Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo...».
Lc. 14,25-27.
Lc. 14,25-27.
Solo un pezzettino del Vangelo di questa XXIII° domenica del tempo ordinario per comprendere quanto il Signore sia radicale nelle sue richieste.
- Sia ben chiaro, non è che l'amore verso padre, madre, moglie, figli, fratelli... sia un male, anzi!
- Il Signore vuole solo metterci in guardia da questi amori se non ricondotti a Lui.
- Solo riconducendo i nostri più cari affetti a Lui riusciamo ad amare come Lui ci ha insegnato e cioè gratuitamente, pienamente e persino perdonando non una ma settanta volte sette, che significa sempre.
- Ma cosa occorre?
- Anzitutto la preghiera di contemplazione, adorazione, ringraziamento e supplica, l'ascolto della Sua Parola, la frequentazione ai Sacramenti e poi l'azione, concreta, nella quotidianità di tutti i giorni.
- In definitiva tutto ciò che ha fatto nella e della sua vita la nuova santa proclamata oggi da Papa Francesco: Santa Teresa di Calcutta, che ha guadagnato il mondo, e il cielo, in ginocchio. In lei si è manifestato l'unione perfetta fra contemplazione e azione.
Dalla rete |
sinforosa castoro
Madre Teresa: " Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio".
RispondiEliminaCiao Rosa.
Grazie per averci ricordato una delle tante frasi celebri di questa straordinaria donna.
RispondiEliminasinforosa