Ammettiamolo, di anno in anno la scuola si fa sempre più faticosa.
Gli anni sono passati e i bambini, chissà perché, si sono fatti sempre più egocentrici e aggressivi. Mi spiace per tutti coloro che immaginano i cuccioli d'uomo buoni-belli-accondiscendenti, ma non è così.
Si sa che il bambino non nasce altruista bensì egoista, non per niente le prime parole sono caratterizzate da io, io, io, io. Sta ai genitori correggere questo pronome e trasformarlo in tu. I genitori, troppo spesso, purtroppo, non ce la fanno. Dinanzi a quello sguardo non sanno resistere e quindi non correggono, non spiegano, non rimproverano e quando ci vuole non sanno dire un bel e deciso NO, COSÌ NON SI FA.
E così ci ritrova scuola dove magari una ventina di cuccioli della stessa età, e quindi con le stesse pretese e attese, si rincorrono, si strattonano, si morsicano, si picchiano, si danno calci e pugni, si buttano per terra urlanti e sbraitanti senza una sola lacrima di sofferenza solo perché vogliono il gioco che tiene fra le mani il compagno. Quanta fatica a far comprendere che il gioco è di tutti e non solo tuo, che i pastelli sono di tutti e non solo tuoi, che quando si va in bagno, a tavola, in salone, non si devono strattonare i compagni solo per arrivare primi, perché ci si potrebbe far male e che quando... la lista potrebbe essere infinita.
Tutto questo fa parte del mestiere di maestra, è ovvio, quello che più mi lascia basita, tuttavia, è che sempre meno mamme (forse sono più i papà) al termine della giornata chiedono come si è comportato il proprio bambino/a. Non una sola parola sulla prepotenza del proprio bimbo/a, non una sola nota sul fatto che il piccolo, la piccola, per un nonnulla, faccia un capriccio via l'altro, risponda a tono alla maestra e agli adulti della scuola, graffi e morsichi i compagni lasciando segni inequivocabili e se poi la maestra osa riferire: «Signora, oggi è stata una vera birichina, un vero birichino» si senta rispondere «... è, ma anche gli altri... ».
Care mamme, se la maestra arriva a dirvi che il vostro bambino/bambina si sta comportando male è perché, a differenza degli altri, sta superando quel limite accettabile, insomma, sta andando oltre e il vostro bambino/a non ha certo bisogno di sentirsi giustificato/a da voi, bensì ha bisogno di sentirsi dire, anche dalla propria mamma, oltre che dalla maestra, che deve migliorare il suo comportamento, solo così, care mamme, potremo, insieme, voi genitori e noi insegnanti, aiutarlo/la a diventare "grande".
sinforosa castoro
Gli anni sono passati e i bambini, chissà perché, si sono fatti sempre più egocentrici e aggressivi. Mi spiace per tutti coloro che immaginano i cuccioli d'uomo buoni-belli-accondiscendenti, ma non è così.
Si sa che il bambino non nasce altruista bensì egoista, non per niente le prime parole sono caratterizzate da io, io, io, io. Sta ai genitori correggere questo pronome e trasformarlo in tu. I genitori, troppo spesso, purtroppo, non ce la fanno. Dinanzi a quello sguardo non sanno resistere e quindi non correggono, non spiegano, non rimproverano e quando ci vuole non sanno dire un bel e deciso NO, COSÌ NON SI FA.
E così ci ritrova scuola dove magari una ventina di cuccioli della stessa età, e quindi con le stesse pretese e attese, si rincorrono, si strattonano, si morsicano, si picchiano, si danno calci e pugni, si buttano per terra urlanti e sbraitanti senza una sola lacrima di sofferenza solo perché vogliono il gioco che tiene fra le mani il compagno. Quanta fatica a far comprendere che il gioco è di tutti e non solo tuo, che i pastelli sono di tutti e non solo tuoi, che quando si va in bagno, a tavola, in salone, non si devono strattonare i compagni solo per arrivare primi, perché ci si potrebbe far male e che quando... la lista potrebbe essere infinita.
Tutto questo fa parte del mestiere di maestra, è ovvio, quello che più mi lascia basita, tuttavia, è che sempre meno mamme (forse sono più i papà) al termine della giornata chiedono come si è comportato il proprio bambino/a. Non una sola parola sulla prepotenza del proprio bimbo/a, non una sola nota sul fatto che il piccolo, la piccola, per un nonnulla, faccia un capriccio via l'altro, risponda a tono alla maestra e agli adulti della scuola, graffi e morsichi i compagni lasciando segni inequivocabili e se poi la maestra osa riferire: «Signora, oggi è stata una vera birichina, un vero birichino» si senta rispondere «... è, ma anche gli altri... ».
