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giovedì 11 gennaio 2018

Molestie e donne-vittime

Il post di Miki, bello, corposo e attualissimo, tocca un tema vecchio quanto il mondo, sennonché  il mondo è cambiato e... ricambiato e... ricambiato (i "corsi e ricorsi della storia" di G.B.Vico?); va be’, il problema comunque rimane, ma rimane solamente per quelle donne che, chissà per quale arcano motivo, o meglio i motivi sono molteplici ma se ne riparlerà, si sentono sempre e comunque in stato di sudditanza nei confronti dell’uomo. È da questo atteggiamento/sentimento/consapevolezza, chiamiamola come ci pare, che, a mio parere, scaturiscono molestie, sopraffazione, prepotenza, violenza, paura, ecc.
Ora, se la donna non si sentisse in questo atteggiamento ma, al contrario, si sentisse al pari dell’uomo, probabilmente, o senza alcun dubbio, non arriverebbe a vivere certe esperienze.
Quando dico essere al pari dell'uomo non intendo certo divenire come un uomo e soprattutto come la parte più deplorevole dell’uomo (purtroppo oggigiorno tante donne/ragazze/ragazzine lo fanno e, facendolo, forse, non si rendono conto di fare anzitutto male a sé stesse), semplicemente la donna dovrebbe essere consapevole che lei è esattamente un essere pensante tale e quale all’uomo e per questo capace di intendere, volere e quindi anche capace di rifiutarsi, di difendersi, di prendere posizioni senza per questo arrivare a divenire o sentirsi vittima. E se proprio vuole fare colpo sull’uomo faccia sì che quell’uomo sia ancor più colpito dal suo cervello, dalla sua personalità oltre che da suo aspetto esteriore.
Con questo non voglio assolutamente difendere quegli esseri (non li chiamerei uomini, perché gli uomini sono altro) che quasi quotidianamente ammazzano donne-vittime - la violenza va sempre condannata, che sia fisica o verbale, che sia nel mondo reale o virtuale, la violenza per paradosso è dei deboli, di chi non sa sostenere un vero dialogo, un vero rapporto e per questo va anche, passatemi il termine, non considerata, non alimentata - tuttavia, sarebbe anche auspicabile, da parte di tutti, donne e uomini, purificare lo sguardo, perché per dirlo con le parole della grande Alda Merini: “Anche se la finestra é la stessa non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose. La veduta dipende dallo sguardo”.
È di questo "nuovo" sguardo che il mondo, nelle sue varie sfaccettature, ha bisogno, per un mondo migliore.



sinforosa castoro

23 commenti:

  1. Innanzitutto grazie per la citazione al mio post (che ha davvero scatenato polemiche!) e grazie per il tuo contributo allo stesso.

    Dico la mia: per me, per come la vedo, è persino assurdo pensare alla parità. Cioè, per me è chiaro che si è pari, non dovrebbe esserci bisogno né di dirlo, né di ribadirlo, né di fare battaglie.
    Ma evidentemente non è così per il mondo, perché questo bisogno c'è, effettivamente.
    A volte forse non si salvaguarda la diversità, l'unicità del soggetto.
    Per il resto, sono d'accordo con te.

    Moz-

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    1. Hai ragione Miki, non si dovrebbe parlare di parità di diritti, così come non si dovrebbe parlare di tanti altri temi scottanti del nostro tempo perché dovrebbero essere scontati e invece, purtroppo, bisogna dirle e ripeterle e ripeterle all’infinito perché non entrano in testa neanche... Buon pomeriggio.
      sinforosa

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  2. Circa 20 anni fa (??)l'attore del momento... Forse Gary Grant??... Disse che i registi e gli attori solevano fare orge e anche lui di buon grado ne fece parte. Non era denuncia era una semplice ammissione di fatti, per quanto ripugnanti.
    Oggi come allora le cose non sono cambiate, solo che oggi si vestono di nero e tutto diventa uno show senza peraltro cambiare nessuna cosa. Massimo rispetto alle vittime di abusi, hanno fatto bene a parlare ma forse parlare prima (anche a rischio di non far quattrini e successo) era dannatamente meglio. Avrebbero dato il loro sano contributo alle giovani leve. Invece tutte zitte.
    Bha.

