Andando un po' a zonzo di qua e di là, in questi giorni di assenza dalla rete, ho avuto modo di incontrare persone con cui mi sono confrontata su grandi temi di attualità. Come tutti saprete in autunno ci sarà il Sinodo sulla famiglia e poi il Giubileo sulla misericordia. Avvenimenti, questi, che fanno vibrare corde profonde del nostro essere. Spesso noi cristiani siamo combattuti dalla mentalità di oggi dove per un buonismo imperante fatichiamo, temiamo, ci sentiamo poco moderni e attuali dire pane al pane. Dovremmo, invece, riprendere coraggio, rischiando anche l'impopolarità, ed esprimere liberamente il pensiero di Dio su questi argomenti.
A questo proposito condivido con voi questi stralci di una intervista presa da Famiglia Cristiana N. 28 a Josè Granados docente di Teologia dogmatica e della famiglia al Pontificio Istituto Paolo I.
«... in questo i coniugi non sono mai soli, perché vivono secondo un grande disegno di Dio che dà senso al loro cammino. Questa famiglia cristiana non è incapace di vivere le sfide del domani. Anzi, è l'unica risorsa per poter costruire un futuro. È minacciata, ma non è in crisi. Al contrario: nella famiglia si trova il modo di uscire dalla grande crisi della nostra società che è una mancanza di stabilità. Nella famiglia si dice la promessa "per sempre" che rende stabile la vita. La crisi è mancanza di futuro, mentre nella famiglia si genera il futuro, poiché in essa si dona la vita».
Alla domanda perché si attacca la famiglia?
«Perché essa custodisce una visione dell'uomo che poggia sui rapporti, sull'amore, sul dono di sé. E questo non si può capire in una società dell'uomo individualista, radicalmente autonomo, che fa da sé e vuole la sua "privacy" un modello - questo sì - che è entrato davvero in crisi, perché non offre più niente di nuovo per il futuro. La vera soluzione davanti ai problemi della famiglia invece è ridarle la coscienza della sua dignità, del suo protagonismo sociale ed ecclesiale».
Continua...
sinforosa castoro
A questo proposito condivido con voi questi stralci di una intervista presa da Famiglia Cristiana N. 28 a Josè Granados docente di Teologia dogmatica e della famiglia al Pontificio Istituto Paolo I.
«... in questo i coniugi non sono mai soli, perché vivono secondo un grande disegno di Dio che dà senso al loro cammino. Questa famiglia cristiana non è incapace di vivere le sfide del domani. Anzi, è l'unica risorsa per poter costruire un futuro. È minacciata, ma non è in crisi. Al contrario: nella famiglia si trova il modo di uscire dalla grande crisi della nostra società che è una mancanza di stabilità. Nella famiglia si dice la promessa "per sempre" che rende stabile la vita. La crisi è mancanza di futuro, mentre nella famiglia si genera il futuro, poiché in essa si dona la vita».
Alla domanda perché si attacca la famiglia?
«Perché essa custodisce una visione dell'uomo che poggia sui rapporti, sull'amore, sul dono di sé. E questo non si può capire in una società dell'uomo individualista, radicalmente autonomo, che fa da sé e vuole la sua "privacy" un modello - questo sì - che è entrato davvero in crisi, perché non offre più niente di nuovo per il futuro. La vera soluzione davanti ai problemi della famiglia invece è ridarle la coscienza della sua dignità, del suo protagonismo sociale ed ecclesiale».
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sinforosa castoro
Hai proprio ragione cara Sinforosa.
RispondiEliminaLa famiglie è un bene prezioso e bisogna proteggerla e "alzare la voce" per difenderla!
Un abbraccio Maria
Bisogna "alzare la voce", Maria, non tutti, però, ne hanno il coraggio.
EliminaUn abbraccio
sinforosa
Che bella testimonianza, Valeria, tu ha i fatto di tutto per tenere viva la famiglia. Hai tenuto duro per rimanere fedele a quel sì per sempre. Che esempio per i tuoi figli. Qualunque strada prenderanno questo vostro esempio li accompagnerà per il resto della vita. Brava e fortunati loro.
RispondiEliminaUn abbraccio
sinforosa