In questi giorni di vacanza mi capita spesso di incontrare i "miei" bambini in compagnia delle loro mamme.
«Ciaooo», mi gridano loro, i bambini, e poi tocca alle mamme. Le più sono stravolte, così almeno dicono di essere. «Ma come fate, voi? Non ne posso più. Capricci su capricci e non è mai contento. Hai visto, gliel'ho detto alla maestra».
«Ma, fai così il monello, con la mamma?».
«Il monello?» interviene lei, «risponde e si butta per terra e non c'è verso. Non vedo l'ora che ricominci la scuola».
«Cerca di fare il bravo e lei, magari, stia un po' con lui».
«Ma è con me tutto il giorno, sono in ferie. Preferisco andare a lavorare, però».
«Be', io le consiglio di non dire queste cose davanti a lui» glielo dico a mezza voce «i bambini sentono il nostro umore e soprattutto sentono se stiamo volentieri con loro. Perché non fate qualcosa insieme? Giocate un po'. Vero che vuoi che la mamma giochi un po' con te?».
«Sì» mi fa lui, convinto.«Ha visto, signora, poi la mamma ti legge una bella storiella e tu le fai un bel disegno Poi, con i sassolini o pezzi di carta fai una bella cornice e così diventa un quadro da far vedere a tuo fratello e al papà».
«Sì, dai».
«Tu, però, devi promettere alla mamma che non farai più capricci. I capricci li fanno i bambini piccoli piccoli così, e tu, invece, sei grande».
Saluto mamma e figlio e me ne vado con la speranza che la mamma abbia capito che ci vuole davvero poco per far felice un bambino annoiato, e che stare col proprio figlio significa dare senso a quel tempo insieme.
sinforosa castoro
«Ciaooo», mi gridano loro, i bambini, e poi tocca alle mamme. Le più sono stravolte, così almeno dicono di essere. «Ma come fate, voi? Non ne posso più. Capricci su capricci e non è mai contento. Hai visto, gliel'ho detto alla maestra».
«Ma, fai così il monello, con la mamma?».
«Il monello?» interviene lei, «risponde e si butta per terra e non c'è verso. Non vedo l'ora che ricominci la scuola».
«Cerca di fare il bravo e lei, magari, stia un po' con lui».
«Ma è con me tutto il giorno, sono in ferie. Preferisco andare a lavorare, però».
«Be', io le consiglio di non dire queste cose davanti a lui» glielo dico a mezza voce «i bambini sentono il nostro umore e soprattutto sentono se stiamo volentieri con loro. Perché non fate qualcosa insieme? Giocate un po'. Vero che vuoi che la mamma giochi un po' con te?».
«Sì» mi fa lui, convinto.«Ha visto, signora, poi la mamma ti legge una bella storiella e tu le fai un bel disegno Poi, con i sassolini o pezzi di carta fai una bella cornice e così diventa un quadro da far vedere a tuo fratello e al papà».
«Sì, dai».
«Tu, però, devi promettere alla mamma che non farai più capricci. I capricci li fanno i bambini piccoli piccoli così, e tu, invece, sei grande».
Saluto mamma e figlio e me ne vado con la speranza che la mamma abbia capito che ci vuole davvero poco per far felice un bambino annoiato, e che stare col proprio figlio significa dare senso a quel tempo insieme.
sinforosa castoro
E' vero! Un bambino annoiato è un bambino capriccioso e prepotente.
RispondiEliminaTrovare qualcosa da fare insieme e poi dargli la possibiiltà di manifestare la sua fantasia con disegni, canti, collage, colori è un modo per avvicinarsi e divertirsi senza stressarsi.
Sempre sperando che le mamme non abbiano il terrore del Mio Dio si sporca! Altrimenti è finita....
Hai ragione, spesso le mamme pensano che il loro bimbo non sia in grado di fare passare loro del tempo meraviglioso, basta incoraggiarle un po' e poi si accorgono quante risorse può avere un bambino.
EliminaCiao ciao
sinforosaq
Ottimi consigli dai a queste mamme maestra sinforosa.Sono tutte uguali,non vedono l'ora di scaricarli alle insegnanti.Buone ferie...
RispondiEliminaCara Jaz, le mamme, sovente, non sanno che stare con i propri figli è l'esperienza più bella che possono fare. Basterebbe dialogare con loro, fare le compere con loro, ascoltando e dialogando su quello che si acquista, guardare insieme un programma televisivo, leggere un libretto, raccontare un episodio di vita... Insomma, un bambino è di grande e interessante compagnia, chissà perché non lo si comprende appieno?
EliminaCiao ciao
sinforosa
leggendo questo tuo post mi hai fatto ricordare quanti bei momenti abbiamo passato io e i miei figli ! Quando erano piccoli anche noi ci divertivamo a fare le cornici con la pasta ai disegni e poi gli angioletti e tanto altro..pensa che venivano anche i figli di una mia amica , abitavamo nello stesso condominio, perchè la loro mamma non voleva facessero giochi che sporcavano la casa o facevano disordine...che tristezza!!!
RispondiEliminaChe bel ricordo, azzurrocielo, sono ricordi indelebili. I figli poi crescono così in fretta che... Ora quanti anni hanno?
EliminaCerto che di mamme come quella che descrivi ce ne sono sempre state e ce ne sono sempre di più, purtroppo.
Ciao ciao
sinforosa
p.s. Se non ti sei ancora unita al blog perché non lo fai? Mi farebbe piacere.
Cara Valeria tu sì che sei una mamma coi fiocchi. Quando i figli se ne vanno, e succede tanto più quanto loro diventano grandi, la casa è vuota. Vuota di parole, sguardi, rumore, musica, progetti. Insomma, i figli sono la ricchezza della famiglia. E pensare che io ne avrei voluti dieci.
RispondiEliminaUn abbraccio
sinforosa
Hai ragione Valeria, i nostri progetti, fantasie o desideri, spesso non collimano con quelli che il Signore ha pensato per noi, per il nostro bene. Lasciamo fare a Lui e saremo felici.
EliminaUn abbraccio
sinforosa
Ciao Sinforosa, maestra a tutto tondo, che aiuta mamma e bambino. Spesso gli adulti si perdono nei loro mille impegni quotidiani, perdendosi attimi bellissimi che non tornano, e spesso capendoli solo dopo. Il tempo è davvero relativo, quando è passato bene, vola in un attimo, regalando momenti magici e sereni. Mai perdere la voglia di giocare, fa bene a mamma e bambino, e non è certo tempo perso, ma tempo guadagnato, in un rapporto migliore dove i messaggi passano senza conflitti.
RispondiEliminaCome hai ragione, Anna Maria, il tempo passato con i figli non va mai perduto, mai. Quando saranno fuori di casa, perché avranno spiccato il volo, ciò che ricorderanno sarà proprio quello, il tempo. Il tempo passato con mamma e papà a parlare, dialogare, considerare, giocare, raccontarsi le gioie, le preoccupazioni eccetera.
RispondiEliminaNon si finisce mai di essere genitori, questo è vero, ma il tempo dell'infanzia lascia l'impronta, un'impronta indelebile. Il tempo dell'infanzia è basilare. È lì che si mettono le fondamenta di ciò che un bambino, bambina sarà.
Un abbraccio e grazie
sinforosa