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    1. Concordo, la denuncia deve scattare immediatamente oppure si sceglie di difendertsi senza apettare e senza tanti preamboli, li, in quel luogo, in quella situazione, la donna può e deve farlo. Buon pomeriggio.
      sinforosa

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  3. Bisogna far cadere il muro d'omertà che circonda la nostra società, la donna oltre all'amore, ha bisogno di maggiore rispetto.
    Saluti a presto.

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    1. Certo, e la donna deve fare la sua parte facendosi rispettare senza ombra di vittimismo, mai. Buon pomeriggio.
      sinforosa

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  4. Una piaga, che affligge tutti, bisogna denunciare subito.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Si, Tomaso, senza aspettare un solo attimo. Buon pomeriggio.
      sinforosa

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  5. "Difendiamo la libertà di importunarci". Catherine Deneuve è tra le cento firmatarie di una lettera aperta pubblicata su Le Monde in cui si contesta quello che viene definito un "nuovo puritanesimo" emerso dopo il caso Weinstein. "Lo stupro è un crimine. Ma tentare di sedurre qualcuno, anche in maniera insistente o maldestra, non è un reato, né la galanteria è un'aggressione del maschio" scrivono le donne del collettivo, condannando la "caccia alle streghe" che è seguita allo scandalo a Hollywood e che minaccia la libertà sessuale.

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    1. Quante parole al vento, io penso che se una donna ha coscienza di essere una persona e non solo una “ femmina” e che deve anzitutto piacere a sè stessa prima che all’uomo, insomma, anche in ambito familiare il motto dovrebbe essere: se ti vado bene così bene, se non ti vado bene come sono libero di fare le tue scelte, tutto sarebbe più trasparente. Noi donne non siamo da difendere, sappiamo difenderci benissimo.
      Buon pomeriggio.
      sinforosa

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  6. Negli ultimi due giorni ho letto il tuo post e prima ancora quello di Miki, con tutte le decine e decine di commenti che ne sono scaturiti.
    Tema scottante e delicatissimo.
    Ripasserò da entrambi per dire qualcosa di mio appena in giornata avrò un momento di calma.

    Un abbraccio, intanto, cara Sinforosa.

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    1. E io aspetto il tuo punto di vista. Buon pomeriggio e un abbraccio a te.
      sinforosa

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  7. Ciò che hai detto ci sta, una donna non deve mai sminuirsi verso un uomo.
    Non sono d'accordo con l'idea che noi donne preferiamo l'estetica al cervello e ci presentiamo come tante oche dalle piume colorate di fronte ai maschi, perché non è affatto così.
    Il problema è che gli uomini sono educati alla violenza e vengono osannati nell'umiliare le persone, specie sel del sesso opposto.
    Bigona lavorare sui maschi, non solo sulle donne.
    Un abbraccio.

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    1. Cara Francesca, non vorrei che tu avessi frainteso. Nel punto in cui affermo che se la donna vuole far colpo sull’uomo dovrebbe “colpirlo” ancor di più col cervello e con la sua personalità oltre che col suo aspetto esteriore, non voglio affatto dire che noi donne siamo come tante oche, mancherebbe, voglio dire che il vero fascino, ed è bello e legittimo affascinare, non è qualcosa che si vede, ma piuttosto qualcosa che si sente e si sente a pelle, e questo è dato dalla combinazione di aspetto, atteggiamento, sguardo, pensiero, parola. Tu dici che gli uomini andrebbero educati ed è vero, ma ti posso assicurare che anche le donne andrebbero educate ad avere più stima, più sicurezza in sè stesse. Grazie e buon pomeriggio.
      sinforosa

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  8. Da ragazza dico che secondo me non siamo noi a sbagliare, ma certi tipi di uomini e ragazzi.
    Se siamo belle non va bene, se siamo intelligenti non va bene, se siamo single non va bene, se vogliamo divertirci non va bene...
    Insomma, ogni scusa è buona per trattarci male.
    Ecco cosa non va.
    Ciao!

