Siamo in Spagna, a Mérida, Eulalia, una bambina di famiglia cristiana, viene allontanata dai parenti per nasconderla alla persecuzione di Diocleziano, ma la bambina, dodicenne, se ne va da quella casa sicura e, attraversando a piedi nudi i campi gelati, ritorna in città e si presenta al tribunale proferendo una sola parola, che diventerà la sua condanna: « Credo».
Il martirio, nel 304, fu crudele. Straziata con ferri e uncini, viene poi mutilata in più parti del corpo. Il suo martirio, così cruento per una bambina tanto piccola, col passare del tempo si fece sempre più ricco di particolari commuovendo l'intera Spagna e ispirando artisti e poeti tanto che la santa bambina viene rappresentata come la santa bianca: bianca la colomba che esce dalla sua bocca spalancata, bianca la neve che coprirà il suo corpo rosso di sangue, bianchi i fiori che sbocceranno in pieno inverno sul luogo della sua sepoltura, bianca la chiesa che si ergerà sulle sue reliquie. Santa Eulalia si festeggia il 10 dicembre.
sinforosa castoro
Il martirio, nel 304, fu crudele. Straziata con ferri e uncini, viene poi mutilata in più parti del corpo. Il suo martirio, così cruento per una bambina tanto piccola, col passare del tempo si fece sempre più ricco di particolari commuovendo l'intera Spagna e ispirando artisti e poeti tanto che la santa bambina viene rappresentata come la santa bianca: bianca la colomba che esce dalla sua bocca spalancata, bianca la neve che coprirà il suo corpo rosso di sangue, bianchi i fiori che sbocceranno in pieno inverno sul luogo della sua sepoltura, bianca la chiesa che si ergerà sulle sue reliquie. Santa Eulalia si festeggia il 10 dicembre.
PANORAMA DI MÈRIDA
Sulla strada salta e corre
Sulla strada salta e corre
cavallo di lunga coda,
mentre giuocano o sonnecchiano
vecchi soldati di Roma.
Una selva di Minerve
apre mille braccia senza foglie.
Acqua sospesa indorava
le creste delle rocce.
Notte di torsi giacenti
e stelle dal naso rotto,
attende crepe dell'alba
per diruparsi tutta.
Di tanto in tanto sonavano
bestemmie dalla cresta rossa.
Nel gemere, la santa bambina
spezza il cristallo delle coppe.
La ruota affila coltelli
e uncini di curva acuta.
Mugghia il toro delle incudini
e Mérida s'incorona
di tuberose quasi sveglie
e di gambi di more.
IL MARTIRIO
Flora nuda sale
piccole scale d'acqua.
Il console chiede un vassoio
per i seni d'Eulalia.
Un fiotto di vene verdi
sboccia dalla sua gola.
Il suo sesso trema impigliato
come un uccello nei rovi.
Per terra, ormai senza guida,
saltano le sue mani tagliate,
che ancora possono incrociarsi
in tenue preghiera decapitata.
Dai rossi buchi
dov'erano i suoi seni
si vedono cieli minuscoli
e ruscelli di latte bianco.
Mille alberetti di sangue
le coprono tutta la schiena
e oppongono umidi tronchi
al bisturi delle fiamme.
Centurioni gialli
di carne grigia, insonne,
giungono al cielo sbattendo
le loro armature d'argento.
E mentre vibra confusa
passione di crini e spade,
il console porta sul vassoio
i seni bruciati d'Eulalia.
INFERNO E GLORIA
Neve ondulata riposa.
Eulalia pende dall'albero.
Il suo nudo di carbone
annera i venti gelati.
Notte tesa risplende.
Eulalia morta sull'albero.
Calamai delle città
versano lenti l'inchiostro.
Neri manichini da sarto
coprono la neve del campo
in lunghe file gementi
il mutilato silenzio.
Neve rada incomincia.
Eulalia bianca sull'albero.
Squadre di nichel congiungono
le punte nel suo costato.
