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domenica 19 gennaio 2020

Celibato

Nei giorni scorsi ha fatto tanto parlare, anche sotto forma di pettegolezzo, il libro scritto a quattro mani, che poi sono diventate due, sul celibato dei preti. 
Come per tutti gli argomenti, ma ancor di più dovrebbe essere per quelli che abbisognano di uno studio approfondito, sarebbe opportuno che prima di parlare ci si informasse o quantomeno ci si astenesse dal pronunciare giudizi, purtroppo anche per questo argomento si sono lette e ascoltate tante parole, molte fuori luogo e fuori tema
Ora, per non annoiare ecco solo alcuni spunti.
  • Nei primi secoli del cristianesimo il problema del celibato non si poneva. Il Vangelo riporta l'episodio della guarigione della suocera di Pietro, da questo si comprende che san Pietro, il primo Papa, era dunque sposato. Nella Lettera a Timoteo al capitolo 3 versetti 2-12 si leggono le seguenti parole "Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, 5perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? 6Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall’orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. 7È necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio. 8Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell’uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, 9e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. 10Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. 11Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. 12I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. E nella Lettera a Tito 1,6 si ribadisce "ciascuno di loro sia irreprensibile, marito di una sola moglie, e abbia figli fedeli che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. 
  • Intorno al IV° secolo, nel Concilio di Elvira, oltre a trattare numerose altre questioni, al canone 33 si parla del divieto da parte degli ecclesiastici di compiere atti sessuali e per i preti sposati diventava divieto avere rapporti sessuali con le proprie mogli. Perché si giunge a questo? Perché il cristianesimo che vedeva la sessualità come dono di Dio viene contaminato da una parte di quel pensiero pagano che vedeva inconciliabilità fra purezza (sacro) e sessualità (impurità). Di conseguenza coloro che celebravano il sacro (Eucarestia) dovevano farlo rimanendo "puri", pena non solo la deposizione ma la scomunica aggiunta per decreto da papa Siricio.
  • Nel II° millennio della storia cattolica si verifica un ulteriore passo in avanti con la Riforma Gregoriana il cui artefice primario fu papa Gregorio VII°, che, visto come andavano le cose nella Chiesa del tempo (condannò la simonia), ordinò per tutto il clero il celibato.
  • Venendo ai giorni nostri lascio questo stralcio sottostante che ci fa comprendere quanto il cammino della Chiesa sia un cammino verso la purificazione, più o meno come è e dovrebbe essere il cammino dell'autentico battezzato, che sa di essere peccatore ma non più schiavo del peccato in quanto il Crocifisso si è caricato di tutti i nostri singoli peccati e di quelli di tutto il mondo.
"Ci si dimentica che la Chiesa cattolica, da san Pietro in giù, ha sempre avuto preti e vescovi sposati. E anche oggi, nelle Chiese cattoliche di rito orientale, non c'e l'obbligo del celibato per i preti: ci sono sempre stati e continuano a esserci sacerdoti sposati. Ma già Pio XII aveva concesso ai sacerdoti anglicani passati alla Chiesa cattolica di esercitare il loro ministero restando sposati e uniti alla famiglia. E, più di recente, Papa Benedetto XVI ha aperto ancora agli anglicani e permesso che i preti che, per una ragione o l'altra, passano alla Chiesa cattolica, possano restare sposati... 
II Concilio Vaticano II aveva esplicitato che «la perfetta e continua continenza per il Regno dei cieli certamente non è richiesta dalla natura stessa del sacerdozio, come risulta evidente se si pensa alla prassi della Chie­sa primitiva e alla tradizione delle Chiese orientali nelle quali, oltre a coloro che assieme a tutti i vescovi scelgono con l'aiuto della grazia il celibato, vi sono anche degli eccellenti presbiteri coniugati» (Presbyterorum ordinis, 16). Non si tratta, quindi, di materia che abbia a che fare con la sostanza del Sacramento del sacerdozio, ma di una legge vigente nella Chiesa occidentale, che il Papa o un Concilio ecumenico potrebbero cambiare in qualsiasi momento".

