In quel tempo, Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: “Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai”. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”. Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima?" Mt. 16,21-27.
Tre semplici riflessioni.
Tre semplici riflessioni.
- In questo brano di Vangelo, gli apostoli vengono a sapere la verità su quel loro Maestro e si scandalizzano: com'è possibile che costui, Figlio di Dio, debba fare una fine così ignominiosa?
- Pietro, a nome di tutti, prende la parola e consiglia e rincuora il suo Maestro che una cosa così ignominiosa non potrà e non dovrà mai accadere. Quante volte anche noi, come Pietro, vogliamo tracciare il percorso anziché lasciarlo tracciare a Dio? "Lungi da me, satana..."
- Il Signore non obbliga, mai: "Se qualcuno vuol venire dietro a me... ", se qualcuno.
sinforosa castoro
Finalmente ti sento. Allora, anzitutto come va? So cosa significa perdere la mamma. Io l'ho persa tredici anni fa e dici anni dopo ho perso anche il papà. Ero attaccatissima alla mia mamma, le raccontavo tutto e soprattutto non potevo nasconderle niente perché, come tutte le mamme, per lei ero un libro aperto. Era il mio primo pensiero al risveglio e l'ultimo prima di dormire. Questo è durato per sei anni, finché un giorno mi sono resa conto che non la pensavo più durante tutto il giorno.
RispondiEliminaQuando è mancato il papà, che ho veramente conosciuto appieno dopo la morte della mamma, non ho fatto come con la mamma, non era nei miei pensieri tutto il giorno, ma dopo qualche mese sono letteralmente crollata, nonostante abbia affetti cari e strettissimi accanto a me. Mi sentivo sradicata. Davanti a me non c'era più nessuno, capisci? Anche se ho fratelli che mi sono tanto cari, insieme alle loro famiglie, eppure! Avevo perso il mio ruolo di figlia; è un po' quello che succede a tutti coloro che, sebbene adulti, perdono i loro genitori.
Il puzzle è stato rotto e qualche pezzo se ne è andato. Poi, piano piano, il tempo cura, medica e guarisce e ti ritrovi a collocare la tua mamma e il tuo papà là, accanto a nonni, ai cari che abbiamo lasciato andare a vanti: parenti, amici, colleghi, conoscenti...
Là, dove noi, che crediamo in Gesù Cristo morto e risorto, andremo e così il puzzle si ricostituirà, nel Paradiso dove "non ci sarà più pianto né stridore di denti".
È questo che dico ai miei bambini: la morte ci separa per un po' per poi riunirci e allora sarà per l'eternità. E in quell'eternità, se non l'avremo già fatto quaggiù, troverò anche te e tu me.
Nonostante questo, il mio consiglio per questo tuo momento, rimane ciò che ti ho scritto nel commento al tuo post di una settimana fa.
Un bacione e fatti sentire.
sinforosa
Perdonami, Valeria, ho malinteso le tue parole, sono felicissima che la tua mamma sia ancora in questo mondo, felicissima e le auguro di starti accanto ancora per molti e molti anni. Mi spiace per te e per i tuoi attacchi di panico, so che sono tremendi e che in quel momento si ha come l'impressione di dover morire. Io ho la fortuna di parlare con la psicologa della scuola alla quale noi insegnanti ci rivolgiamo le volte in cui abbiamo bisogno di un aiuto nel gestire casi di bambini "particolar", ebbene, parlando con lei, che ora è diventata anche amica, di attacchi di panico, mi riferiva che non sono "cose" gravi ma se non trattate possono diventare invasive e bloccare la persona in quel brutto ricordo del panico provato la volta precedente, rafforzando il panico successivo. Mi auguro che oltre ai farmaci tu abbia un aiuto anche da una specialista che potrebbe farti vedere il tuo problema come una risorsa.
RispondiEliminaForza e coraggio, sono con te.
Un abbraccio
sinforosa