«Bambini, oggi è il Giorno della Memoria. Sapete che cosa vuol dire?».
«Noooo».
«Che cosa vuol dire memoria?».
«Perché si ricorda tutto. Io mi ricordo quando hai parlato di quello là che è andato sulla luna».
«Bravo! Avete sentito il vostro amico? Si ricorda di quando abbiamo giocato ad andare sulla luna con la navicella. Vi ricordate anche voi?».
«Sììì».
«Giorno della Memoria vuol dire che oggi ricordiamo tutte quelle persone che sono morte, tanti e tanti anni fa, io non ero ancora nata quando è successo... ».
«E allora come fai a saperlo?».
«Perché qualcuno me lo ha detto... ».
«La tua maestra?».
«Sì, la mia maestra, e anche voi quando diventerete grandi lo studierete sui libri. Allora, qualcuno che allora comandava... ».
«Il re?».
«No, non era un re, era un uomo come tutti, ma che credeva di essere più importante di tutti e così aveva comandato ai suoi soldati di prendere e uccidere tutte le persone che a lui non piacevano. Ma vi sembra una cosa da fare, solo perché erano diversi da come lui voleva?».
«No. Come fa lui che vuole sempre comandare e dice le regole e non mi fa giocare».
«Ecco, hai sentito il tuo amico? Devi imparare a far giocare tutti e a non fare il comandino, altrimenti resterai solo, senza amici e non è bello, vero?».
«Come si chiamava?».
«È un nome un po' difficile da ricordare, si chiamava Adolf Hitler. Anche lui quand'era piccolo era un bambino come tutti voi, poi, però, diventato grande ha incominciato a pensare che tutti dovevano essere come lui voleva e se qualcuno non era come lui voleva o non faceva quello che lui comandava lo faceva arrestare e su un treno lungo lo faceva portare in un posto bruttissimo».
«Come una prigione?».
«Sì come una prigione, ma molto più brutto. In quel posto le persone dovevano fare tutto quello che comandavano i soldati. Lavoravano tanto, non avevano niente da mangiare e poi venivano uccise. Ecco perché oggi ricordiamo quelle persone, perché tanti anni fa proprio come oggi il 27 gennaio altri soldati entrarono in quel posto e liberarono le persone che c'erano dentro e che erano ancora vive... ».
«Così non le hanno uccise!».
«E sì, quelle persone che furono liberate erano finalmente libere. Meno male, eh? Fare memoria, bambini, vuol dire non dimenticare mai che quelle persone hanno fatto cose tanto cattive, non dimenticare mai tutte quelle persone che sono state uccise, che erano innocenti. Ma voi sapete cosa vuol dire innocenti?».
«Bravissima. Fate un applauso ad Arianna. Innocenti vuole dire che non avevano fatto niente di male, eppure loro le hanno arrestate e fatte uccidere... ».
«Poverine».
«Ma vuole anche dire ricordare cosa può succedere quando uno vuole “comandare tutti gli altri” e questo non deve succedere, mai più».
«Sì, come lui che vuole comandare tutti».
«Sì, ma lui adesso ha capito che non deve fare il comandino, vero?».
«Sì».
«Bravo. Hai sentito, Luca? Adesso, bambini, ognuno fa un disegno di quello che abbiamo detto, va bene?».
E si mettono al lavoro, mentre continuano a fare considerazioni sull'argomento trattato e su quel bambino che comanda sempre al gioco.
sinforosa castoro
Wow! Che bella lezione! Semplice e chiara, istruttiva e coinvolgente!
RispondiEliminaChapeau, maestra Sinforosa!!!!!
Grazie Patricia. Nonostante il tema sia caldo, ritengo importante e utile parlarne anche con loro, i bimbi di cinque anni, perché, a differenza di quanto magari si pensi, sono sensibilissimi e attenti alle storie vere.
RispondiEliminaUna abbraccio
sinforosa
E' vero! Non sono troppo piccoli per sapere la verità, Più che altro la verità deve essere più soft del normale, visto appunto l'età. Per scoprire tutta la realtà hanno tempo più avanti ma intanto sannno già che nel mondo nnon ci sono solo i buoni. Che non ci sono solo bambini fortunati che vanno a scuola, hanno la merendina nello zainetto o il cellulare. Che ci sono e ci sono stati bambini sfortunati, genitori sfortunati.
EliminaCiao
Hai espresso proprio bene il concetto.