Da FC.It 20-02-2015


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sinforosa castoro

30 commenti:

  1. Cara Sinforosa, non voglio pronunciarmi, in inutili parole, ma solo dire che ogni cosa che noi sappiamo è stata scritta dall'uomo.
    La chiesa con le sue regole non riuscirà mai a convincere.
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
     Tomaso 

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    1. Tutto è passato e passa dalle mani dell'uomo, grazie al cielo Dio sa scrivere dritto anche sulle nostre innumerevoli righe storte. Grazie Tomaso, buona fine di domenica.
      sinforosa

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  2. Mi pare che pur di non avere preti donne, che sarebbe giusto, si cerchi di far fronte all'idea del calo di vocazioni con i preti sposati.

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    1. Non so se hai saputo della
      nomina di una donna nella dirigenza della Segreteria di Stato, Francesca Di Giovanni, è la prima volta che accade. La Chiesa cammina, nonostante noi. Buona serata e grazie per l'attenzione.
      sinforosa

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  3. Mt 19,12: «Vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno di Dio.
    La pedofilia e l'abitudine delle donne a pagamento spopola tra i preti sposati.
    Il prete è uno che sposa Cristo. Quando la vocazione svanisce è meglio lasciare l'abito. Pochi preti, ma fedeli. E' ridicolo che uno che ha appena scopato la moglie, scende di fretta nella parrocchia per celebrare le Santa Messa.Perché Cristo ha scelto nemmeno un discepolo donna? Svegliatevi amici.

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    1. Quel passo che hai citato è significativo. Il celibato dei preti è da considerarsi un grande dono e una incondizionata libertà per svolgere al meglio il ruolo di "pastore".
      Lo Spirito Santo, Spirito di sapienza e verità, non mancherà di sostenere pensieri, azioni e scelte della Chiesa. Ciao Gus, grazie e serena fine di domenica.
      sinforosa

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  4. Si stanno facendo dei passi avanti.
    Grazie per l'approfondimento.

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    1. Sovente ci dimentichiamo che il capo della chiesa è Cristo stesso che ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno mai su di essa e la storia di duemila anni fino a oggi lo ha dimostrato. Nonostante la Chiesa sia fatta da uomini e donne, peccatori, chi la conduce nel vero senso della parola è il Signore, per questo nulla "ci deve turbare". Grazie e buona serata.
      sinforosa

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  5. Guarda, non entro nel merito del celibato, però dato che il tutto è dato dalla mancanza di preti per celebrare le messe, una cosa proprio non la capisco, perché la messa non può essere celebrata dalle suore?
    Anche loro vestono gli ordini religiosi e sono nubili, meglio di così.

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    1. Io so solo darti una risposta molto semplice, banale e immediata e cioè che la persona consacrata, per esempio una suora, non ha ricevuto il Sacramento dell’ordine, necessario per consacrare il pane e il vino, così come fece Gesù nell’ultima sua cena in presenza dei suoi apostoli.
      La suora, come per esempio un diacono, potrà condurre una preghiera comunitaria o distribuire l’eucarestia ma non potrà consacrarla. In poche parole “senza i preti” non avremmo le ostie consacrate che nella consacrazione si fanno “corpo di Cristo”.
      Prendi queste mie parole con le pinze, non sono un’esperta, ti consiglio di approfondire l’argomento con testi e persone autorevoli. Grazie per l’attenzione e buona serata.
      sinforosa

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  6. Dear Sinforosa! In your post you try to solve very difficult problems. In our Russian Orthodox church all churchmen are married.

