Da una conversazione a scuola di anni fa.
Tutti i bambini intorno a me.
Tutti seduti, chi sulle seggioline, chi in terra.
L'argomento è uno di quelli che piace molto a loro: «Maestra, oggi parli di Gesù?».
«Sì, oggi sì».
«Whaooo!!!...». Gridano in coro, lanciando le braccia al cielo.
«Oggi continuiamo a raccontare la storia di Gesù, dopo la Pasqua. Va bene?».
«Sì».
«Maestra, sai che sono andato in chiesa quando non era ancora Pasqua e ho visto Gesù morto, ma non era quello vero... ».
«Era una statua».
«Sì».
«Dovete sapere che Gesù, dopo essere risuscitato, è andato a trovare i suoi amici, che erano tutti insieme in casa, e sapete che cos'ha detto loro?».
«Nooo».
«Ha detto: "Pace a voi". Pensate, che bello, dopo tutto quello che aveva sofferto e dopo aver visto tutti i suoi amici scappar via per la paura... ».
«Sì, perché avevano paura che i soldati li prendevano anche loro».
«Già... ».
«Ma uno no, però, è vero maestra?».
«Hai ragione. Il suo amico Giovanni non ha avuto paura. Forse perché era giovane e quando si è giovani non si ha paura di niente. Come voi. Voi non avete mai paura di farvi male, per questo la maestra vi richiama sempre, perché non vi facciate male. Ma, adesso, torniamo al nostro racconto. Gesù dona la pace. Che cos'è la pace?».
«È quando non si litiga... ».
«Non si danno i pugni... ».
«E anche i calci... ».
«E poi non si dice: "Non ti faccio giocare"... Si sta tutti in pace... ».
«Poi, però, se si litiga, bisogna far la pace... ».
«Bravi, tutti. La pace è un tesoro; e sapete dirmi dove si mette un tesoro?».
«Nella cassa del tesoro».
«Ma va, nella cassa del tesoro! Come i pirati! Il tesoro si mette nel sacchetto del tesoro per non farlo rubare, è vero?».
«Avete ragione tutti e due. Allora, bambini, il tesoro è qualcosa di prezioso e quindi bisogna curarlo per bene, è vero o no?».
«Sììì».
«Ecco, la pace è un tesoro che bisogna curare bene per non farcelo portare via e sapete come si fa a curarlo bene?».
«Nooo».
«Prima di tutto bisognerebbe chiedere a Gesù: "Gesù fammi diventare un bambino, una bambina di pace" e cosa vuol dire? Vuol dire quello che avete detto voi prima e cioè: non litigare, non dare pugni, calci, far giocare tutti e dividere i giocattoli e i pennarelli con gli altri, saper rispettare le cose degli altri e non portargliele via, non scherzare o picchiare gli altri solo perché non sono o dicono quello che volete voi. Ok?».
«Siii».
Prima di passare alla realizzazione grafica del racconto, un bambino, dopo aver passato qualche minuto soprappensiero mi dice:
«Maestra, ma quando dopo siamo tutti in cielo, tu ci racconti ancora tutte le storie».
«Si, Luca, faremo ancora tanti lavori bellissimi e vi racconterò ancora tante, tantissime storie».
E se ne va, soddisfatto, a disegnare.

sinforosa castoro
«Sì, oggi sì».
«Whaooo!!!...». Gridano in coro, lanciando le braccia al cielo.
«Oggi continuiamo a raccontare la storia di Gesù, dopo la Pasqua. Va bene?».
«Sì».
«Maestra, sai che sono andato in chiesa quando non era ancora Pasqua e ho visto Gesù morto, ma non era quello vero... ».
«Era una statua».
«Sì».
«Dovete sapere che Gesù, dopo essere risuscitato, è andato a trovare i suoi amici, che erano tutti insieme in casa, e sapete che cos'ha detto loro?».
«Nooo».
«Ha detto: "Pace a voi". Pensate, che bello, dopo tutto quello che aveva sofferto e dopo aver visto tutti i suoi amici scappar via per la paura... ».
«Sì, perché avevano paura che i soldati li prendevano anche loro».
«Già... ».
«Ma uno no, però, è vero maestra?».
«Hai ragione. Il suo amico Giovanni non ha avuto paura. Forse perché era giovane e quando si è giovani non si ha paura di niente. Come voi. Voi non avete mai paura di farvi male, per questo la maestra vi richiama sempre, perché non vi facciate male. Ma, adesso, torniamo al nostro racconto. Gesù dona la pace. Che cos'è la pace?».
«È quando non si litiga... ».
«Non si danno i pugni... ».
«E anche i calci... ».
«E poi non si dice: "Non ti faccio giocare"... Si sta tutti in pace... ».
«Poi, però, se si litiga, bisogna far la pace... ».
«Bravi, tutti. La pace è un tesoro; e sapete dirmi dove si mette un tesoro?».
«Nella cassa del tesoro».
«Ma va, nella cassa del tesoro! Come i pirati! Il tesoro si mette nel sacchetto del tesoro per non farlo rubare, è vero?».
