Gli insegnanti, ma che lavoro è, con due mesi di vacanza e poi a Natale a Pasqua...
E poi fanno così poche ore...
E hanno orari così flessibili...
Ebbene, in questi giorni non ho avuto neanche il tempo di postare una sola immagine tanto la scuola mi ha assorbita fra scartoffie, registrazioni online, rendiconto di fine anno, documenti, riordino del materiale, consegna delle Rubriche Valutative, colloqui coi genitori, presentazione della prossima programmazione... oltre, è ovvio, fare il mio mestiere cioè quello di maestra.
Quindi, prima di parlare riflettere, anche perché mi domando come sia possibile che persone che se ne escono con certe frasi non sappiano poi gestire un solo bambino non dico con capacità straordinarie ma solo col semplice buon senso.
Vado a scuola.
sinforosa castoro
E poi fanno così poche ore...
E hanno orari così flessibili...
Ebbene, in questi giorni non ho avuto neanche il tempo di postare una sola immagine tanto la scuola mi ha assorbita fra scartoffie, registrazioni online, rendiconto di fine anno, documenti, riordino del materiale, consegna delle Rubriche Valutative, colloqui coi genitori, presentazione della prossima programmazione... oltre, è ovvio, fare il mio mestiere cioè quello di maestra.
Quindi, prima di parlare riflettere, anche perché mi domando come sia possibile che persone che se ne escono con certe frasi non sappiano poi gestire un solo bambino non dico con capacità straordinarie ma solo col semplice buon senso.
Vado a scuola.
sinforosa castoro
C'è un disegno di legge governativo che prevede che la scuola sia aperta tutto l'anno.
RispondiEliminaScuole aperte tutto l’anno, anche d’estate, per venire incontro ai genitori. È l’obiettivo del piano che sta mettendo a punto la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Un obiettivo ambizioso ma su cui la ministra punta molto e su cui i tecnici del ministero stanno già lavorando.
RispondiEliminaQualcosa insomma si sta muovendo. Nessuno è in grado di dire se Valeria Fedeli riuscirà dove in tanti hanno fallito in passato ma la disponibilità e la voglia di farcela da parte sua c’è tutta. Il problema principale lungo la sua strada sarà superare gli ostacoli dei professori. Pino Turi, segretario generale della Uil scuola: «Per noi quello che conta è tenere ben distinta l’assistenza dalla scuola vera e propria. Sono due funzioni distinte. Dal mio punto di vista la scuola non è un servizio assistenziale e sociale ma una funzione dello Stato molto precisa che attiene alla formazione degli studenti. La scuola forma i bambini, non li assiste. Se questo è il significato, pensare di tenere le scuole aperte tutto l’anno è una stupidaggine».
Un problema antico
Il problema però esiste, e non da quest’anno. Una direttiva del 1997 prevede che le scuole restino aperte. Quasi dieci anni fa Francesco Rutelli, allora ministro dei Beni Culturali, provò ad affrontare la questione da un’ottica diversa, proponendo una diversa distribuzione delle vacanze. Il tema è stato poi sollevato anche da Mario Monti che, da premier, abbozzò una riforma del calendario scolastico. L’ultimo a provarci è stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Senza troppo successo, anche quest’anno le scuole sono chiuse, tranne in alcuni casi dove sono in corso progetti specifici.
«Eppure gli strumenti ci sono, la direttiva del 1997 è chiara. Ma, come spesso accade in Italia - spiega Mario Rusconi, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi - quel provvedimento fu una delle solite grandi dichiarazioni di intenti e professioni di fede rimaste senza contenuti. I bidelli lavorano in estate, gli addetti alla segreteria e i presidi anche. Per garantire una vera assistenza agli studenti sarebbe necessario rimodulare l’orario di servizio degli insegnanti e prevedere un impiego dei giovani precari. Da questo dipende la possibilità di riempire di contenuti le scuole che già comunque sono aperte».
Le paure dei genitori
I contenuti sono anche la preoccupazione dei genitori. «Non vogliamo che le scuole diventino un parcheggio», spiega Rosaria Danna, presidente dell’Age, associazione italiana genitori. Il timore è anche un altro, secondo Angela Nava Mabretti, presidente del Coordinamento Genitori Democratici: «Se le scuole restano aperte e a farsene carico sono le associazioni in convenzione come già avviene in molti casi, il rischio è che tutto questo ci porti in una giungla. È necessario che si stabiliscano delle regole su chi e come può occuparsi degli studenti. Ci devono essere linee guida chiare per evitare che si creino spiacevoli incidenti».
