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giovedì 19 settembre 2013

La Storia di Dino, piccolo Orso Di Peluche che "faceva schifo"

Questa mattina Dino, piccolo orso di peluche, mi ha chiesto di portarlo a scuola dai miei bimbi; potete immaginare la felicità, dei bimbi e di Dino, intendo. A lui piace giocare con loro, coi bambini e bambine della scuola, e ai bambini e bambine piace giocare con lui, con Dino.
Ora vi racconto la sua storia che i miei bambini e bambine conoscono già.
Dino era l'orsachiotto di Giacomino, un bambino un po' monello e prepotente.  Un giorno di Dicembre, di tanti anni fa, Giacomino stava scrivendo la sua letterina a Babbo Natale.

Caro Babbo Natale, 
voglio un trenino elettrico, dei soldatini di gomma e un orsachiotto nuovo, perché quello che ho fa proprio schifo e appena mi porterai quello nuovo, questo lo butterò nell'immondizia.
Ciao
Giacomino.

Certo che Giacomino non era stato tanto gentile né con Babbo Natale né col povero Dino, che aveva sentito tutto.
Dal quel giorno, ogni sera, quando Giacomino s'addormentava, Dino, lì nel letto accanto a lui, tremava di paura al pensiero che a Natale sarebbe finito dritto dritto nel secchio dell'immondizia.
sennonche...

l'ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze di Natale, a Giacomino venne l'idea di portarselo a scuola: «Giocate pure», diceva ai suoi amici «e se anche lo rompete fa niente, tanto fra qualche giorno Babbo Natale me ne porta uno nuovo, questo qui lo butto via perché fa schifo».
I suoi amici lo presero alla lettera e il povero Dino fu strattonato e lanciato per aria e per terra per tutto il giorno, finché Giacomino lo ripose nel suo armadietto.
Fu in quel momento che a Dino, impaurito e pieno zeppo di lividi, venne un'idea.
«Mi nasconderò nell'armadietto di Filippo - un bambino che quel giorno era assente -, forse Giacomino non mi cercherà e così a Natale non mi butterà via».
Detto fatto, mentre tutti i bambini erano nelle aule a lavorare, Dino sgattaiolò fuori dall'armadietto di Giacomino e s'infilò in quello vuoto di Filippo.
Quando la mamma di Giacomino venne a prendere il suo bambino, gli disse di cercare il suo orsachiotto, lui andò a vedere in salone e nei bagni ma poi, con noncuranza, strillò:
«Mamma, fa niente, tanto non mi piaceva più, faceva schifo e poi Babbo Natale me ne porta un altro».
Dino, chiuso nell'armadietto di Filippo tirò un sospiro di sollievo: era salvo.
La mattina del ritorno dalle vacanze di Natale ero in corridoio e sentii bussare a un armadietto, ma chi sarà mai, mi chiesi.
Oh! Che sorpresa fu per me quando, aperto lo sportello dell'armadietto di Filippo, ci trovai dentro Dino, che mi saltò letteralmente al collo: « Maestra» mi disse piagnucolando, «pe-pe-pe per favore, po-po portami a casa tua... » e cominciò a raccontarmi  tutta la sua storia.
Io lo tranquillizzai, gli feci conoscere i miei bambini e bambine, lo portai a casa mia, gli feci un bel bagno e da quel giorno vive con me, felice e contento perché si sente al sicuro, tuttavia, ogni tanto, mi chiede di portarlo a scuola perché i miei bambini e bambine non gli dicono mai che fa schifo, anzi, per loro Dino è un orsacchiotto bellissimo e insieme fanno tanti bei giochi.
A proposito, nessuno mai seppe se quell'anno Babbo Natale portò a Giacomino un orsachiotto nuovo.
Voi che ne dite?





N.B. Ho voluto riproporre questo breve raccontino, spero vi piaccia.

di sinforosa castoro
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6 commenti:

  1. Ciao Sinforosa!
    Che bel racconto....povero orsacchiotto!!
    Grazie di essere passata da me...ti faccio i miei auguri per questo Santo Natale e ti auguro di trascorrerlo nella serenità della tua famiglia!
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Mammasorriso (già il tuo nome è tutto un programma!) grazie per aver apprezzato il raccontinio, nel blog ce ne sono altri due, se ti interessano. Vienimi a trovare ancora e... passa parola.
      Anche a te e alla tua famiglia tanti auguri di un buon e sereno natale, ne abbiamo tutti quanti bisogno.
      ciao ciao

      Elimina
  2. Ciao Sinforosa, è un racconto dolcissimo, e fai bene a riproporlo ai bimbi perché molto educativo, buonanotte Brunella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Brunella, sinceramente lo trovo anch'io carino anche perché mi sembra giusto educare i bambini e le bambine al non spreco, all'affetto, alla cura anche verso i propri giocattoli.
      Troppo spesso i nostri bambini sono sommersi di giocattoli e il troppo... stroppia.
      Un abbraccio
      sinforosa

      Elimina
  3. Sinforosa è un racconto bellissimo, con grande significato, sia per chi ha troppo, che per chi ha poco o nulla, tenere stretto ciò che la vita ci dona, non sappiamo se avremo un altro Dino!!
    Un abbraccio cara.
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, Daniela, a volte ciò di cui abbiamo bisogno è accanto a noi e nemmeno ce ne accorgiamo.
      Buona serata.
      sinforosa

      Elimina

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