Fermiamoci un attimo a riflettere e pensare alla moltitudine di donne che ci hanno preceduto e che sono state la spina dorsale di società in lotta fra loro, in guerre infinite e loro, le donne, sempre lì, forti e piene di energia a mandare avanti la famiglia - magari da sole -, la società, a essere davvero, a modo loro, in prima linea. Eppure, sui libri di storia se ne parla poco di questa moltitudine di anonime donne, senza le quali non avremmo ciò che ora abbiamo, non saremmo ciò che ora siamo. Erano donne straordinarie, tutte d'un pezzo, incrollabili, di valore, non tanto per l'immagine quanto per i contenuti, che trasparivano dal loro modo di affrontare la sfida del vivere, la famiglia, l'educazione dei figli, il lavoro, il dolore, la prova, la sofferenza. Prendiamole a esempio, donne e uomini.
È corsa molta acqua sotto i ponti e siamo approdati al "68".
Poi è arrivato il "77", anno di svolta in cui le donne si erano finalmente liberate dall'idea di compiacere a ogni costo il maschio liberandosi dagli schemi che le voleva "in un certo modo, a ogni costo", mantenendo tuttavia quell'aurea meravigliosa di femminilità spogliata di tutto il superfluo .
Poi, chissà perché, dopo quella data, pian piano, ma, inesorabilmente, si sono fatti passi indietro, come i gamberi.
Oddio, la donna è di nuovo schiava di quell'idea? La donna si è involgarita come il peggiore degli uomini? Altrimenti non mi spiego certi linguaggi e atteggiamenti di ragazzine dodicenni con i loro compagni all'uscita dalla scuola o le richieste di tante adolescenti di voler diventare come questa o quella cantante.
Donne, nonne, mamme, signorine, ragazze, bambine, riprendiamoci i nostri valori, che non sono di fatto quelli di calcare una certa immagine o di diventare il più possibile simili ai maschi.
I nostri valori sono soprattutto di testa, di sentimenti, di emozioni, di donazione, generosità, intelligenza, prudenza, creatività, dello spendersi per l'altro; non per niente il Creatore ha designato noi a generare la vita, noi che siamo forti, tenaci e tenere nello stesso tempo, rocce sicure sulle quali fondare la famiglia, la società, solo se lo vogliamo, però.
sinforosa castoro
È corsa molta acqua sotto i ponti e siamo approdati al "68".
Poi è arrivato il "77", anno di svolta in cui le donne si erano finalmente liberate dall'idea di compiacere a ogni costo il maschio liberandosi dagli schemi che le voleva "in un certo modo, a ogni costo", mantenendo tuttavia quell'aurea meravigliosa di femminilità spogliata di tutto il superfluo .
Poi, chissà perché, dopo quella data, pian piano, ma, inesorabilmente, si sono fatti passi indietro, come i gamberi.
Oddio, la donna è di nuovo schiava di quell'idea? La donna si è involgarita come il peggiore degli uomini? Altrimenti non mi spiego certi linguaggi e atteggiamenti di ragazzine dodicenni con i loro compagni all'uscita dalla scuola o le richieste di tante adolescenti di voler diventare come questa o quella cantante.
Donne, nonne, mamme, signorine, ragazze, bambine, riprendiamoci i nostri valori, che non sono di fatto quelli di calcare una certa immagine o di diventare il più possibile simili ai maschi.
I nostri valori sono soprattutto di testa, di sentimenti, di emozioni, di donazione, generosità, intelligenza, prudenza, creatività, dello spendersi per l'altro; non per niente il Creatore ha designato noi a generare la vita, noi che siamo forti, tenaci e tenere nello stesso tempo, rocce sicure sulle quali fondare la famiglia, la società, solo se lo vogliamo, però.
sinforosa castoro
Valeria cara, anzitutto siamo tutte "piccole donne" e poi non voglio insegnare, ma solo far "ricordare".
RispondiEliminaVorrei che noi donne ci rendessimo conto dei valori che portiamo in noi e là dove sono andati perduti, dobbiamo fare in modo di riappropriarcene, a ogni costo.
Un abbraccio anche alla tua bambina, donna del futuro.
sinforosa castoro