"Fratelli siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!" I Tessalonicesi 5,16-24
- Siamo alla terza domenica di Avvento e la Parola del Signore ci esorta, attraverso la voce del Battista (vi consiglio di leggere il Vangelo di oggi: Gv. 1,6-8. 19-28) e quella di San Paolo ai cristiani di Tessalonica, di essere lieti, sempre.
- Certo, San Paolo sa benissimo che per tutti noi, e per ciascuno di noi, ci sono giorni sì e giorni no, ci sono problemi e sofferenze, lutti e lontananze, incomprensioni e delusioni, tuttavia ci esorta a essere sempre lieti nel Signore. Per essere lieti, nonostante tutto, l'apostolo ci invita a pregare ininterrottamente e a rendere grazie a Dio. Ci invita anche a vagliare ogni cosa e a tenere ciò che è buono e ad astenerci da ogni genere di male. Chiediamo l'aiuto di Maria, che è donna orante, prudente, e senza ombra di peccato.
sinforosa castoro
Carissima Valeria non farti nessun problema a raccontare i tuoi stati d'animo, non possono che farti bene e, credimi, fanno bene anche a me e a tutti quelli che ti leggono, perché il dolore vissuto - e dalle tue parole traspare, eccome - è un dono per tutti, anche se nel momento del dolore non ci si rende conto. Certo, nessuno deve invocare il dolore per averlo "in dono", mancherebbe altro, ma, lo sappiamo, la vita non lo fa mancare a nessuno, purtroppo. Presto o tardi ciascuno dovrà affrontare una sofferenza, che sia propria o di chi ci sta accanto sempre sofferenza è. Tu stessa dici che in questo periodo preghi di più; che bello! Pensa che il Signore ti è accanto e lenisce la tua sofferenza con una dolce carezza (come faceva la tua nonna con quella calda tisana) e senz'altro lenisce anche la sua sofferenza con pensieri che noi non riusciamo neanche a immaginare. Tua suocera ha ragione, il Signore Gesù ha sofferto un giorno, molti ammalati soffrono anni e anni: perché Signore? A questa domanda a cui io non so rispondere, fermiamoci e continuiamo a pregare, insieme. Ricordiamo però che dopo la sofferenza, fosse anche lunga nel tempo, e la morte, c'è la risurrezione, c'è la beatitudine del Paradiso, e questo sarà per sempre.
RispondiEliminaUn abbraccio carissima.
sinforosa
p. s. Bella l'abitudine del cero sul davanzale.
Quello che dici ci fa comprendere ancora una volta che coloro che muoiono non muoiono mai del tutto, non solo sono già arrivati a casa e ci stanno preparando un posto e ci stanno attendendo, ma ci sono accanto nei ricordi più belli, come quello che tu descrivi. Segui l'esempio della tua nonna: immergiti nella preghiera del rosario, come sai farla tu. Quando un bambino mi regala un disegno, anche se è solo uno scarabocchio, per me è un capolavoro. La nostra mamma del cielo fa uguale, ogni nostra preghiera è per lei un capolavoro. Il rosario è una medicina salutare, provare per credere.
RispondiEliminaUn abbraccio da me (fai finta che sia la tua nonna) e, se ti viene da piangere, piangi, prendiamo esempio dai bambini che sfogano ogni loro dolore, ogni loro delusione, ogni loro sofferenza.
sinforosa
Grazie a te.
RispondiEliminaBuona serata
sinforosa
È proprio come un miracolo, sono tanto contenta nel sentirti contenta e nel sapere la nonna così partecipe. Godiamo di questi momenti e viviamo giorno per giorno.
RispondiEliminaUn abbraccio
sinforosa