«Bambini, noi andiamo a fare pipì nello stesso bagno, è vero?».
«Si».
«Sì, però le femmine vanno di lì e noi di lì».
«Si, perché voi bambini fate la pipì in piedi e magari bagnate un po’ il water e se le bambine si siedono, loro fanno la pipì sedute, vero? Se loro si siedono si bagnano... ma che schifo!».
«E... si».
«Pensate, bambini, che tanti anni fa, ma tanti, tanti, i signori che comandavano avevano fatto delle regole da seguire e persino il re, sì perché qui in Italia c'era un re, anche lui aveva detto "ma si vanno bene", e una di quelle regole era che i bambini ebrei, non potevano più fare pipì con gli altri bambini. Sapete chi sono gli ebrei?».
«Nooo».
«Gli ebrei sono tutte quelle persone che non credono che Gesù è il figlio di Dio Padre. Anche Gesù era un ebreo, però, e anche Maria. Chi è Maria?...».
«la mamma di Gesùùù».
«Bravi. Allora, quella regola diceva che i bambini ebrei non potevano andare a fare la pipì nello stesso bagno con tutti gli altri, a voi sembra una bella regola?».
«Nooo».
«Certo che no, è come se adesso le maestre dovessero dire: in questo bagno vengono tutti i bambini, tranne voi tre che non potrete mai più entrare, perché... perché decidiamo noi. Sarebbe giusto?».
«No-o».
«Pensate che quei signori non solo avevano fatto quella regola, ma tante altre davvero bruttissime, per esempio avevano deciso che quei bambini non potevano più andare nemmeno a scuola. A voi piacerebbe se io vi dicessi: "da domani voi non potrete più venire a scuola", sareste contenti?».
«No-ooo».
«E invece avevano fatto proprio così».
«Che cattivi, però».
«Maestra, faceva come quel re là».
«Sì, quello della storia, quello che non voleva più che i bambini andavano a scuola, ne?».
«È vero, quella, però, era una favola, bambini, invece questo è successo davvero»
«Potevano spararci, così non lo facevano».
«Maestra, adesso dove sono andati quei bambini?».
«Quei bambini sono diventati grandi, sono diventati dei papà e delle mamme e poi dei nonni e delle nonne e alcuni sono diventati così vecchi che sono morti e sono andati in cielo».
«Come mio nonno?».
«Sì, proprio come tuo nonno».
Che ne dite se adesso facciamo la scenetta? Chi vuole fare il re?...
sinforosa castoro
«Si».
«Sì, però le femmine vanno di lì e noi di lì».
«Si, perché voi bambini fate la pipì in piedi e magari bagnate un po’ il water e se le bambine si siedono, loro fanno la pipì sedute, vero? Se loro si siedono si bagnano... ma che schifo!».
«E... si».
«Pensate, bambini, che tanti anni fa, ma tanti, tanti, i signori che comandavano avevano fatto delle regole da seguire e persino il re, sì perché qui in Italia c'era un re, anche lui aveva detto "ma si vanno bene", e una di quelle regole era che i bambini ebrei, non potevano più fare pipì con gli altri bambini. Sapete chi sono gli ebrei?».
«Nooo».
«Gli ebrei sono tutte quelle persone che non credono che Gesù è il figlio di Dio Padre. Anche Gesù era un ebreo, però, e anche Maria. Chi è Maria?...».
«la mamma di Gesùùù».
«Bravi. Allora, quella regola diceva che i bambini ebrei non potevano andare a fare la pipì nello stesso bagno con tutti gli altri, a voi sembra una bella regola?».
«Nooo».
«Certo che no, è come se adesso le maestre dovessero dire: in questo bagno vengono tutti i bambini, tranne voi tre che non potrete mai più entrare, perché... perché decidiamo noi. Sarebbe giusto?».
«No-o».
«Pensate che quei signori non solo avevano fatto quella regola, ma tante altre davvero bruttissime, per esempio avevano deciso che quei bambini non potevano più andare nemmeno a scuola. A voi piacerebbe se io vi dicessi: "da domani voi non potrete più venire a scuola", sareste contenti?».