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    Risposte
    1. Cara Sugar, non farei che ripetermi dicendoti ancora una volta che non devi, non dobbiamo, avere come metro di misura “andar bene all’uomo”, ma perché? Ecco lo sbaglio. Devi, anzitutto, andar bene a te stessa, sentirti bene nei tuoi panni, con la tua bellezza o meno, con la tua intelligenza o meno, con il tuo corpo, la tua mente, i tuoi desideri e l’uomo... se è un uomo vero si accorgerà di te. Ciao cara e buon pomeriggio.
      sinforosa

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  9. Cara Sinforosa, eccomi.
    Purtroppo il tema è di una tale vastità e ha tante sfaccettature da essere difficilmente conenibile in poche righe.
    Ci penso e ripenso in particolar modo da quando si è alzato il polverone di Weinstein, è chiaro, e poi in questi giorni ho letto con attenzione il post di Miki e il tuo, con tutte le risposte e i commenti.
    Quello che noto (anche parlando con amici, parenti o persone che incontro quotidianamente) è che si tende per lo più a vedere tutto o bianco o nero. C'è chi parte sparato nel condannare gli uomini, chi al contrario a priori sbeffeggia le donne che solo ora si ricordano di denunciare le molestie subìte o che comunque specie in certi ambienti in definitiva sono disposte a tutto per arrivare al successo e "se la cercano" quindi non possono lamentarsi poi....
    Io da ragazzina ero più rigida, nel senso che avevo delle idee più "a compartimenti stagni", diciamo. Ma crescendo ho aperto un pò di più la mente e sono approdata ad una visione delle cose (parlo in generale, non solo dell'argomento specifico) più elastica. Vedo i toni grigi tra il bianco e il nero, ecco.
    Questo mi fa da un lato restare sbigottita e addolorata davanti alle brutali violenze psicologiche e fisiche che avvengono e che mietono vittime tra noi donne, ma anche notare quello che tu stessa hai sottolineato e cioè che nonostante ad esempio in Italia (ma anche un pò in tutto l'Occidente direi) andiamo spesso sbandierando di essere emancipate e ci meravigliamo di come vivono sottomesse all'uomo le donne in altri Paesi dai contesti religiosi e culturali diversi dai nostri, poi abbiamo comunque un retaggio duro a morire che ci fa ancora sentire in realtà più o meno inferiori all'uomo. Sì, come se avessimo bisogno comunque di una figura maschile accanto, che può avere potere diretto sulle nostre scelte e decisioni o anche solo in parte influenzare il nostro modo di vivere e comportarci.
    Ecco: anche io la vedo questa sorta di sudditanza che ancora c'è. Non in tutte tutte le donne, si capisce. Ma in buona parte sì, magari anche incosciamente.
    E' ben chiaro che questo modo di porsi non giustifica assolutamente gli abusi che purtroppo avvengono, dai più lievi ai più pesanti, fino a quelli letali addirittura.
    Per questo vedo del positivo nelle denunce (anche tardive) da parte delle attrici, volendo restare nell'ambito del caso Weinstein, che ha scatenato tutto questo pandemonio di batti e ribatti. E' positivo che le donne prendano esempio da chi ha avuto il coraggio di denunciare e si sentano meno sole davanti alla situazione che le ha schiacciate più o meno pesantemente.
    Ma, volendo essere oneste e vedere tutte le sfaccettature del caso, mi sento di pensare che non si può fare di tutta l'erba un fascio, nè in un senso nè in un altro: così come non si può a priori considerare "ragazze facili disposte a tutto" le giovani aspiranti attrici, allo stesso modo è lecito credere che ci sia chi tra loro, nel calderone, si sia buttata per far parlare di sè, ingigantendo magari degli avvenimenti per girarli a proprio favore.
    E' questo ora il problema: discernere le accuse realmente fondate e punire in modo esemplare e senza sconti di sorta chi ha perpetrato violenze di qualsisi tipo, a più livelli, da quelle montate ad arte.
    E' triste e sconfortante tutto questo, ad ogni modo... perchè se ne parliamo così accanitamente significa che la cultura della parità dei sessi è ancora lontana. E intendo la parità dei sessi vista in modo bello, pieno, positivo, costruttivo e non come eguaglianza che azzera quelle piccole grandi differenze naturali che secondo me sono importanti.
    Perdona la lungaggine, mi sono fatta prendere un pò la mano scrivendo.
    Un abbraccio, mia cara Sinforosa.

