passati e trapassati - dovrebbero fare un meticoloso e salutare esame di coscienza), sono il prezzo al giovamento che ne avranno le nazioni europee in futuro.
Non fraintendetemi, non dico che ci vogliono tali tragedie affinché nasca una Europa migliore (sarebbe auspicabile che tali tragedie non avvenissero, per nessun motivo. Pensate, però, se ci fosse il libero scambio di persone quanto il libero scambio di merci e beni! Tutto ciò non accadrebbe. Ma le persone, evidentemente, per il mercato valgono meno dei beni di mercato), ma sicuramente in un futuro l'Europa sarà migliore proprio grazie a questi nuovi innesti di umanità.
Le persone che arrivano non sono solo persone disperate, misere e povere, ma persone portatrici di intelligenze, di idee, di nuovi modi di intendere la vita, la cultura, il pensiero...
La mescolanza di popoli non può che portare freschezza, giovinezza, bellezza, genio. Molti grandi della storia furono emigrati/immigrati, ricordiamolo.
E allora smettiamola di temere, piuttosto diamoci da fare perché si evitino tali tragedie e lasciamo che le persone si muovano liberamente: la terra è di tutti, sentiamoci liberi di spiccare il volo e impariamo a fissare lo sguardo sull'orizzonte.



.

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lunedì 12 settembre 2016

Perdono

Dopo il post di ieri, l'unica risposta dovrebbe essere secondo queste sagge parole di Ward.

Il perdono è la chiave che sblocca la porta del risentimento e le manette dell'odio. È un potere che spezza le catene dell'amarezza e i ceppi dell'egoismo.
William Arthur Ward




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domenica 11 settembre 2016

11 Settembre 2001-2016. Quindici anni e non sembra

Era martedì e per me una giornata tristissima per via delle condizioni di salute di mia mamma. Dopo una mattinata e oltre in ospedale, verso le 15 o forse prima o poco dopo, non ricordo, ricevetti una telefonata. Dall'altra parte una voce concitata: «Accendi la tele, accendi la tele». Io l'accesi e rimasi incollata al televisore per ore e ore, incredula. Intanto ricevetti e feci telefonate: un passaparola di terrore, mentre continuavo a fare zapping da un canale all'altro, nella speranza che fosse tutto un bluff. E invece tutti i canali erano rigorosamente sintonizzati su quelle macabre e impossibili immagini di dolore senza fine.

E voi che ricordo avete di quel giorno? Volete raccontarlo? Grazie.


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sabato 10 settembre 2016

Sfida 11 Scuola

Era famoso il Romanzo in sei parole scritto da Hemingway per vincere una scommessa: «For sale: baby shoes, never worn» (Vendesi: scarpe per neonato, mai indossate).


Chi ha voglia di partecipare? Un racconto in sei parole con tema la Scuola.
Questi sono i miei. Quali preferite?

Luogo e tempo di belle esperienze.
Incontro di menti, incontro di cuori.
Famiglia di famiglie, diverse e simili.


sinforosa castoro

Vai a leggere anche la Sfida 10  e partecipa.

venerdì 9 settembre 2016

Recupero seduta vecchio furgone Volkswagen

Da così... 


... 


Con nuova similpelle... 


... Punti metallici... 


... Verniciatura... 


... Assemblaggio... 


... A così.

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giovedì 8 settembre 2016

Parola di maestra

I bambini "nuovi" sono arrivati, questo per loro è il terzo giorno di scuola. Su sedici, quindici piangono, urlano, si dimenano, si buttano per terra a corpo morto (aiuto, speriamo non si facciano male!), non vogliono essere avvicinati, consolati. Strillano, s'irrigidiscono battono i piedi, si graffiano la faccia, fanno i pugni e picchiano la maestra. Quelli che accettano la vicinanza della maestra vogliono essere presi in braccio, tutti. Ma la maestra ha solo due mani e due braccia e allora, per non escludere, si siede sulla seggiolina e cerca di trattenerli fra le braccia, chiuse a cerchio, ma loro si guardano in cagnesco e si spintonano perché vogliono la maestra tutta e solo per sé.
Cari bambini, avete ragione di urlare e strillare, siete in un ambiente nuovo, con persone estranee, ma a poco a poco non solo vi abituerete e non vedrete l'ora di venire a scuola ogni mattina, ma vi affezionerete alla scuola, alla maestra, ai vostri nuovi compagni e per voi sarà un'esperienza che conserverete sempre nel vostro cuore, perché la scuola dell'infanzia è la più bella di tutte, fidatevi di me. Parola di maestra.


Dalla rete



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martedì 6 settembre 2016

Ritornar bambini

RITORNAR BAMBINI

Le cose che il bambino ama
rimangono nel regno del cuore
fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita
è che la nostra anima
rimanga ad aleggiare
nei luoghi dove una volta
giocavamo.

Kalil Gibran


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lunedì 5 settembre 2016

Cinque domande alla Scuola dell'Infanzia

LA SCUOLA DELL'INFANZIA. 

