«Da quando mia mamma è stata così male... e poi mio papà... No no, non si può soffrire così. Io non credo più in Dio. Sono arrabbiatissima con Dio... ».
Queste parole, dure e taglienti, le pronunciava un'amica a seguito della sofferenza patita dai genitori anziani.
«Sto così male, continuo a pregare, tutto il giorno non faccio che chiedere a Dio di aiutarmi... ».
Queste altre parole, invece, sono di un'altra cara amica che ha vissuto un periodo davvero difficile.
Il dolore, la sofferenza, che prima o poi visita tutti, può diventare per noi o pietra di inciampo o pietra sulla quale innalzarci e protenderci verso Dio.
sinforosa castoro
Sinforosa cara, quando ti strappano improvvisamente il tuo compagno di una vita , non sai dove appendere il tuo dolore, e lo strazio che ne consegue....
RispondiEliminaCerchi la preghiera e poi la scacci, vuoi parlare con l'infinito , ma non ti riesce, ti aggrappi disperatamente al tempo perchè scorra e arrivi alla fine, ma questo sembra rallentare per farti dispetto......
Hai ragione, Nella, come ti capisco! Ogni bene: quello verso i genitori, il compagno/a di una vita, il figlio... insomma, ogni bene di questo tipo e di questa portata rimane INSOSTITUIBILE e manda letteralmente il tilt. Per alcuni la preghiera diventa un peso, per altri un sostegno, non esiste una "regola" che vada bene per tutti, il dolore che segue un lutto è una brutta bestia che ti fa a brandelli la carne e la mente e davvero vuoi che il tempo scorra per arrivare alla fine. Tuttavia il tempo, che in quel frangente ci è nemico, a poco a poco lenisce, cura, rigenera e pian piano ritrovi colui/colei che ci ha lasciato. In un altro modo, lo ritrovi, certo, ma lo ritrovi e a quel punto sopraggiunge un po' di pace. Penso che il dolore massimo che una persona possa provare qui sulla terra sia la perdita di un figlio, eppure, pensa a quante madri e padri lo stanno vivendo... Oddio che sofferenza estrema! Meglio morire.
EliminaTi sono vicina col pensiero e la preghiera e grazie della tua riflessione e testimonianza.
Un abbraccio
sinforosa
cara amica, ho toccato il fondo tre anni fà, e proprio oggi data simbolica per me, poichè considero sempre il giorno dopo la fiera del mio paese, festeggio la mia rinascita...
RispondiEliminaHo vissuto sei mesi nel buio, una lieve ischemia mi aveva causato problemi alla parola,il giorno dopo la fiera, mi ero rinchiusa in me stessa, non scendevo dal divano, avevo paura di incontrare qualche d'uno persino quando andavo a buttare la spazzatura, non rispondevo al telefono, non avevo forze per alzarmi dal divano neppure per fare pranzo o cena hai miei figli che andavano avanti a tost...
6 mesi passati tra farmaci, dottori, specialisti, ma poi c'è lo fatta, perchè un giorno mi ha svegliata all'improvviso il pianto di mia figlia che si era svegliata e io mi sono accorta che ero sul davanzale della finestra della mansarda, con i piedi a penzoloni...si stavo per farlo...da quel giorno, che un angelo mi ha aiutato io ho incominciato inaspettatamente ad avere nuova forza e c'è lo fatta...
Mi hanno detto che per essere riuscita a riavere la parola sono stata "Miracolata"... non lo so, ma so che qualcuno mi protegge sempre e lo sento vicina...
prego si perchè mi da forza
baci a te e a tutte quelle persone che toccano il fondo , ma poi riescono a rialzarsi
Che bella testimonianza di "rinascita"! Sono contenta che tu sia uscita dal quel tunnel buio e senza fondo.
EliminaQuando un dolore troppo forte, una sofferenza troppo grande ci sovrasta vengono meno tutte le forze e persino la voglia di vivere. Tutto il nostro mondo fatto di quotidianità va a farsi benedire, si vede tutto e tutti come attraverso un velo, come se vedessimo tutto per la prima volta e niente ha più significato, più valore. Il marito, la moglie, i figli, le azioni quotidiane diventano ostacoli insormontabili e tutto ci fa paura. Non si riesce più nemmeno a controllare le emozioni e si vive sotto costante angoscia, si diventa prigionieri della propria mente e sembra di impazzire. Eppure... ce l'hai fatta e quel periodo lo percepisci addirittura come uno spartiacque "da un prima a un dopo".
Sono convinta che la preghiera ti abbia aiutato e senz'altro anche la preghiera di chi prega ogni giorno per gli altri, anche per le persone che stanno vivendo un momento brutto come quello che hai vissuto tu.
Rimaniamo uniti nella preghiera e, mi raccomando, ricorda che hai ancora mille cose belle da fare per te, i tuoi figli e tutta la tua famiglia e mille sorprese che la vita, e Qualcuno lassù, ha in serbo per te.
Ti aspetto ancora.
Un abbraccio
sinforosa
p.s. quell'esperienza ti ha arricchita, credimi.
Grazie a te.
Eliminasinforosa
la preghiera non è un cerotto che ti fa passare tutto, la preghiera nella sofferenza è guardare al Crocifisso dove il figlio di Dio ha imparato l'obbedienza dalle cose che patì.La sofferenza è disumana e incomprensibile, ma guardando al Crocifisso allora forse....
RispondiEliminaLa sofferenza è disumana, hai ragione, è incomprensibile, è vero, ma, come dici bene tu, guardando a Lui anche la sofferenza acquista valore.
EliminaUn abbraccio
sinforosa