    PS: credo che riporterò gran parte di questo commento sul blog di Miki, perchè non saprei riscriverlo in modo diverso da così!

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  10. Cara Maris, la lettura che fai di questo enorme argomento è una lettura che approvo appieno. Come dici bene sono talmente tante le variabili che è difficile arrivare a una soluzione che metta d’accordo le parti. Io mi auguro solo che ogni donna, nella sua crescita, giunga a maturare una consapevolezza di sè tale da poter far fronte a qualsiasi situazione, anche a quelle in cui uomini, cresciuti solo in età non certo in maturità, si dimostrino non degni del nome che portano ma semplicemente maschi immaturi. Sarebbe un buon inizio, non credi? Grazie a te e buon sabato.
    sinforosa

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    1. Certo che si, sarebbe un buonissimo inizio. Si può dire che è anche da noi stesse che deve partire il cambiamento di fondo, per poter poi far cambiare e maturare gli uomini affinchè siano tali e non maschi immaturi, appunto.
      Buona giornata e buon fine settimana, Sinforosa!

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  11. La questione è molto complessa.
    Noi donne ormai abbiamo piena coscienza di ciò che siamo e di quanto valiamo e non siamo noi che necessitiamo di educazione, semmai gli uomini.
    Io sono stata sposata con un uomo violento e ti assicuro che non è facile uscire dalla spirale, per quanto tu possa essere forte.
    Bisogna far capire agli uomini che sono loro che si devono ridimensionare, che devono imparare l'amore e il rispetto.
    Queste cose, noi donne, lo conosciamo già.
    Buon fine settimana.

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    1. Cara Ofelia, chi meglio di te può dire come stanno le cose. Mi dispiace enormemente per l’esperIenza che hai vissuto. Finché uno non prova sulla propria pelle non può capire fino in fondo e ti credo quando affermi che non è facile uscire da quella spirale che annienta anche la volontà più forte. A quanto pare, però, ci sei riuscita e quindi brava, brava, davvero. Buon pomeriggio e grazie per averci portato la tua esperienza.
      sinforosa

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  12. Io non mi considero brava o coraggiosa, avevo davanti a me solo due alternative: diventare un trafiletto di cronaca nera che presto tutti avrebbero dimenticato o salvare la mia vita... ho scelto me, ho scelto di salvarmi, ho scelto di tornare a vivere.
    Tutto questo mi è costato tanto, ho dovuto reinventarmi, ho dovuto imparare a vivere con cicatrici fisiche, mentali e dell'anima, ho dovuto accettare il mio fallimento personale, ho dovuto imparare a convivere con la paura. Ora vivo giorno per giorno, non ho più fiducia degli uomini e mi considero una sopravvissuta. Quindi quando leggo certe affermazioni come mi è capitato di leggere nel blog di Moz, rabbrividisco davanti a tanta pocaggine mentale e indelicatezza. Se uno/una non vive sulla propria pelle certe situazioni, dovrebbe usare la cortesia di tacere.
    Grazie a te per avermi concesso questo spazio nel tuo blog!
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma grazie ancora a te che ti sei messa a nudo su un argomento delicatissimo come questo. Sovente si parla tanto per parlare, e va bene, ma solo chi ha vissuto può davvero avere accesso a una parola veritiera e spiazzante come è stata la tua. Buona fine di domenica e spero vorrai venire più spesso in questo spazio.
      sinforosa

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