Il fatto accaduto qualche giorno fa, la bimba di dieci anni che è morta per aver seguito uno stupido gioco in rete, propone una riflessione a tutto tondo intorno al mondo della rete in mano a bambini e ragazzini.
I "nativi digitali" si sa sono avvezzi all'uso degli strumenti tecnologici fin dalla più tenera età, ma proprio per questo la società tutta, i genitori, gli insegnanti e ogni altra persona e agenzia educativa deve ancor di più impegnarsi nell'educare all'uso corretto di questi strumenti, che di per sé non sono dannosi, dannoso semmai è l'uso che se ne fa, per questo ci vuole controllo, cautela, attenzione e far comprendere. È necessario e urgente un dialogo aperto e sincero con i nostri bambini ed è necessario non lasciarli soli "nella navigazione".
Dalla rete |
sinforosa castoro
Sì, bisogna stare al passo.
RispondiEliminaI bambini non possono essere lasciati soli, ma questo si diceva già ai tempi della TV.
In ogni caso, io sono proprio per evitare di far fare figli a tante persone.
Moz-
Purtroppo i bambini sono lasciati troppo spesso soli, in questo mondo in cui tutto il mondo è a portata di click ci vuole ancora più attenzione e controllo. Una vera tragedia.
Eliminasinforosa
Ho una bambina di 10 anni e queste notizie mi terrorizzano... anche lei purtroppo è attratta dal mondo digitale e segue i suoi beniamini si tiktok e youtube ma cerco di seguirla costantemente mentre usa il cellulare :-(
RispondiEliminahttps://nettaredimiele.blogspot.com
Immagino la tua preoccupazione, fai bene a tenerla sempre sotto controllo e, se mi permetti di darti un consiglio, cerca sempre con lei un dialogo, fatti raccontare le sue impressioni, i suoi incontri, quello che preferisce e ciò che, invece, la turba. Ciao Nettare di miele e un saluto alla tua bambina.
Eliminasinforosa
Anch'io sono rimasta molto colpita dal fatto. I dettagli sono importanti e spesso non vengono riferiti. Il fatto non cambia, però: una bambina è morta, usando un mezzo che non può gestire da sola. Non credo basti il controllo dei genitori, è proprio il sistema educativo sociale che non va, i bambini sono impegnativi, una volta si sgridavano o si prendevano a schiaffi, oggi si mettono davanti al cellulare, che ne è diventato la baby sitter, non solo dei bambini più grandi, ma anche di quelli piccoli. Si fa così, lo fanno tutti. La società tollera, a volte incoraggia. Molti bambini sono in pericolo, molti genitori sono irresponsabili, la società è stupidamente permissiva. Il cambiamento è impegnativo, ma va fatto, senza aspettare!
RispondiEliminaHai detto tutto, Ninin, dobbiamo tutti quanti cambiare rotta, incominciando dalla sottoscritta, dobbiamo reimparare a staccarci da questi strumenti che se usati in modo corretto sono una risorsa altrimenti possono diventare mine vaganti e i risultati li abbiamo sotto agli occhi tutti i giorni. Buona domenica e grazie per questa tua analisi.
Eliminasinforosa
E' terribile e vergognoso.
RispondiEliminaSì, Gus, anch'io sono rimasta sconvolta da una tale assurda e tragica notizia. Buona domenica.
Eliminasinforosa
I genitori devono controllare i figli...A 10 anni aveva 2 profili social...Buonanotte
RispondiEliminaSono cose davvero assurde, a dieci anni si è bambini, bambini e invece! Ciao Olga, buona domenica.
Eliminasinforosa
Spero solo che queste tragiche "fatalità" servano a far aprire gli occhi. A controllare. A porre quell'attenzione che, nella nostra vita frenetica, spesso sfugge..
RispondiEliminaLo spero anch'io, i bambini, perché di bambina si tratta, vanno osservati, controllati, ascoltati anche quando non comunicano, soprattutto quando evitano di comunicare, con questo non voglio colpevolizzare i genitori ma non si possono lasciare soli bambini con in mano il mondo intero a disposizione, non si può, non si deve. Grazie Franco, buona domenica.
Eliminasinforosa
Tragedia immane, apprezzo il tono del tuo parere e lo condivido. I social hanno un lato della medaglia terrificante (basti vedere Telegram e l'indagine su "Sole nero"), ma i genitori devono assolutamente riaffermare con forza il loro ruolo educativo. A prescindere dal controllo diretto dei social...
RispondiEliminaCiao Riky, il tuo pensiero lo condivido appieno, i genitori sono i primi responsabili dell'educazione e hanno il dovere di controllare e semmai di proibire, i NO sono per il bene dei figli, quando i genitori ritorneranno a comprendere questa minuscola ma importantissima verità? Speriamo presto. Buona domenica e grazie del tuo pensiero.
