Una collega mi ha lasciato un commento su un post su Dedalo e Icaro chiedendomi come faccio a farmi ascoltare dai bambini, soprattutto con una storia così lunga.
Allora, anzitutto devo ammettere che io amo molto parlare con i bambini. Molto probabilmente è una cosa che fanno tutte le maestre, ma spesso, molte, troppe maestre, parlano quando devono "spiegare" un lavoro, che poi i bambini dovranno realizzare - che sia una scheda o un attività grafico- pittorico logica -, ma per il resto della giornata "il parlare con i bambini" spesso si riduce al richiamo, all'invito, al comando, alla lettura di qualche storia ecc.
Quando io ammetto di parlare molto con i bambini intendo il raccontarmi, l'ascoltarli e il portarli a ragionare sulle cose dette e ascoltate, oltre tutte quelle occasioni di cui detto sopra .
Sembrano cose ovvie, ma se facciamo un attento esame di coscienza, colleghe, non tutte noi maestre lo facciamo come modus vivendi o sbaglio?
Il parlare, ascoltare e ragionare, innesca una serie di comportamenti fra allievo e insegnante, che, a mio parere, stanno alla base dell'ascolto, della comprensione di un testo, della capacità di saper rispondere e addirittura della capacità di saper ripetere autonomamente una storia ascoltata; quello che poi alla Primaria si chiama il riassunto.
Tutti noi sappiamo raccontare una fiaba o favola breve, ma quando c'è di mezzo un libro intero le cose possono complicarsi un po'. Per quanto mi riguarda, io, difficilmente leggo integralmente un testo, perché, ovviamente, i bambini si stancherebbero, anche se leggere alcuni spezzoni direttamente dal libro mi permette di chiarire ai bimbi il significato di parole a loro sconosciute e di cui loro sono ghiottissimi. Ecco allora l'importanza di leggere anteprima il libro in modo di coniugare la lettura e il racconto per ravvivare man mano l'attenzione dei bambini.
Finito il "pezzo" stabilito per quel giorno, ma anche durante il "pezzo" stabilito, ecco affiorare domande, considerazioni, ragionamenti sui personaggi, sulle scelte dei personaggi, sulla storia e chi più ne ha più ne metta. Io utilizzo sempre un caro vecchio registratore, per non perdermi nulla di quelle suggestioni linguistiche, e ciò che viene fuori è semplicemente strabiliante, per bambini di quell'età.
Poi, è ovvio, c'è il dopo-racconto, con tutte quelle attività didattiche che noi maestre conosciamo così bene.
E qui, tutte noi siamo davvero maestre:
Attività creative- manipolative: Illustrazioni grafico-pittoriche-plastiche. Realizzazione di cartelloni che illustrano la storia in sequenze temporali. Realizzazione del nostro libro personale della storia.
Risposte a domande precise: Chi è il protagonista? Chi è l'antagonista? Quando si svolge la storia? Dove si svolge la storia? Cosa ci insegna la storia? Come si conclude la storia?
Giochi emotivi: In quale personaggio vorresti trasformarti? Cosa avresti fatto tu al suo posto?
Giochi di pre-scrittura e pre-lettura: Le parole della storia. Riconoscimento delle parole e/o lettere uguali. Accoppiamo la parola alla figura corrispondente.
Giochi linguistici: Inventiamo le rime. Inventiamo una filastrocca. Inventiamo un finale diverso, alla storia.
Giochi logici-spazio-temporali: Dettati logici spazio-temporali e... molto, molto altro ancora.
Cara collega spero di esserti stata di aiuto.
Se ti interessa ho raccontato anche Pinocchio, integralmente. Lo trovi nell'etichetta Pinocchio ecc.
sinforosa castoro
Allora, anzitutto devo ammettere che io amo molto parlare con i bambini. Molto probabilmente è una cosa che fanno tutte le maestre, ma spesso, molte, troppe maestre, parlano quando devono "spiegare" un lavoro, che poi i bambini dovranno realizzare - che sia una scheda o un attività grafico- pittorico logica -, ma per il resto della giornata "il parlare con i bambini" spesso si riduce al richiamo, all'invito, al comando, alla lettura di qualche storia ecc.
Quando io ammetto di parlare molto con i bambini intendo il raccontarmi, l'ascoltarli e il portarli a ragionare sulle cose dette e ascoltate, oltre tutte quelle occasioni di cui detto sopra .
