In questi giorni di caldo opprimente, i pensieri si rincorrono, si sovrappongono, si mescolano all'infinito. Così, mentre svolgo le mie occupazioni, ascolto programmi radiofonici che ripropongono i temi sociopolitici attuali: la Grecia, la Buona Scuola, gli omicidi "casalinghi", l'Expo, la corruzione e via discorrendo, tanto per "quasidialogare" con qualcuno.
Verso le 12 di oggi, su Radio Uno, se non mi sbaglio, mi sono imbattuta in uno spezzone di programma dove un esperto parlava della comunicazione in rete, pare abbia scritto anche un libro in proposito. Purtroppo sono arrivata in ritardo per sentire tutto quello che aveva da dire. Le uniche frasi che ho registrato sono state più o meno queste.
"Una parola scritta in rete è visibile da tutto il mondo".
"Se insulto qualcuno in rete non è come farlo seduti a un tavolo, bensì lo faccio davanti al mondo".
"Le persone, in rete, si conoscono per le loro reazioni più che per ciò che dicono".
"In rete bisogna saper esprimere sé stessi in un clima di dialogo".
"In rete il dialogo deve sempre essere un dialogo equilibrato. Fuori da questo equilibrio non ha senso rispondere all'interlocutore".
Be', mi sembrano linee guida semplici da seguire. Purtroppo non tutti le adottano, potrebbe obiettare qualcuno. Lo so, per esperienza. D'altra parte in questo infinito oceano c'è proprio di tutto... e in fondo
è bello così.
Alla fine della trasmissione il conduttore ha chiesto all'ospite - non so nemmeno il suo nome, mi perdoni - l'indirizzo web.
Per chi volesse approfondire l'argomento ecco l'indirizzo: http://www.darsipace.it/ e un link interessante.
http://www.darsipace.it/2010/03/15/in-rete-come-uno-nessuno-o-centomila-il-professore-ne-parla-con-gli-studenti/
sinforosa castoro
Verso le 12 di oggi, su Radio Uno, se non mi sbaglio, mi sono imbattuta in uno spezzone di programma dove un esperto parlava della comunicazione in rete, pare abbia scritto anche un libro in proposito. Purtroppo sono arrivata in ritardo per sentire tutto quello che aveva da dire. Le uniche frasi che ho registrato sono state più o meno queste.
"Una parola scritta in rete è visibile da tutto il mondo".
"Se insulto qualcuno in rete non è come farlo seduti a un tavolo, bensì lo faccio davanti al mondo".
"Le persone, in rete, si conoscono per le loro reazioni più che per ciò che dicono".
"In rete bisogna saper esprimere sé stessi in un clima di dialogo".
"In rete il dialogo deve sempre essere un dialogo equilibrato. Fuori da questo equilibrio non ha senso rispondere all'interlocutore".
Be', mi sembrano linee guida semplici da seguire. Purtroppo non tutti le adottano, potrebbe obiettare qualcuno. Lo so, per esperienza. D'altra parte in questo infinito oceano c'è proprio di tutto... e in fondo
è bello così.
Alla fine della trasmissione il conduttore ha chiesto all'ospite - non so nemmeno il suo nome, mi perdoni - l'indirizzo web.
Per chi volesse approfondire l'argomento ecco l'indirizzo: http://www.darsipace.it/ e un link interessante.
http://www.darsipace.it/2010/03/15/in-rete-come-uno-nessuno-o-centomila-il-professore-ne-parla-con-gli-studenti/
sinforosa castoro
Soo regole di buon senso ed educazione, due traatti caratteriali che stanno scomparendo.
RispondiEliminaLeggevo proprio ieri sul blog di CaraMalù di un suo intervento su un altro blog di mamme e bimbi a proposito delle mamme che lavorano. Ho letto anche della risposta negativa e insolente che ha ricevuto da chi ha travisato le sue parole e non dicuamo che l'abbia insultata ma ci è mancato poco.
Cara Malù ci è rimasta male ed ha cercato di spiegarema... inutile! Dall'altra parte non si voleva capire.
Ecco! E' a persone come queste che bisognerebbe fare un concorso di educazione on line.
E' giusti e sacrosanto esprimere il proprio parere. Però è un diritto di tutti. Anche di chi la pensa diversamente.
Quello che è stato scambiato nei post ovviamente è pubblico e quindi chiunque può leggere, interpretare intervenire.
Ma perchè non farlo con educazione?
Si può anche pensarla diversamente, si può anche intavolare una discussione e restare su punti contrapposti ma questo seppur normale non implica la maleducazione. Non è un obbligo!
Come hai ragione Patricia, purtroppo è successo anche a me e a una lettrice del blog che è intervenuta con commenti a proposito di un mio post. Mi spiace più per lei che per me, perché lei era un ospite, capisci? La reazione di un amico è stata, come dire, per dirla con le parole di quel signore che ieri parlava in radio non equilibrata. Se le reazioni ci dicono chi è davvero una persona, be' allora tale persona è meglio perderla che trovarla.
EliminaCiao ciao e grazie
sinforosa
Sì, Sinforosa. Sovente è meglio perdere che trovare....
RispondiEliminaBuon pomeriggio
Già. Buon pomeriggio anche a te, carissima
Eliminasinforosa
Eccome! Un caro e un po' maldestro, per non dire irrispettoso, amico mi ha proprio insultato, non solo me, ma anche una cara amica che ha espresso solamente il suo pensiero e il bello è che ha messo in bocca a me e alla cara amica parole non dette.
RispondiEliminaÈ proprio vero che vanno di moda vittime che poi si travestono da carnefici e viceversa.
Mi ha intimato di non frequentare più il suo blog, perché non sono più gradita (finché facevo la cristiana di un Cristo fatto a immagine e somiglianza mia gli andavo bene, quando ho ricordato che "i miei pensieri non sono i vostri pensieri e le mie vie non sono le vostre vie", come dice bene il Signore, non gli andavo più bene e così me ne ha dette di cotte e di crude incitando e sobillando i lettori a fare altrettanto: che pena!
Dopo che ho letto che non mi voleva più nel blog mi sono sentita in dovere di salutarlo, per riportare la conversazione sul piano del rispetto, e invitavo i suoi lettori a leggere i commenti al post Gender considerazioni, ma lui non l'ha pubblicato quel post. Pazienza.
Come dice bene Patricia è meglio perdere che trovare.
Un abbraccio
sinforosa