RispondiEliminaNon è per spaventarli o renderli pessimisti, bensì perché si rendano conto che loro sono fortunati, privilegiati.
Ciao ciao
sinforosa
Se mai dovessi avere un figlio, userò sicuramente questo tuo post per fargli sapere di questo giorno. Non è semplice trattare di questi argomenti e mi è piaciuto molto il tuo modo di farlo con i bambini,sei proprio brava :)
RispondiEliminaGrazie mille Vivy.
RispondiEliminaNon so se sono davvero brava come dici. Io amo dialogare con le persone e quindi anche con i bambini e bambine della mia scuola. Sono sempre più convinta che i bambini, nonostante la loro giovanissima età - qui parliamo di bimbi dell'ultimo anno e cioè di cinque, cinque anni e mezzo -, sono degli interlocutori attenti, desiderosi di sapere e conoscere e, perché no, di riflettere.
E semmai tu dovessi avere un bambino scommetto che saresti un'ottima mamma.
Un abbraccio
sinforosa
non sono riuscita a passare prima.... ma grazie per le tue parole! Non so se lo sarei, spero in Dio e nel Suo aiuto per non essere un disastro, grazie per le tue parole :) ♥
EliminaCerto che sei brava! Tu hai un dono e lo si legge in ogni post di questo blog, sicuramente da queli che ho letto fino ad ora :D
E credo tu abbia ragione, i bambini comprendono moltissimo e le loro riflessioni da piccoli, sono molto importanti per l'adulto che diverranno, e persone come te possono solo far loro del bene :)
un abbraccione anche a te!
Una donna quando scopre di aspettare un bambino inizia un cammino, il cammino per diventare mamma. Quando poi il bambino è nato e lo tiene fra le braccia si domanda come ha potuto vivere fino a quel momento senza quel piccolino.
RispondiEliminaL'amore di una mamma verso il proprio figlio è tale che sgorga naturale come acqua che zampilla da una fonte ed è un amore totale ed eterno. Se mai volessimo comprendere come Dio ci ama, dovremmo proprio guardare all'amore di una mamma verso i suoi figli e capiremmo e ci commuoveremmo, fino alle lacrime.
Ciao Vivy, corro a scuola per la programmazione.
sinforosa.
Complimenti per il tuo bellissimo blog! Ti seguo! Se ti va di ricambiare mi farebbe molto piacere
RispondiEliminahttp://linasglamworld.blogspot.it/2017/01/volume-e-brillantezza-con-i-prodotti_27.html
Benvenuta Lina e grazie, verrò di certo a fare un giretto da te.
EliminaBuona serata.
sinforosa
Complimenti per il post. Hai usato le giuste parole per dei bambini, io ancora mi ricordo la crudità che le mie maestre usavano trattando questi temi!
RispondiEliminaMI sono iscritta al tuo blog spero ricambierai :)
http://goldbeautyyy.blogspot.it/
Benvenuta anche a te, spero che i miei bimbi non si ritrovino fra un po' di anni col tuo stesso ricordo.
EliminaPasserò di certo a trovarti.
Buona serata.
sinforosa
E' sempre difficile parlare di questi avvenimenti ai bambini che , nella loro ingenuità, fanno fatica a capire questi fatti. Però bisogna trovare parole semplici per incominciare perchè è giusto ricordare e non ricadere negli stessi errori. Brava 'per il tuo lavoro e un saluto
RispondiEliminaGrazie Mirtillo, grazie per essere passata.
Eliminasinforosa
Bella lezione! Un modo semplice e chiaro per portarli alla consapevolezza.
RispondiEliminaCiao e complimenti per il tuo lavoro.
Stefania
Grazie mille Stefyp. Buona serata.
Eliminasinforosa
Bellissima lezione. Non sempre si è in grado di spiegare ai bambini certi orrori e tragedie. Bel post!
RispondiEliminaGrazie Simona, mi fa piacere che il post ti sia piaciuto. Buona giornata.
Eliminasinforosa
Grazie Valeria, concordo, i bambini apprendono, a volte più che gli adulti.
RispondiEliminaUn abbraccio.
sinforosa
Solo tu potevi scrivere e raccontare una storia terribile, una storia che dovrebbero leggere i grandi che ne hanno più bisogno dei piccoli.
RispondiEliminaGrazie Gus, sei davvero gentile, grazie.
RispondiEliminasinforosa