Nicola è un bambino di quasi quattro anni che abita in una casa lontano dalla città. Non ha amici, perché tutti i compagni di scuola abitano nella grande città. Nicola, quando torna da scuola, gioca un po' con la mamma, ma poi la mamma deve occuparsi delle sue faccende e così Nicola si annoia. Allora prende la scatola dei pastelli e disegna un po', poi gioca con i suoi giocattoli, alla fine, però, si stufa; quello che desidererebbe di più è avere un amico con cui giocare.
«Nicola» gli dice la mamma « perché non vai in cortile a fare un bel Pupazzo di neve, ne è venuta tanta in questi giorni!».
Nicola non se lo fa ripetere due volte. S'infila giubbotto, sciarpa, guanti e cappello ed è già lì in cortile ad ammucchiare la neve.
La mamma lo guarda dalla finestra: il suo bambino è proprio felice.
«Mamma, mi dai una carota? E un cappello vecchio e anche dei bottoni».
La mamma gli dà tutto il necessario, lui esce di corsa a terminare il suo Pupazzo, alla fine lo guarda, soddisfatto: «Sei proprio bello» gli dice, aggiustandogli il cappello «ti chiamerò Gelo e tutti i giorni verrò a giocare con te».
«Mamma, mamma, vieni a vedere il mio amico».
«È proprio bello, bravo Nicola, ora però entra che si fa buio».
Nicola segue la mamma in casa e dalla finestra della cucina dà un ultimo saluto a Gelo.
Nei giorni seguenti, appena a casa da scuola, Nicola corre in cortile a parlare e giocare con Gelo: gli cambia la carota, gli cambia i bottoni, gli raddrizza il cappello... ma un giorno Nicola s'accorge che Gelo è tutto sudato.
«Che ti succede?» gli domanda, preoccupato.
«È uscito il sole e pian piano mi sto sciogliendo».
«Ma se ti sciogli tutto io poi con chi gioco?».
«Non ti preoccupare, ritornerò da te l'inverno prossimo».
«Davvero? Allora va bene. Ciao Gelo».
«Ciao Nicola».
di sinforosa castoro
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«Nicola» gli dice la mamma « perché non vai in cortile a fare un bel Pupazzo di neve, ne è venuta tanta in questi giorni!».
Nicola non se lo fa ripetere due volte. S'infila giubbotto, sciarpa, guanti e cappello ed è già lì in cortile ad ammucchiare la neve.
La mamma lo guarda dalla finestra: il suo bambino è proprio felice.
«Mamma, mi dai una carota? E un cappello vecchio e anche dei bottoni».
La mamma gli dà tutto il necessario, lui esce di corsa a terminare il suo Pupazzo, alla fine lo guarda, soddisfatto: «Sei proprio bello» gli dice, aggiustandogli il cappello «ti chiamerò Gelo e tutti i giorni verrò a giocare con te».
«Mamma, mamma, vieni a vedere il mio amico».
«È proprio bello, bravo Nicola, ora però entra che si fa buio».
Nicola segue la mamma in casa e dalla finestra della cucina dà un ultimo saluto a Gelo.
Nei giorni seguenti, appena a casa da scuola, Nicola corre in cortile a parlare e giocare con Gelo: gli cambia la carota, gli cambia i bottoni, gli raddrizza il cappello... ma un giorno Nicola s'accorge che Gelo è tutto sudato.
«Che ti succede?» gli domanda, preoccupato.
«È uscito il sole e pian piano mi sto sciogliendo».
«Ma se ti sciogli tutto io poi con chi gioco?».
«Non ti preoccupare, ritornerò da te l'inverno prossimo».
«Davvero? Allora va bene. Ciao Gelo».
«Ciao Nicola».
di sinforosa castoro
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Sinforosa nostra ,
RispondiElimina... l'altro giorno , qui , mi sono sbrodolata in elogi , non soltanto per attirare la tua attenzione . ;-P
No , noo , credo sinceramente che questo Blog - dall'apparenza ingenua e forse puerile - contenga messaggi trascendenti di rilevanza enorme !!
" Gelo " altro non é che un simbolo , la fotografia della nostra incarnazione su questo Pianeta .
Non preoccupiamoci se un giorno ci vedremo " sciogliere " .... ritorneremo presto ad assumere un ruolo qui , con altre sembianze magari , ma rimannedo sempre noi stessi !!
Qualunque siano le tue convinzioni - credimi - é una prospettiva tranquillizzante ...
CIAAO GELO / ARRIVEDERCI GELO !!!
La tua immagine di "Gelo" è interessante, tuttavia bisogna riconoscere che fra tanto "gelo" c'è anche tanto "fuoco", il fuoco dell'amore, che non mancherà mai, perché noi veniamo proprio da lì, dall'Autore dell'Amore.
Eliminaciao
sinforosa castoro
Mi ricorda un libro illustrato letto nei giorni natalizi, mi pare s'intitoli proprio Pupazzo di neve e ci dev'essere un video.
RispondiEliminapero' non e' compreso il tuo lieto fine!
anche i miei bambini ieri mi hanno chiesto carota e due bottoni, poi con due rami gli hanno fatto le braccia, ne ho voluto fare un post!!
Immagino, tutti i miei bambini a scuola mi hanno detto di aver fatto pupazzi di neve, nei giardini, sui terrazzi e nei cortili; capirai, è dai loro racconti che "m'invento le storie".
Eliminaciao
sinforosa castoro