Perché è utile frequentarla?
Perché offre esperienze, opportunità, occasioni che solo una scuola può dare a integrazione dell'opera educativa della famiglia.
Chi si incontra alla scuola dell'infanzia?
Si incontrano le insegnanti, le collaboratrici e tanti bambini provenienti dai più svariati ambienti socio-culturali differenti e questo non può essere che un arricchimento per tutti, piccoli e grandi, al fine di una vera e proficua inclusione e integrazione.
Cosa si impara alla scuola dell'Infanzia?
Si imparano un'infinità di cose: il rispetto verso gli altri e l'ambiente, le regole del buon vivere comune, il mettere a disposizione le personali capacità, il condividere giochi, giocattoli, materiale didattico, l'apprezzare l'altrui lavoro, l'autonomia, il riordino... Ma non solo. Si impara a parlare correttamente, ad arricchire il vocabolario, a riconoscere uguaglianze e differenze, a riconoscere concetti temporali e spaziali, a disegnare, pitturare e creare con vari tipi di materiale, a discriminare in base a capacità sensoriali (vedere, udire, gustare, toccare, annusare) ad affinare il senso critico...
Come si impara alla scuola dell'infanzia?
Anzitutto attraverso l'esperienza diretta e cioè giocando, toccando, cercando, provando, raccontando, ascoltando, scegliendo, sbagliando, poi verificando attraverso rappresentazioni grafico-pittoriche-plastiche, conversazioni, calcoli, misurazioni... tenendo ben presenti gli Obiettivi Didattici per età (anni 3; anni 4; anni 5) stilati da tutte le Docenti dell'Istituto Comprensivo in base ai Programmi Ministeriali.
Quale atteggiamento deve avere la famiglia?
 Anzitutto di fiducia nei confronti delle insegnanti e poi di serena, sincera e puntuale collaborazione, perché il tutto concorra al bene del bambino.



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domenica 4 settembre 2016

Chi non porta la propria croce non può essere mio discepolo

Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo...».
Lc. 14,25-27.

Solo un pezzettino del Vangelo di questa XXIII° domenica del tempo ordinario per comprendere quanto il Signore sia radicale nelle sue richieste. 
  • Sia ben chiaro, non è che l'amore verso padre, madre, moglie, figli, fratelli... sia un male, anzi! 
  • Il Signore vuole solo metterci in guardia da questi amori se non ricondotti a Lui. 
  • Solo riconducendo i nostri più cari affetti a Lui riusciamo ad amare come Lui ci ha insegnato e cioè gratuitamente, pienamente e persino perdonando non una ma settanta volte sette, che significa sempre. 
  • Ma cosa occorre? 
  • Anzitutto la preghiera di contemplazione, adorazione, ringraziamento e supplica, l'ascolto della Sua Parola, la frequentazione ai Sacramenti e poi l'azione, concreta, nella quotidianità di tutti i giorni. 
  • In definitiva tutto ciò che ha fatto nella e della sua vita la nuova santa proclamata oggi da Papa Francesco: Santa Teresa di Calcutta, che ha guadagnato il mondo, e il cielo, in ginocchio. In lei si è manifestato l'unione perfetta fra contemplazione e azione. 
La si prenda a esempio per una vita davvero cristiana.


Dalla rete

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venerdì 2 settembre 2016

Ogni parola...

La comunicazione verbale è molto importante, si sa, e a parer mio è tanto più autorevole e proficua quanto più è detta da labbra trasparenti e sincere. Dopo il primo Collegio Docenti d'Istituto fiume di oggi, mi sovvengono queste parole/riflessioni di Romano Battaglia.

Ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. 
Sull'arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: "È vera?" 
Sulla seconda campeggiare la domanda: "È necessaria?"
Sulla terza essere scolpita l'ultima richiesta: "È gentile?"
Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.




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giovedì 1 settembre 2016

Santi Arcangeli

Il nuovo calendario liturgico unisce i tre Arcangeli della tradizione biblica in una sola festa che si celebra il 29 settembre.Michele (Chi è come Dio?), Gabriele (Forza di Dio) e Raffaele (Dio ha guarito), sono figure angeliche di cui si parla sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. L'Arcangelo Michele è citato in Daniele, nelle lettere di Giuda e nell'Apocalisse dove lo si vede combattere contro il dragone infernale e molte sono le chiese a lui dedicate. Gabriele è l'Arcangelo dell'annuncio. È lui che annuncia a Maria l'incarnazione e a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista, così come nell'Antico Testamento, in Daniele, è sempre lui che annuncia divine rivelazioni. Persino nell'Islam è l'angelo che comunica a Maometto il Corano.Raffaele, invece, a differenza di Michele e Gabriele, che hanno, come dire, un compito ufficiale, è l'Arcangelo della quotidianità. È colui che ci sta accanto nelle difficoltà e nelle fatiche di ogni giorno consigliandoci e guarendoci da ogni genere di male. Lo si trova nel libro di Tobia come figura di guaritore e custode.
Rivolgiamoci fiduciosi a questa santa triade angelica.

Dalla rete.



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