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    Risposte
    1. I am aware that our Orthodox brothers are married, it is not said that we too, one day and for certain reasons, will order married priests. What prompted me to write this post are the endless "chatter at the bar" that I read in the last few days after the news of the publication of Cardinal Sarah's book. The history of the church is thousands of years long and on the subject of "celibacy" I have tried to summarize in a few lines. Thanks for your precious intervention. Seneno beginning of the week :)
      sinforosa

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  7. Risposte
    1. Il cristianesimo ha un solo punto di riferimento, Cristo.
      Dalla sua vita si capisce il bene e il male.
      Cristo non aveva una moglie. Questo non significa che era un maschilista. Ha sempre avuto un riguardo speciale per la donna. La prima persona che scoprì la sua Resurrezione si chiamava Maria di Magdala, ed era una donna.
      L'identificazione con una prostituta è frutto di una serie di equivoci, come ha spiegato il cardinale Ravasi. Maria di Magdala fu una fedele seguace di Gesù, stava sotto la Croce. Fu la prima, il mattino di Pasqua, a cui il Signore apparve chiamandola per nome. Per questo papa Francesco ha reso più solenne la sua memoria elevandola allo stesso grado delle feste che celebrano gli apostoli.

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    2. È proprio così Gus, Gesù ha avuto grande considerazione della donna, in un tempo e in una cultura dove la donna, come del resto i bambini, non valeva assolutamente nulla. Grazie per la tua puntualizzazione.
      sinforosa

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  8. Per conservare la purezza negano la sessualità come fosse a priori un peccato, poi dietro le quinte compiono le cose peggiori,dai figli illegittimi fino alla pedofilia raccapricciante, che alcuni preti hanno perfino provato a giustificare. Sono stata tanti anni nella chiesa ma ora sinceramente ne sto lontana e mi sento meglio

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    Risposte
    1. Mi fa piacere che tu ti senta meglio. Grazie per l’attenzione e buona settimana.
      sinforosa

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  9. La richiesta del Sinodo dell'Amazzonia ha un fondamento importante e non credo possa essere disattesa. La Chiesa, nella figura del Pontefice o con un Concilio, potrà valutare in seguito ulteriori sviluppi. La sensazione è che si sia acceso un dibattito fra conservatori della tradizione e istanze riformiste e che la Chiesa stia passando una fase cruciale. Ogni eventuale scelta, sarà fondamentale e determinante per il futuro dell'istituzione. Un saluto a te e a presto.

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    Risposte
    1. La Chiesa è in continuo cammino e di conseguenza camminerà verso sentieri che nemmeno immaginiamo, anche perché in essa e attraverso di essa c’è la conduzione da parte di Dio stesso, che sa dove condurla. Grazie per il tuo pensiero e un saluto a te.
      sinforosa

      Elimina
  10. "Abbracciare le donne è come abbracciare un mucchio di letame"
    "La donna è figlia della falsità, sentinella dell’inferno, nemica della pace"
    "La donna è la porta dell’inferno, la strada che porta all’iniquità, la puzza dello scorpione"
    "Le donne dovrebbero essere segregate, perché sono la causa delle involontarie erezioni degli uomini santi"

    Le citazioni riportate qui sopra appartengono a Tertulliano, San Geronimo, Sant’Odo da Cluny e Sant’Agostino, e sono solo alcune, e neppure le più colorite, delle tantissime che nel corso dei secoli appartenenti più o meno in vista della cristianità hanno rivolto alle donne, e che dànno la cifra di come la Chiesa le abbia sempre considerate. Non sempre, per la verità. Nei primi secoli del cristianesimo la misoginia delle varie comunità cristiane era molto meno accentuata e lo stesso Paolo, in molte delle sue lettere, in particolare quelle ai Corinti, auspica ruoli importanti delle donne nel nascente cristianesimo. Ma la storia della Chiesa è sempre stata una storia di misoginia e profondo odio per le donne. Misoginia che, sotto altre vesti, continua ancora oggi con gli strali dei vescovi contro la 194 e tutte le altre leggi che vedono il loro fulcro nella libertà di scelta delle donne.
    La questione del celibato, del sacerdozio femminile e altre, non sono altro che il prosieguo dell'agire della Chiesa incanalato nello stesso solco scavato nell'alveo di quel maschilismo e misoginia di cui sopra. Poi, certo, per dare una parvenza di solidità a queste derive si sono inventate belle formule retoriche e fantasiosi riferimenti dottrinali, ma il nocciolo della questione rimane sostan quello. Almeno per come la vedo io.
    Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il post tratta di tutt’altro argomento.
      Per l’argomento che accenni tu, il ruolo della donna nella chiesa, si potrebbero scrivere, ma soprattutto leggere, libri su libri.
      Hai citato voci di secoli passati, ma potresti citarne molti altri fino ad arrivare ai giorni nostri in cui, non solo per molte culture, anche per molti uomini di “casa nostra”, consacrati o meno, la donna vale ancora meno di zero, tant’è vero che ogni giorno c’è un uomo, acculturato-civile-del-terzo-millennio che massacra la propria moglie-fidanzata-compagna.

