Nostalgia: dal greco νόστος ovvero ritorno e ἄλγος ossia dolore, quindi dolore perché si vuole ritornare.
Nostalgia è una parola molto in uso oggigiorno, tuttavia è un vocabolo di lunga data, infatti fu inventata da Johannes Holfer nel 1688 che la inserì nella sua tesi di laurea in medicina. Per quanto riguarda i sintomi vi si legge:
"... una tristezza continua, la patria come unico pensiero, il sonno disturbato o l’insonnia, la perdita di forze, la minore sensibilità alla fame e alla sete, l’angoscia e le palpitazioni di cuore, i frequenti sospiri, l’ottusità dell’anima concentrata quasi esclusivamente sull'idea della patria, cui vanno aggiunti vari disturbi, sia precedenti la malattia sia conseguenti a essa, nonché le febbri continue e intermittenti, alquanto ostinate se non si soddisfa il desiderio del malato" .
E come rimedio per guarire dalla nostalgia, oltre a unguenti da spalmare sul capo: Si dovrà "far balenare al malato la speranza del ritorno in patria, non appena le recuperate forze parranno consentire le fatiche e gli inconvenienti del viaggio. Il malato dovrà anche frequentare varie persone, che aiuteranno il malato a togliersi dalla testa l’idea fissa del ritorno. Tuttavia se, nonostante l’intervento congiunto di questi elementi orientati tutti in un senso, la fantasia di ritornare in patria non sarà diminuita, il malato o in lettiga o in barella o con qualsiasi altro mezzo sia rispedito in patria senza indugio". Dissertazione medica sulla nostalgia (1688)
sinforosa castoro
Nostalgia è una parola molto in uso oggigiorno, tuttavia è un vocabolo di lunga data, infatti fu inventata da Johannes Holfer nel 1688 che la inserì nella sua tesi di laurea in medicina. Per quanto riguarda i sintomi vi si legge:
"... una tristezza continua, la patria come unico pensiero, il sonno disturbato o l’insonnia, la perdita di forze, la minore sensibilità alla fame e alla sete, l’angoscia e le palpitazioni di cuore, i frequenti sospiri, l’ottusità dell’anima concentrata quasi esclusivamente sull'idea della patria, cui vanno aggiunti vari disturbi, sia precedenti la malattia sia conseguenti a essa, nonché le febbri continue e intermittenti, alquanto ostinate se non si soddisfa il desiderio del malato" .
E come rimedio per guarire dalla nostalgia, oltre a unguenti da spalmare sul capo: Si dovrà "far balenare al malato la speranza del ritorno in patria, non appena le recuperate forze parranno consentire le fatiche e gli inconvenienti del viaggio. Il malato dovrà anche frequentare varie persone, che aiuteranno il malato a togliersi dalla testa l’idea fissa del ritorno. Tuttavia se, nonostante l’intervento congiunto di questi elementi orientati tutti in un senso, la fantasia di ritornare in patria non sarà diminuita, il malato o in lettiga o in barella o con qualsiasi altro mezzo sia rispedito in patria senza indugio". Dissertazione medica sulla nostalgia (1688)
- Insomma, la nostalgia è strettamente legata al concetto di casa dove per casa non si intende solamente un luogo fisico, bensì un luogo mentale, uno stato d'animo, che ci fa sentire a proprio agio, fra braccia accoglienti e situazioni positive che mettono in moto emozioni e sentimenti di fiducia, di pienezza, di pace e tranquillità.
- La Nostalgia è legata indubbiamente alla memoria. Sovente si sente nostalgia per fatti o persone che la memoria richiama alla nostra mente. Poiché, tuttavia, la memoria umana è assai duttile, non è detto che la memoria riporti esattamente fatti e/o persone com'erano in realtà, ma piuttosto dà a loro significati diversi in base la momento che si sta vivendo. Il ricordo di una persona cara che è scomparsa, piuttosto che parole o azioni compiute, ci riappare attraverso quella memoria affettiva che ci siamo costruiti; magari quelle azioni non sono mai state compiute, quelle parole mai state pronunciate.
- La Nostalgia è legata anche alla creatività. Questa emozione, infatti, mette in atto sentimenti riguardanti sicurezza, ricerca di significato, di appartenenza, insomma le basi per scatenare l'immaginazione.
- La Nostalgia è legata anche all'incapacità di saper discernere e vivere appieno le emozioni quando si vivono, rimandandole a un dopo, quando si arricchiranno di quella memoria affettiva che ci fa rimpiangere la bellezza del passato.
sinforosa castoro
Se non è lacerante e senza speranza, la nostalgia è un sentimento da custodire come si custodisce un sogno di nuove opportunità future. L'attesa di un ritorno a ciò che si ama.
RispondiEliminaConcordo Massimiliano, tuttavia sono del parere che se ogni giorno è vissuto in totale consapevolezza e pienezza, rimane poco da essere nostalgici. Io, personalmente, preferisco volgere lo sguardo al futuro, perché se mi volto indietro ci gioca molto quella memoria affettiva/emozionale che non mi fa vedere le cose com'erano veramente.
EliminaGrazie mille.
sinforosa
E' sbagliato farsi coinvolgere dalla nostalgia. Quello che è perso non può essere ripreso.
RispondiEliminaCiao.
Più che sbagliato penso che sia poco opportuno, anche per un benessere personale, volgersi indietro, ma anche se non si è perso nulla e magari si è solo trasformato.
EliminaCiao e grazie Gus.
sinforosa
Bel post, davvero.
RispondiEliminaLa nostalgia (canaglia) è uno dei motori della nostra vita, perché ci spinge a volere sensazioni di benessere vissute in passato^^
Moz-
Mio caro Miki tu sei ancora troppo giovane, credimi, per avere nostalgie; quella che tu vivi di tanto in tanto più che nostalgia penso che sia traducibile in bellissimi e spensierati momenti di bambino e adolescente, ormai passati. La nostalgia sovente, o sempre, fa stare male e a volte in modo molto, troppo, profondo che è meglio non provarla.
EliminaCiao, grazie e buona serata.
sinforosa
mi riconosco molto in questo tuo post, soprattutto in questo periodo
RispondiEliminaCara Azzurrocielo spero solo che non ti faccia soffrire troppo e che tu riesca a volgere lo sguardo della mente a tutto il bello che ti sta dinanzi.
EliminaGrazie mille a risentirci.
sinforosa
Hai ragione Valeria, ci vuole tempo per imparare a non lasciarci prendere dalla sofferenza della nostalgia, che è una sofferenza tanto più grande quanto più si è sensibili e tu lo sei e sei stata bravissima a gestirla e superarla.
RispondiEliminaCiao e buona serata e scusa il ritardo nel rispondere: mi ero ripromessa di farlo, ma poi me ne sono dimenticata.
Un abbraccio.
sinforosa