Eliminasinforosa
E' terribile e credo che ci voglia più controllo, sia da parte dei genitori , che da parte di coloro che hanno il compito di controllare ciò che passa in rete. Ci saranno pure delle persone addette a controllare i contenuti, no? Assurdo comunque che a unabambina di dieci anni capiti una cosa così, se penso ai miei 10 anni... un abisso fra generazioni, ma , forse, ho vissuto meglio io, con quel poco che avevo. Ciao
RispondiEliminaIndubbiamente abbiamo vissuto meglio noi. A dieci anni si è bambini e si dovrebbero fare giochi da bambini e non divertirsi con immagini, video e giochi/sfide assurde e pericolosissime. Tutti si è responsabili, cominciando dai genitori, dalla scuola, dai social, tutti dovremmo renderci conto che la "rete" è davvero un oceano infinito colmo di cose belle ma anche di cose bruttissime. Ciao Mirtillo, buona fine di domenica
Eliminasinforosa
Fa tanto,tanto male a tutti quello che è successo
RispondiEliminaDifficile giudicare
Giudicare o puntare il dito contro genitori...che mai ,mai avrebbero immaginato tutto ciò
Vero è che ci vuol una maggior presenza , famiglie più compatte e genitori più presenti
Più ascolto , più pazienza e tanto , tanto amore
Un caro saluto a te Sinforosa
Una bella ed efficace chiosa la tua, cara Marinetta. Hai detto bene, molta più attenzione, molto più controllo, molto più dialogo, condivisione, molto più amore, che spesso si confonde con il lasciar fare tutto ciò che i figli vogliono.
EliminaÈ molto più faticoso dire dei No che dei Sì, ma bisogna imparare a farlo. Buona fine di domenica.
sinforosa
Bisogna proprio cambiare rotta, i media sono strumenti e come tali bisogna saperli usare. Non si lascia a un bambino di dieci anni la guida di una autovettura, è la stessa cosa, dobbiamo davvero essere più consapevoli che i media sono il mondo intero con le sue bellezze e le sue bruttezze a tuttotondo. Cautela, tanta. Ciao Filippo, buona domenica.
RispondiEliminasinforosa
Davanti a queste storie mi viene da fermarmi e ringraziare tanto per come sono andate le cose in casa mia. Ne abbiamo passate un po', ma anche scansate tante. Poveri genitori.
RispondiEliminaOggigiorno è ancora più difficile essere genitori, ma non bisogna assolutamente declinare ad altri questo ruolo importantissimo e sempre più difficoltoso.
Elimina"Poveri" genitori, sì, tutti, ma soprattutto coloro che hanno perso un figlio. Ciao Vitamina, grazie.
sinforosa
i completely agree with you.
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Thanks Shwet, good evening :)
Eliminasinforosa
Tanti genitori lasciano giochi (non solo digitali ma anche giocattoli in generale) ai figli non immaginando che un gioco costruttivo deve essere fatto insieme e non buttato lì a caso per intrattenere i figli.
RispondiEliminaMolti non si rendono conto che i media sono strumenti potenti e che vanno adoperati con cognizione, per questo urge una vera e propria educazione all'utilizzo di questi strumenti, educazione che deve passare dalla famiglia, alla scuola fino a ogni agenzia educativa. Grazie Nyu, buona serata.
Eliminasinforosa
Ciao Sinforosa! Mi unisco al dispiacere degli altri. Se ripenso alle mie esperienze con bambini e ragazzi, però (dal volontariato con i bimbi in oratorio che facevo ai tempi del liceo, alle prime ripetizioni gli anni dell'Uni, alle varie supplenze in primaria e secondaria), mi rendo conto che purtroppo i bambini dai 6 ai 10 anni sono molto cambiati. I bimbi delle elementari del 2006/2007 erano ancora giustamente infantili, con i loro pro e i contro. I bimbi delle elementari del 2020/2021 sembrano aver drammaticamente anticipato alcune problematiche adolescenziali. Sono figli di genitori che lottano con la crisi, si sentono già dire a 8 anni che "anche se studi non c'è futuro", la pandemia li ha giustamente confusi e turbati. Più che altro, alcuni di loro (alle medie questo fenomeno è ancora più evidente) si ispirano alle star del web ed ai loro cantanti preferiti perché ossessionati dall'idea di "farcela", di fare i "bei money", fare un lavoro divertente senza studiare e aiutare i genitori, che alle volte vedono proprio annaspare nel precariato. Questa idea un tempo apparteneva solo alle periferie disagiate, ora, con crisi e pandemia, è diventata capillare.
RispondiEliminaOvviamente non è tutto da buttare: questi bimbi hanno anche risorse che io alla loro età non avrei mai avuto. Ma sono fragili, "delicati" da trattare, e non è sempre facile essere ottimisti.
Scusa il papiro, buona giornata :-)
Cara Silvia, hai fatto un'analisi puntuale e attuale di come stanno andando le cose. Purtroppo la realtà è proprio come la descrivi ed è preoccupante, se non si corre ai ripari andranno "perdute" generazioni di persone e il divario fra chi crescerà con valori e chi crescerà con "disvalori" si evidenzierà sempre di più. È una grande sfida educativa. Grazie e buona serata.
Eliminasinforosa
Purtroppo questa è la realtà dei tempi. Ciao Valeria, buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Io penso i genitori devono controllare i fighli. Annamaria, tu hai ragione.
RispondiEliminaControllare e dialogare con loro, sempre.
Eliminasinforosa