      Una cosa è certa, nella cultura ebraica al tempo di Gesù la donna non contava nulla.
      Gesù ha rivoluzionato quel pensiero, non solo è nato da una donna elevata ad essere appellata col nome di Theotókos, corredentrice, ma ha compiuto azioni concrete nei confronti delle donne che hanno “scandalizzato” i “saputoni” di allora.
      La chiesa, fatta da uomini peccatori fra cui anche tutti NOI battezzati, non la conducono uomini e donne bensì il kirios, il Signore, Dio stesso, per questo al di là degli innumerevoli peccati commessi, che si commettono e che si commetteranno, non “cadrà” mai e porterà a termine il suo mandato.

      Detto questo, ti ringrazio del tuo punto di vista che rispetto.
      sinforosa

      Elimina
  11. In parte concordo, ma che Gesù abbia rivoluzionato quel pensiero non è proprio così chiaro, almeno stando a quanto si legge nei Vangeli. Nei confronti di sua madre, ad esempio, in ogni occasione in cui si rivolge a lei lo fa in maniera che definire irrispettosa e maleducata è un eufemismo. Penso ad esempio all'episodio delle nozze di Cana o quello dove si racconta che lei lo cerca tutto il giorno senza trovarlo e infine lo trova nel tempio. Quando gli rimprovera, abbastanza incollerita, di averlo cercato per tutto il giorno, lui gli risponde stizzito: "Cosa vuoi da me donna?" Se mia figlia a dodici anni avesse risposto a me o a mia moglie in quel modo si sarebbe beccata uno scappellotto come minimo. Stessa risposta nell'episodio delle nozze di Cana e in altri. Se questo è rispetto per la donna (specie per quella che dovrebbe essere sua madre)...
    Per quanto riguarda il celibato, non è affatto sicuro che Cristo fosse celibe. Lo è secondo i vangeli canonici, ma secondo molti altri, scartati dalla chiesa non si sa in base a quale criterio, Cristo era sposato, come del resto era usanza per gli ebrei di quell'età a quel tempo. Ne parlano in particolare il vangelo di Filippo e di Pietro, ma noi dobbiamo fidarci di quelli scelti dalla chiesa, la quale sa perfettamente quali sono attendibili e quali no. Quindi concordo con te, nella cultura di quel tempo la donna contava meno di zero, ma che Gesù abbia rivoluzionato quel pensiero a me non pare più di tanto. Ma magari sbaglio, è possibilissimo.
    Aggiungo che l'episodio di Maria Magdalena che si scioglie i capelli di fronte a Gesù avvalora la tesi del matrimonio.
    Ancora oggi, infatti, esattamente come allora, nella tradizione ebrea, da cui poi è derivata quella musulmana, le donne portano i capelli raccolti e nascosti perché nella loro cultura portarli sciolti e visibili a tutti equivale a mostrarsi nude. Quindi il fatto che Maria Maddalena li sciolga davanti a Gesù, qualche dubbio che tutti i vangeli in cui si dice che era sposato possano aver ragione lo fa venire. Ma la Chiesa dice di no, quindi avrà senz'altro ragione lei.
    Buon pomeriggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutti quei riferimenti che fai nella prima parte del tuo interessante commento (perdonami ma mi hanno fatto sorridere perché è proprio quello l’effetto che fanno a chi non è avvezzo a questi temi) hanno in sé un grande valore teologico, ma non sarò certo io a spiegartelo, primo perché non sono una teologa e secondo perché se alla verità si giunge personalmente essa acquisisce un sapore e un valore indescrivibili.

