Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. II Pietro 3,8.
Inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio secondo quanto è scritto nel profeta Isaia: «Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada."Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"». Venne Giovanni che battezzava nel deserto predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico. E predicava, dicendo: «Dopo di me viene colui che è più forte di me; al quale io non sono degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo». Mc. 1,1-8
sinforosa castoro
Inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio secondo quanto è scritto nel profeta Isaia: «Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada."Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"». Venne Giovanni che battezzava nel deserto predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di pelo di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di cavallette e di miele selvatico. E predicava, dicendo: «Dopo di me viene colui che è più forte di me; al quale io non sono degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo». Mc. 1,1-8
- Il tempo che ci è concesso è quello necessario per la nostra conversione. Conversione del cuore, dei sentimenti e desideri, delle azioni e atteggiamenti. Cerchiamo di usare bene ogni singolo attimo che il Signore ci concede.
sinforosa castoro
Cara Valeria non so cosa dirti e comunque quello che ti dirò è frutto di riflessioni personali, e quindi mi posso sbagliare, eccome.
RispondiEliminaAnzitutto penso sia legittimo chiedere al Signore di prendere con sé una persona che sta soffrendo. La sofferenza è terribile e oggi come oggi dovrebbe essere alleviata dall'uso di medicinali anti dolore. Il Signore non è arrabbiato con te, il Signore assolta sempre le nostre preghiere, purtroppo noi, nella nostra piccolezza, non sappiamo cosa sia giusto e dobbiamo, con molta fatica, pronunciare quel "sia fatta la Tua volontà". È difficile, lo so, difficilissimo, per questo dobbiamo chiedere incessantemente la grazia per sopportare il dolore, la sofferenza, propria e altrui.
Non vedere la malattia e la sofferenza come un castigo di Dio. Dio è un papà, è una mamma. Nessun papà e nessuna mamma vorrebbe far soffrire il proprio figlio per punirlo a tanto meno "tanto per farlo soffrire". Anche la croce di Gesù è umanamente incomprensibile eppure Suo Padre non ha risparmiato nemmeno Suo figlio. La sofferenza non è fine a sé stessa. Essa è subordinata alla salvezza di molti. In questo momento quella sua sofferenza, e quella di molti altri, è in riscatto per la salvezza di molti. Il Signore non chiede mai qualcosa superiore alle nostre forze e molto probabilmente coloro che soffrono molto è perché agli occhi di Dio sono già Santi.
Nonostante ciò, preghiamo insieme San Giuseppe perché conceda una santa morte a tutti coloro che non ce la fanno più a resistere alla sofferenza.
Un abbraccio e sii serena
sinforosa
Ho riletto la mia risposta. Scusami Valeria, ci sono due errori di battitura, pazienza.
RispondiEliminaCiao e buona serata
sinforosa
Sono contenta che le mie semplici parole ti abbiano un po' risollevata. Avete fatto bene ad autorizzare l'uso di medicine anti dolore. Non sentirti in colpa, il male fa male, siamo esseri umani, non siamo ancora angeli e il dolore spaventa tutti, pensiamo a noi, quando abbiamo un mal di testa o dolori da qualche parte del corpo, non prendiamo un medicinale per alleviare il dolore? Anche le medicine sono un dono, pensiamo a coloro che dopo studi e sperimentazioni le hanno realizzate. Pensa a tutti quegli ammalati che in paesi in via di sviluppo o in paesi dove la sanità è completamente a pagamento non possono accedere a tali medicinali, quanta sofferenza! Ringraziamo Dio anche per questi medicinali e chiediamogli di accogliere tutti questi sofferenti nel suo paradiso dove, ne sono certa, incontreranno coloro che li hanno preceduti e sarà una nuova vita, una vera vita "dove non ci saranno più lacrime da asciugare".
RispondiEliminaCiao carissima e continuiamo a pregare San Giuseppe.
sinforosa