Aggiungo che molti insegnanti hanno vacanze estive troppo lunghe. Per chi non è impegnato negli esami, sono due mesi e mezzo. Cosa sarebbero 2 settimane di lavoro a testa in luglio o agosto ? Ma immagino la bufera che si scatenerebbe qualora si toccassero i privilegi.
savita
Fuori controllo
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Gus, grazie per questa disquisizione, le scuole aperte in estate ci sono già in quanto in ogni comune sono allestiti centri estivi per bimbi dai tre ai tredici anni. Personalmente sono del parere che dove c'è la possibilità di tenere il bambino, piccolo, almeno fino ai sei anni, in un ambiente familiare sia da auspicare. I bambini piccoli hanno si bisogno della scuola ma ne hanno altrettanta, e forse più, di stare tranquilli in un ambiente familiare non fosse altro che per bisogno di ritmi lenti, coccole, giochi e letture fatte con un adulto accanto, visione di un cartone, sempre con un adulto accanto, passeggiate o il semplice fare la spesa non in modo innervosito, come vedo ai supermercati, ma coinvolgendo il bambino, e tante altre semplici attività godendo il bambino della mamma o nonna e la mamma del bambino, almeno in estate.
Eliminasinforosa
Cara Sinforosa, conoscevo una insegnante in Italia, e ti posso assicurare che il lavoro maggiore è quello dopo le aule, cioè a casa.
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Anche questo è vero, Tomaso, e non se ne parla mai.
Eliminasinforosa
ahahaha, quanta verità e quante volte l'ho sentito dire mia cara....ma ogni mestiere ha la sua critica.
RispondiEliminaAnche il mio guardato come se io non facessi altro che guardare concerti comodamente seduta e così si concludesse il mio lavoro, ignorando le trasferte, gli orari, il salto dei pasti, la folla immensa da scavalcare, le code per le interviste, il cambio per il jet leg, la visione di uno spettacolo ripetuta all'infinito etc etc...e per questo che è ora di finirla , almeno per me...forse, se riesco!
Bacio mia cara!
Hai perfettamente ragione. Ultimamente a chi si rivolge a me con quelle frasi rispondo che era una scelta che poteva fare anche lei.
Eliminasinforosa
Gente a cui nemmeno val la pena rispondere.
RispondiEliminaPer molti il lavoro è solo tipo qualcosa di manuale a orari prestabiliti.
Moz-
Il fatto è che sovente chi fa queste affermazioni è gente che non sa fare nemmeno di cosa parla.
EliminaCiao Miki
sinforosa
Sapessi quante volte l'ho sentito dire nei lunghi anni in cui la figlia studiava ed io ero (sempre) rappresentante di classe!
RispondiEliminaQuello e anche peggio, ad essere sincera. ERano però tutte persone che nemmeno si presentavano a sentire come andava il figlio/la figlia o alle classiche riunioni per la scelta dei rappresentanti dei genitori...
Non avrò visto tutto quello che fate ma credo di averne visto abbastanza per sapere che nn è proprio così ma farlo capire a quelle teste bislacche....
... Teste bislacche per essere gentili.
Eliminasinforosa
Gli insegnanti, questi sconosciuti.
RispondiEliminaLavorano poche ore, poi si spidocchiano sotto le ascelle; vacanze pagate di tre mesi. e poi natale e pasqua.
A presindere dal ruolo che occupano nella formazione dei nostri figli, prima di pronunciare stronzate a gogò, qualcuno ha mai pensato al resto della loro giornata? Preparare le lezioni del giorno successivo, correggere i compiti, tenersi aggiornati come sotto un eterno esame?
E questo per stipendi da far ridere le capre che stanno al Ministero dell'Itruzione pubblica, o come cavolo lo hanno chiamato.
Be' Vincenzo, quasi quasi ti invito a una riunione con i genitori, forse bisognerebbe essere diretti come te e chissà magari capirebbero un po' di più.
EliminaBuon sabato.
sinforosa
Comunque... i mesi di vacanza sono ben 3 ;) Di recente ne ho lette di penosissime sulla questione scuola-insegnanti: probabilmente alla chiusura dell'anno scolastico le "menti" si scatenano XD
RispondiEliminaHai ragione, dalla scuola primaria in su i mesi sono tre e sinceramente secondo me sono troppi (non dimentichiamo, però, che i bambini sono a casa ma gli insegnanti no), anche perché dovrebbe essere il contrario se volessimo guardare al benessere del bambino e invece si guarda al benessere delle famiglie.
EliminaGrazie.
sinforosa
La polemica su Fb è che gli insegnanti hanno 3 mesi di vacanze e non fanno nulla XD E che i ragazzi devono riposarsi quindi niente letture o compiti - non pochi o non pesanti ecc., ma nulla, c'è la "scuola della vita"...
EliminaC'è una svalutazione generale, rispetto al ruolo della scuola e degli insegnanti, che è preoccupante, molto.
Concordo, Glò. Buona serata.
Eliminasinforosa
Valeria, hai toccato il nocciolo della questione. Essere insegnante non significa insegnare e punto, significa soprattutto educare ed educare implica una continua e incessante attenzione, osservazione, dialogo giocoso è serio, implica mettere in gioco affetto e rigore, rimprovero e lode, apprezzamento e sprono e non per un bambino bensì per 28 ciascuno dei quali diverso per educazione, temperamento, carattere, cultura. Soprattutto nella scuola dell' infanzia se mancano queste caratteristiche da parte della maestra non è possibile insegnare. Queste sono il substrato su cui si può far leva per insegnare.
RispondiEliminasinforosa
P.s. Pensa quando a me chiamano "mamma"!