      La fede cristiana nasce dall’incontro personale col Risorto, la fede cristiana ha le sue fondamenta in una persona viva e vivificante. A tutti è dato di incontrare il Signore, abbiamo la libertà di cercarlo o meno (mi sovvengono due figure emblematiche di uomini intelligenti e convertiti, il grande dottore della Chiesa Agostino e il grande testimone San Paolo.
      Grazie per le tue riflessioni. Buona serata.
      sinforosa
      p.s. musulmani, ebrei, cristiani, abbiamo tutti come padre nella fede Abramo e tutte e queste tre religioni, chiamate religioni del Libro, adorano un unico Dio, quante cose abbiamo in comune,


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  12. Ma la tua opinione al riguardo qual'è?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anzitutto benvenuta Nihil, è bello saperti qui. Per venire alla tua domanda, purtroppo non ho gli strumenti necessari, conoscenza, studio, e soprattutto il dono del discernimento, perché la mia opinione possa servire a qualcosa o a qualcuno.
      Come dicevo in risposta al primo commento di Gus, considero il celibato dei preti un grande dono e una incondizionata libertà per svolgere al meglio il ruolo di "pastore". Detto questo sono certa che lo Spirito Santo guiderà le scelte di chi di dovere. Buona serata e alla prossima.
      sinforosa

      Elimina
  13. Nelle nozze di Cana, quando il vino è finito e avrebbe guastato la festa, Maria chiede al Figlio il miracolo. Gesù risponde che non è ancora il tempo, ma la Madonna dice "Fate quello che vi ordina". Ecco, noi non possiamo immaginare lo sguardo del Figlio che si incrocia con quello della Madre che legge il sì.
    Non è giusto interpretare un passo del vangelo travisandolo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo studio della Sacra Scrittura richiede anzitutto il desiderio di vera ricerca, ricerca della verità, umiltà e tanto tanto studio condito da tanta e ancora tanta preghiera, adorazione, passando attraverso la Madre e la grazia dello Spirito Santo, dopodiché si può incominciare a “balbettare” qualcosa riguardo alle cose di Dio; sebbene la vera scienza divina molto spesso passa attraverso le anime semplici ma tanto innamorate del Signore.
      Grazie Gus, buona serata.
      sinforosa

      Elimina
  14. Cattolica praticante , ho sempre sostenuto che i Preti
    hanno il diritto di sposarsi . Il Cristo disse "Amatevi
    e moltiplicatevi". Mai disse "Chi mi segue non deve
    sposarsi . Qualcuna sopra ha scritto che un Prete che
    "scopa la moglie"non può poi andare a dire Messa .
    Scopare è una parolaccia , diciamo fare all'amore ma,
    sono sposati no ?
    Spero che la Chiesa , prima o poi , dia il permesso a
    chi lo desidera , di sposarsi e crearsi una famiglia.
    Non sò nulla di Teologia , ho espresso solo il mio
    parere che credo eviterebbe certe oscenità nella
    Chiesa . Buonanotte . Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per questo tuo pensiero.
      Personalmente, come ho già detto in alcune risposte ai commenti precedenti, credo che il celibato dei preti sia un dono grande che la chiesa possieda, dono che se accolto con amore e umiltà è fecondo e feconda la Chiesa tutta, dopodiché mi abbandono fiduciosa alle scelte della Chiesa, che mi è madre e maestra. Saluti belli Laura e buona serata.

      Elimina

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