*
Un Ostensorio risplende
sopra i cieli bruciati
fra gole di ruscelli
e usignoli sui rami.
Saltano vetri colorati!
Eulalia bianca nel bianco.
Angeli e serafini
dicono: Santo, Santo, Santo.
Federico Garçia Lorca. Il martirio di Eulalia
sinforosa castoro
Interessante soprattutto quando è a dirlo Garcia Lorca.
RispondiEliminaLa vita dei santi è sempre tanto interessante.
EliminaCiao ciao.
sinforosa
Eulalia, ecco perché noi non abbiamo la fede.
RispondiEliminaAnch'io leggendo di queste vite mi sento così minuscola, nella fede.
EliminaCiao Gus.
sinforosa
Non conoscevo la storia di questa martire bambina. Mi ha colpito molto... avessimo noi un pizzico della sua Fede e del suo coraggio.
RispondiEliminaBuona serata, cara Sinforosa.
Io non l'avrò mai, cara Maris, è un coraggio e una fede troppo grande per la mia miseria.
Eliminasinforosa
Bianca la maglia del Real Madrid. A parte le note scherzose... io dico sempre che se mi chiedessero di rinnegare Dio in cambio della vita. Lo farei.
RispondiEliminaRifiutando, di fondo, farei un torto a chi mi ha donato la vita, e non agli stupidi idioti che me la vogliono togliere.
Io avrei bisogno di un miracolo per avere il coraggio di dare la vita per il mio Signore, che peraltro dico di amare.
EliminaCiao Franco.
sinforosa
Le storie dei santi mi inquietano sempre un po'...
RispondiEliminaUn abbraccio grande!
Be', queste poi di santi così lontani nel tempo ci sconcertano, certo, è normale. Il contesto è talmente fuori dei nostri canoni che ci è quasi impossibile credere a cose del genere. Eppure ancor oggi ci sono tanti martiri che offrono la vita per il Signore.Ciao Sugar.
Eliminasinforosa
Dare la vita così crudelmente per un dio la cui esistenza è molto dubbia mi sembra una bestemmia. E non mi si venga a dire che questi martiri dimostrano l'esistenza di quel dio perché invece dimostrano solamente il fanatismo assurdo e la contaminazione di certi esempi. Pensate che un dio che lascia massacrare coloro che in lui credono sia un dio giusto? O non piuttosto un sanguinario crudelissimo e tiranno, che pretende la vita di coloro che a lui sono devoti? Che differenza allora con Allah akbar che ordina ai suoi seguaci di uccidere perché si convertano al vero dio? Alla faccia! Via da questi impostori. Meglio, molto meglio il più assoluto ateismo.
RispondiEliminaDevi considerare il periodo storico, Vincenzo, anche se tutt’oggi ci sono martiri della fede. Dare la vita pur di non rinnegare il Dio in cui si crede non è da tutti, certo. Questi martiri dimostrano l’amore che hanno per Dio e per i fratelli: quanti martiri hanno dato la vita a favore dei fratelli. Voglio farti presente che il comandamento nuovo è un comandamento di amore verso tutti, compresi i nemici, per questo c’è una grandissima differenza fra chi uccide in nome di Dio e chi invece viene ucciso per la fede che professa. Dio è padre di tutti, degli assassini e delle vittime, e lui stesso si è fatto crocifiggere per la salvezza di tutti, assassini e vittime, credenti e atei. Non è lui che induce i martiri cristiani a farsi martirizzare, semmai è l’amore che hanno avuto i cristiani in quei cruenti periodi storici a essere più forte della paura del martirio. È difficile da capire e soprattutto da attuare, ma i martiri, nella “logica” di Dio, così come tutte le sofferenze che la vita ci riserva, così come la morte (che nel progetto di Dio non era contemplata) nella “logica” di Dio acquisiscono significato. Essere veri cristiani non è facile, perchè significa amare gli altri quanto si ama sè stessi e perdonare, sempre, persino le offese ricevute. Ciao Vincenzo e grazie.
Eliminasinforosa