«Avete ragione tutti e due. Allora, bambini, il tesoro è qualcosa di prezioso e quindi bisogna curarlo per bene, è vero o no?».
«Sììì».
«Ecco, la pace è un tesoro che bisogna curare bene per non farcelo portare via e sapete come si fa a curarlo bene?».
«Nooo».
«Prima di tutto bisognerebbe chiedere a Gesù: "Gesù fammi diventare un bambino, una bambina di pace" e cosa vuol dire? Vuol dire quello che avete detto voi prima e cioè: non litigare, non dare pugni, calci, far giocare tutti e dividere i giocattoli e i pennarelli con gli altri, saper rispettare le cose degli altri e non portargliele via, non scherzare o picchiare gli altri solo perché non sono o dicono quello che volete voi. Ok?».
«Siii».
Prima di passare alla realizzazione grafica del racconto, un bambino, dopo aver passato qualche minuto soprappensiero mi dice:
«Maestra, ma quando dopo siamo tutti in cielo, tu ci racconti ancora tutte le storie».
«Si, Luca, faremo ancora tanti lavori bellissimi e vi racconterò ancora tante, tantissime storie».
E se ne va, soddisfatto, a disegnare.




Una maestra saggia a scuola come nel blog.. ma devi avere tu la luce nel cuore per prima, affinchè l'esempio attecchisca..e a tanti ragazzi e adolescenti, oggi, manca proprio quell'esempio..
RispondiEliminaHai ragione, bambini e ragazzi percepiscono al volo se ciò che viene detto loro è frutto di convenzioni o di qualcosa di più profondo che fa appassionare.
EliminaDovrebbe essere questo il ruolo di genitori, educatori e insegnanti: far appassionare figli, allievi, studenti ai veri valori, oltre che alle varie materie di studio.
Ciao Franco, grazie per la riflessione che ci hai offerto.
sinforosa
La tenerezza dei bambini con una curiosità verso Gesù mi scalda il cuore.
RispondiEliminaBisogna anche saperla coltivare questa tenerezza e questo interessamento.
EliminaPurtroppo la famiglia aiuta poco o niente in questo e parlo di famiglie che scelgono di far battezzare i propri figli ma che poi si dimenticano delle promesse fatte quel giorno davanti al Signore.
Dovremmo chiederci se queste famiglie conoscano o meno il significato e il valore dei Sacramenti o se per loro i Sacramenti siano solo occasione per far festa e sfoggiare vanità, e questo vale anche per il Sacramento del matrimonio. Grazie e buona serata.
sinforosa
Ottima creatività per i bambini! Buona giornata, cara sinforosa!
RispondiEliminaGrazie Julia, buona conclusione di giornata a te.
Eliminasinforosa
For children to be happy, have smiling faces, be joyful, and have peace, we must destroy the regimes created by creatures – Putin and his lackey Lukashenko, the troublemaker Kim Jong-un, the regime in Iran, and similar scoundrels.
RispondiEliminaDorośli powinni uczyć się od dzieci, że nawet jeśli się kłócą, od razu się godzą. Ale tak nie jest.
Eliminasinforosa
Debemos orar y trabajar por la paz por nuestro niños y nuestro planeta. Te mando un beso.
RispondiEliminaTienes razón, debemos rezar para que la paz vuelva a todas partes. Gracias, Juditta.
Eliminasinforosa
Educhiamoli alla pace fin da piccoli, è importante !!! Ciao Sinfo.
RispondiEliminaSì Mirtillo, nella speranza che la famiglia affianchi gli sforzi della scuola. Serena domenica.
Eliminasinforosa
Wau ....la pelle d'oca!!!
RispondiEliminaChe emozione!!
Mi sembra di vederli ...i piccoli occhi attenti ad scoltare il tuo racconto
Grazie Sinforosa per questa condivisione bellissima ,per i colori i disegni..e per il soffio di speranza
Ciao Sinforosa ,un sorriso a te : )
È stato bello leggere
Buon fine settimana
I bambini! La nostra speranza. Grazie a te cara Marinetta, buona domenica.
Eliminasinforosa
Che bello Sinforosa. Tutta questa innocenza che non dovremmo mai perdere. Magari fosse sempre così. Ti abbraccio forte e grazie di tutto ciò.
RispondiEliminaEssì, sarebbe bello conservare questa purezza, non per niente il Signore ci invita a farci come i bambini, ma solo chi se ne ricorda ogni giorno e in ogni situazione, restando fedele a questo, può dire di farsi come bambino. Quanto è difficile. Ciao Pia, grazie e ricambio l'abbraccio.
Eliminasinforosa
La semplicità dei bambini non ha limiti
RispondiEliminaConcordo e io aggiungerei anche la saggezza. Saluti belli Giuseppe. Buona serata.
Eliminasinforosa
Così dovremmo essere...💕
RispondiEliminaEssi, e invece!
EliminaSaluti belli.
sinforosa