Sembrano cose ovvie, ma se facciamo un attento esame di coscienza, colleghe, non tutte noi maestre lo facciamo come modus vivendi o sbaglio?
Il parlare, ascoltare e ragionare, innesca una serie di comportamenti fra allievo e insegnante, che, a mio parere, stanno alla base dell'ascolto, della comprensione di un testo, della capacità di saper rispondere e addirittura della capacità di saper ripetere autonomamente una storia ascoltata; quello che poi alla Primaria si chiama il riassunto.
Tutti noi sappiamo raccontare una fiaba o favola breve, ma quando c'è di mezzo un libro intero le cose possono complicarsi un po'. Per quanto mi riguarda, io, difficilmente leggo integralmente un testo, perché, ovviamente, i bambini si stancherebbero, anche se leggere alcuni spezzoni direttamente dal libro mi permette di chiarire ai bimbi il significato di parole a loro sconosciute e di cui loro sono ghiottissimi. Ecco allora l'importanza di leggere anteprima il libro in modo di coniugare la lettura e il racconto per ravvivare man mano l'attenzione dei bambini.
Finito il "pezzo" stabilito per quel giorno, ma anche durante il "pezzo" stabilito, ecco affiorare domande, considerazioni, ragionamenti sui personaggi, sulle scelte dei personaggi, sulla storia e chi più ne ha più ne metta. Io utilizzo sempre un caro vecchio registratore, per non perdermi nulla di quelle suggestioni linguistiche, e ciò che viene fuori è semplicemente strabiliante, per bambini di quell'età.
Poi, è ovvio, c'è il dopo-racconto, con tutte quelle attività didattiche che noi maestre conosciamo così bene.
E qui, tutte noi siamo davvero maestre:
Attività creative- manipolative: Illustrazioni grafico-pittoriche-plastiche. Realizzazione di cartelloni che illustrano la storia in sequenze temporali. Realizzazione del nostro libro personale della storia.
Risposte a domande precise: Chi è il protagonista? Chi è l'antagonista? Quando si svolge la storia? Dove si svolge la storia? Cosa ci insegna la storia? Come si conclude la storia?
Giochi emotivi: In quale personaggio vorresti trasformarti? Cosa avresti fatto tu al suo posto?
Giochi di pre-scrittura e pre-lettura: Le parole della storia. Riconoscimento delle parole e/o lettere uguali. Accoppiamo la parola alla figura corrispondente.
Giochi linguistici: Inventiamo le rime. Inventiamo una filastrocca. Inventiamo un finale diverso, alla storia.
Giochi logici-spazio-temporali: Dettati logici spazio-temporali e... molto, molto altro ancora.
Cara collega spero di esserti stata di aiuto.
Se ti interessa ho raccontato anche Pinocchio, integralmente. Lo trovi nell'etichetta Pinocchio ecc.
Copertine dei libri realizzati dai bimbi di anni 5. |
Chapeau!!!!!!!!
RispondiEliminaDavvero ti è piaciuto?
EliminaCiao ciao
sinforosa
hai bambini piace disegnare
RispondiEliminaEccome! principessa, eccome!
EliminaCiao carissima
sinforosa
Sono sempre io, la collega che ti aveva posto la domanda. Mi va bene tutto quello che dici, il problema però è che quando racconto una storia loro chiacchierano e non stanno attenti, non so come spiegarti. Poi io mi stufo e lascio perdere. Cosa posso fare?
RispondiEliminaCiao
Cara collega cercherò di approfondire il tema.
EliminaA un prossimo post.
Ciao ciao
sinforosa
Che bello! Quante cose straordinarie si possono fare per i bambini e quante ancora più straordinarie possono farne loro giocando con l'immaginazione, le storie, le parole...grazie a maestri, educatori, genitori come te si formano piccoli lettori affamati di fantasia. Speriamo che la loro diventi una generazione migliore della nostra, anche grazie all'amore per i racconti...
RispondiEliminaAnzitutto benarrivata Recensioni Infeltrite, se non sbaglio è la prima volta, però potrei sbagliarmi.
EliminaGrazie per le belle parole che scrivi.
È vero, con i bambini si possono fare cose straordinarie, non c'è dubbio. Come te, spero che a furia di raccontare, parlare, invogliarli a conoscere e scoprire diventino dei veri mangialibri.
Ciao ciao
sinforosa