Care mamme, se la maestra arriva a dirvi che il vostro bambino/bambina si sta comportando male è perché, a differenza degli altri, sta superando quel limite accettabile, insomma, sta andando oltre e il vostro bambino/a non ha certo bisogno di sentirsi giustificato/a da voi, bensì ha bisogno di sentirsi dire, anche dalla propria mamma, oltre che dalla maestra, che deve migliorare il suo comportamento, solo così, care mamme, potremo, insieme, voi genitori e noi insegnanti, aiutarlo/la a diventare "grande".
sinforosa castoro
Cara Sinforosa, credo di averti capito molto bene.
RispondiEliminaCredo che bisognerebbe aprire una scuola, con la quale insegnare alle mamme il giusto modo di educare i bambini...
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grande saggezza la tua, Tomaso, si potrebbero fare corsi estivi per genitori, forse riusciremmo a crescere nuove generazioni più responsabili e in gamba. Buon pomeriggio e grazie mille per essere qui.
Eliminasinforosa
Ma io davvero prenderei seri provvedimenti... non scolastici, proprio CONTRO I GENITORI.
RispondiEliminaMoz-
Credimi, Miki, non tutti, certo, ma oggigiorno la maggioranza dei genitori considera il figlio un “bene di famiglia” da preservare, e avere a che fare con tali tipologie di genitori non è per niente facile. Buona serata.
Eliminasinforosa
E' l'altro lato della medaglia del tuo bellissimo lavoro. Purtroppo i bambini sono anche capricci e comportamenti maleducati. Ma ha ragione il Moz: bisogna prendere provvedimenti contro i genitori! Che li viziano e li difendono sempre, anche quando hanno torto marcio. Ah, i vecchi ceffoni di una volta!
RispondiEliminaIl genitore, giustamente, avrebbe possibilità di correggere anche con qualche piccola punizione, ma difficilmente lo fa, perché è più semplice e gratificante per lui, per il genitore, evitare scontri col figlio, facendo questo, però, non lo educa e i risultati negativi, purtroppo, non tarderanno ad arrivare. Buona serata e grazie per il tuo contributo.
Eliminasinforosa
Carissima Sinforosa son d'accordo con te, quante volte al telegiornale si sente che un genitore arriva a picchiare la maestra, perché si è permessa solo di darle un brutto voto, credono di fare il loro bene, invece è tutto il contrario, baci e buon fine settimana
RispondiEliminaI fatti incresciosi della cronaca scolastica sono segnali preoccupanti di figure genitoriali incapaci di educare e di futuri cittadini che saranno incapaci di confrontarsi “con la vita”. Grazie Michela per il tuo commento e serena domenica.
Eliminasinforosa
Ho sempre educato Lorenzo al no, senza lasciarmi intenerire dalle sue finte lacrime.
RispondiEliminaSpero di aver fatto un buon lavoro.
A settembre lo scoprirò, ma di sicuro non sarò mai una di quelle madri che difendono i figli a priori. Anzi. Un bel rimprovero non glielo toglierà nessuno se la maestra mi farà notare comportamenti inadeguati.
Incrocia le dita per me cara Sinforosa.
Buona serata.
Proprio così si stabilisce quella vera cooperazione educativa fra insegnanti e genitori, perché se il bambino intuisce che il genitore si fida della maestra e viceversa è inevitabile che non potrà farla da padrone e dovrà vedersela con le regole, che poi sono le regole che incontrerà lungo tutta la sua vita. Ciao Claudia e sii fiduciosa, tutto andrà bene. Buona serata.
Eliminasinforosa
Cara Sinforosa
RispondiEliminaanni addietro ho lavorato con i bambini e, mentre mi capitava di osservare che, se ammonivo un bambino questi chiedeva anche scusa riuscendo a comprendere e diventando più malleabile, nel contempo mi capitavano genitori sempre più boriosi e pieni di sè che al contrario dicevano al figlio "No! tu puoi fare ciò che vuoi ..." ho estratto un pezzo di racconto per dire che i primi a dover essere educati sono i genitori perchè se è vero che la virtù è nel giusto mezzo, così non si può andare avanti; Essere genitore non è facile e ci vuole molta responsabilità non accondiscendenza! A questo punto anche io mi accodo al pensiero di Moz, buona serata.
