... È un po' come quando in mezzo a una folla s'intrufola un cucciolo di cane, di gatto o un cucciolo di uomo, si sprigiona e si crea immediatamente un flusso di energia che sa di innocenza, di tenerezza, di voglia di accudimento, di difesa, di amore. Così è di due esseri che si incontrano, nella moltitudine umana, si riconoscono, da subito, e si amano, per sempre, quel sempre che è tutto il tempo di una vita. E domani, do-ma-ni, ventidue maggio, sarà la festa della Trinità che ci ricorda che il "nostro" Dio, a differenza di tutti gli altri conosciuti su questa terra, è un Dio-comunione, un Dio-relazione, un Dio-non-un-io-ma-un-noi, in definitiva un Dio-famiglia.
Nella Trinità c'è uno scambio autentico, gratuito e incessante di tenerezza, attenzione, amore, accudimento, proprio come avviene fra due sposi e poi nella famiglia. Che dire? È già tutto meraviglioso qui in terra, nonostante la caducità della materia che rende imperfetti, difettosi, manchevoli, eccome se manchevoli! Oh mamma mia, ma chissà in Paradiso! Se questo è solo un assaggio di ciò che sarà, di ciò che vivremo l'uno per l'altra, gli uni per gli alti, allora fatico a immaginare cosa si vivrà al di là? Sarà davvero un Paradiso, cominciato, però, qui in terra, da quell'incontro, fra milioni di individui, noi.
«Sì, lo voglio, ancora».
«Sì, lo voglio, ancora».
Nella Trinità c'è uno scambio autentico, gratuito e incessante di tenerezza, attenzione, amore, accudimento, proprio come avviene fra due sposi e poi nella famiglia. Che dire? È già tutto meraviglioso qui in terra, nonostante la caducità della materia che rende imperfetti, difettosi, manchevoli, eccome se manchevoli! Oh mamma mia, ma chissà in Paradiso! Se questo è solo un assaggio di ciò che sarà, di ciò che vivremo l'uno per l'altra, gli uni per gli alti, allora fatico a immaginare cosa si vivrà al di là? Sarà davvero un Paradiso, cominciato, però, qui in terra, da quell'incontro, fra milioni di individui, noi.
«Sì, lo voglio, ancora».
«Sì, lo voglio, ancora».
sinforosa castoro
Io penso che sì, le anime, che poi riavranno il loro corpo nella risurrezione del corpo, si riconosceranno e si ameranno ancor di più che in terra, poiché, allora, non ci sarà più la "pesantezza" della carne, del peccato, insito in ciascuno per via del peccato originale.
RispondiEliminaCosì insegna la nostra fede e così chiedo al Signore di aumentarmela sempre di più.
Ciao Valeria.
sinforosa