Oggi siamo usciti per una visita a un luogo nuovo sia per bambini che per noi maestre. Un bosco che a tratti si faceva un po' buio, nonostante la bella e radiosa giornata. Tutti allegri e spensierati proseguivamo ascoltando con attenzione ciò che la "guida" ci raccontava su questo e quell'albero, sugli animali che ci vivono e sugli insetti che lo popolano.
A un tratto, un bambino mi chiama: «Maestra, maestraaa».
«Dimmi, Giovanni».
«Guarda» e mi indica una bambina in lacrime.
«Vieni... » le faccio, «... ti sei fatta male? Sei caduta? Ti ha fatto qualche dispetto qualche compagno?».
Lei mi fa "No" con la testa e intanto mi viene accanto.
La prendo in braccio e a bassa voce le chiedo: «Dimmi perché piangi, hai forse paura?».
Lei mi fa "si" con la testa.
«Adesso stai qui con me e vedrai che non c'è niente d'aver paura. Guarda che bello quest'albero, è altissimo, guarda su, hai visto dove arriva? E guarda i suoi rami: s'intrecciano con i rami di quello là, hai visto? Sono due alberi amici. Sapessi come sono contenti questi alberi oggi che ci sono tutti questi bambini che li guardano e poi, secondo me, in qualche buchino si nasconde anche qualche gnomo, magari adesso ci guarda e ha paura di voi bambini, perché siete grandi e invece lui è piccolissimo. "E se poi mi schiacciano?" dice alla sua mamma e la sua mamma che cosa gli dirà?».
«Non avere paura perché i bambini non ti schiacciano».
«Bravissima. E allora adesso mi dai la mano e camminiamo in questo bellissimo bosco pieno di animaletti e di gnomi un po' paurosi. Però, dobbiamo avere pazienza con gli gnomi paurosi, vero?».
«Sì».
E anche lei si gode l'uscita didattica.
P.S. A volte ciò che ci fa paura e ci crea panico sono paure puramente immaginarie, paure elaborate dalla nostra mente. Non contrastiamole, individuiamole, prendiamone atto, guardiamole in faccia e pian piano la paura se ne andrà e con lei anche il suo brutto ricordo.
A un tratto, un bambino mi chiama: «Maestra, maestraaa».
«Dimmi, Giovanni».
«Guarda» e mi indica una bambina in lacrime.
«Vieni... » le faccio, «... ti sei fatta male? Sei caduta? Ti ha fatto qualche dispetto qualche compagno?».
Lei mi fa "No" con la testa e intanto mi viene accanto.
La prendo in braccio e a bassa voce le chiedo: «Dimmi perché piangi, hai forse paura?».
Lei mi fa "si" con la testa.
«Adesso stai qui con me e vedrai che non c'è niente d'aver paura. Guarda che bello quest'albero, è altissimo, guarda su, hai visto dove arriva? E guarda i suoi rami: s'intrecciano con i rami di quello là, hai visto? Sono due alberi amici. Sapessi come sono contenti questi alberi oggi che ci sono tutti questi bambini che li guardano e poi, secondo me, in qualche buchino si nasconde anche qualche gnomo, magari adesso ci guarda e ha paura di voi bambini, perché siete grandi e invece lui è piccolissimo. "E se poi mi schiacciano?" dice alla sua mamma e la sua mamma che cosa gli dirà?».
«Non avere paura perché i bambini non ti schiacciano».
«Bravissima. E allora adesso mi dai la mano e camminiamo in questo bellissimo bosco pieno di animaletti e di gnomi un po' paurosi. Però, dobbiamo avere pazienza con gli gnomi paurosi, vero?».
«Sì».
E anche lei si gode l'uscita didattica.
P.S. A volte ciò che ci fa paura e ci crea panico sono paure puramente immaginarie, paure elaborate dalla nostra mente. Non contrastiamole, individuiamole, prendiamone atto, guardiamole in faccia e pian piano la paura se ne andrà e con lei anche il suo brutto ricordo.
sinforosa castoro
Grazie, Valeria, la paura fa parte di noi.
RispondiEliminaÈ "buona" quando ci fa stare all'erta per un reale pericolo, diventa "cattiva", però, quando ci fa vivere male; è allora che bisogna intervenire, perché non si fissi nei nostri ricordi e arrivi persino a dominarci.
Purtroppo, anche i bambini a volte sono assaliti da paure infondata e bisogna rincuorarli, immediatamente, per non lasciare in loro un brutto ricordo; affinché un'altra volta, in quelle stesse situazioni, nelle quali hanno "provato" paura, non ne abbiano il ricordo. Insomma, affinché non abbiano paura di aver paura.
un abbraccio
sinforosa