Eh si, Stefania, essere l’esperienza è l’esperienza più bella, completa, appagante che un essere umano può provare in questa vita, tuttavia è una grandissima responsabilità che inizia ancor prima che il figlio venga alla luce e finisce col finire della tua vita, molti genitori non si rendono conto di questo o non hanno le giuste capacità o consapevolezza. Ci sono genitori per cui i figli sono come “trofei” da mostrare, ci sono genitori che invece non sopportano il loro modo di essere e di esprimersi e quindi si limitano ad “allevarli”. I bambini hanno bisogno di sentirsi amati, non adorati o ignorati. Hanno bisogno di attenzioni e contenimento. Hanno bisogno di sicurezze e serenità. Insomma, i bambini hanno bisogno di genitori adulti e responsabili e oggigiorno gli adulti, sovente, sono poco adulti e non molto responsabili. Ciao Stefania e grazie anche a te per il commento. Buona serata.
Eliminasinforosa
Perdona l’errore: essere genitore è l’esperienza...
Elimina... che un essere umano possa provare (ancora errori😳)
EliminaAh ah ah tranquilla ... sapessi quanti errori faccio io! comunque sono d'accordo su tutto! a presto
EliminaGrazie Stefania. Buona serata.
Eliminasinforosa
I totally agree with you, children are becoming more aggressive now a days.
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Fromyour words it is perceived that it is a general problem, unfortunately. Have a nice Sunday.
Eliminasinforosa
From your...
EliminaGenitori e insegnanti devono collaborare , stabilire delle regole e pretendere che siano rispettate non significa non tener conto del bambino, anzi lo si aiuta a crescere nel rispetto degli altri e a dare il giusto valore alle cose. Con Sole sono una mamma tenera ma allo stesso tempo ferrea, ci sono dei paletti e dei limiti che non deve superare e anche dei no che deve accettare.
RispondiEliminaBuona domenica!
Brava Amanda, da quel poco che ho percepito sei una brava mamma, continua così. Un abbraccio.
Eliminasinforosa
Come ben sai io sono totalmente d'accordo con te, Sinforosa.
RispondiEliminaNon sono un'insegnante ma da mamma ho fatto già vari anni di esperienza con i monelli tra scuola dell'infanzia e scuola primaria. E ho raccolto spesso le parole di sconforto degli insegnanti che non trovano la giusta collaborazione da parte dei genitori.
Dove più dove meno mi sembra sia un aspetto comune della realtà scolastica attuale. Che tristezza...
È un vero problema, Maris, credimi, anche perché se ci fosse fiducia e vera collaborazione il lavoro di educatrici (genitori e insegnanti) non solo sarebbe meno faticoso ma porterebbe a risultati migliori. Pazienza. Buon pomeriggio.
Eliminasinforosa
MARTEDÌ 10 LUGLIO 2018
RispondiEliminaLa mappa dell'intolleranza...
Scusami Sinforosa, non riesco a commentare sul blog di cavaliere oscuro del web..e potendolo fare da te .
Ho collegato il reale con il virtuale ...la realtà del tuo post ma anche e purtroppo la realtà virtuale del post di cavaliere....
È tutto collegato...qualcosa di bene e di buono esiste,ma ci vuole molta pazienza e forza soprattutto nel non ricadere in altri errori volendo con tutta la buona fede fare emergere e condividere ciò che non viene considerato come valore di base ,cioè il rispetto!
Rispetto per l'ambiente ,le persone e gli animali....
Credo che la famiglia abbia un grande senso di responsabilità nel educazione verso i figli...venendo meno aimeh ... passa a farne regola il cattivo comportamento,e da questo si arriva ad una società molto malata...
Ma credo che fin qui molti di noi ci sono arrivati ...adesso è il seguito che chiede molta forza... Ognuno ubbidisca a quel "richiamo" di far qualcosa nel modo migliore in cui possa o sente di farcela...questo volevo dire...questo è importante!
Grazie.
L.
Cara Linda, hai fatto benissimo a postare il tuo commento che è una chiara lettura del tempo attuale. Certo che ci sono realtà “buone”, e ce ne sono tante anche se poco “pubblicizzate”, purtroppo l'educazione in questi ultimi tempi pare sia l’ultima delle preoccupazioni dei genitori e questo perché sovente il figlio è vissuto come “bene personale” più che un individuo “altro da me” da educare e aiutare a diventare adulto e perciò indipendente e responsabile. Come dici tu: forza e coraggio nell’impegno. Buona giornata e grazie per essere passata.
Eliminasinforosa
Hai detto tutto, cara Valeria, tu capisci quanto sia difficile oggigiorno avere a che fare coi bimbi, ma più ancora con i loro genitori. Il fatto è che questi genitori non si rendono conto che giustificare sempre e comunque i loro figli fanno il loro male e lo vedranno col passare degli anni. Mah! Ciao Valeria e grazie mille per il tuo prezioso contributo.
RispondiEliminasinforosa