«No-ooo».
«E invece avevano fatto proprio così».
«Che cattivi, però».
«Maestra, faceva come quel re là».
«Sì, quello della storia, quello che non voleva più che i bambini andavano a scuola, ne?».
«È vero, quella, però, era una favola, bambini, invece questo è successo davvero»
«Potevano spararci, così non lo facevano».
«Maestra, adesso dove sono andati quei bambini?».
«Quei bambini sono diventati grandi, sono diventati dei papà e delle mamme e poi dei nonni e delle nonne e alcuni sono diventati così vecchi che sono morti e sono andati in cielo».
«Come mio nonno?».
«Sì, proprio come tuo nonno».
Che ne dite se adesso facciamo la scenetta? Chi vuole fare il re?...
sinforosa castoro
Non è facile spiegare pagine buie della storia mondiale ai bambini.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Non è facile, ma bisogna farlo, fin da piccoli. Grazie Cavaliere, buon pomeriggio.
RispondiEliminasinforosa
Ho sempre pensato anche io che è bene iniziare a far conoscere ai bambini la verità su tante tragedie avvenute, naturalmente in modo adeguato alla loro tenerà età.
RispondiEliminaLa conoscenza, la memoria, la comprensione, l'educazione morale sono forse le uniche armi per cercare di arginare tutto ciò che di terribile potrebbe accadere nuovamente e già purtroppo anche in contesti diversi, in altri luoghi ma con la medesima agghiacciante disumanità già accade.
Un caro saluto, Sinforosa.
Sono del parere che la verità non vada mai taciuta, trattarla con estrema cautela, certamente, con un linguaggio adatto all’età e alla capacità di apprendimento dell’ interlocutore ma mai taciuta e così anche ai bambini di cinque anni si può, anzi si deve, dire le cose come stanno e questo vale sia per la memoria del passato che di un fatto attuale. E, ricordiamolo, dobbiamo tenere occhi e orecchi ben aperti per non cadere negli stessi errori. Grazie Maris e buona serata.
Eliminasinforosa
Certe cose vanno dette specialmente da chi le sa dire.
RispondiEliminaBrava.
Ciao Sinforosa.
Vanno dette, si, e tutti possiamo imparare a dirle o almeno a sforzarci di dirle. Ciao Gus e buona serata. Grazie.
Eliminasinforosa
Brava, hai fatto bene a raccontare ciò che è stato ai tuoi alunni con parole semplici ma giuste e dirette.
RispondiEliminaLo sai che in edicola puoi trovare il Diaro di Anna Frank a fumetti? Magari può esserti d'aiuto.
È in allegato con Repubblica.
Un abbraccio.
Grazie Francesca e grazie per l’informazione molto utile. Buona serata e grazie per essere passata.
Eliminasinforosa
Amo quando replichi, con la scrittura, la cantilena si-iii no-ooo dei bambini! :)
RispondiEliminaBel post, ecco... la pipì sì che è un delitto non poterla fare :D
Grande spiegazione.
Moz-
E pensa che, purtroppo, andava proprio così: terribile. Ciao Miki e buona serata.
Eliminasinforosa
Anch'io ho dovuto spiegare a dei bambini questi fatti e non è facile perchè sono molto lontani dal loro mondo. Però bisogna farlo e questa è una bella storia che aiuta a dare delle spiegazioni in modo semplice. Brava !
RispondiEliminaGrazie Mirtillo, attraverso questi piccoli esempi i bambini colgono immediatamente le ingiustizie ed è bello sentire anche le “soluzioni” che loro propongono, perché anche lì tu devi intervenire orientando quelle soluzioni, ahimè, poco giuste. Buona serata e grazie per essere passata.
Eliminasinforosa
Cara Sinforosa, ripasso da te perchè ti ho nominata per un premio intitolato alla grande Audrey Hepburn. Mi auguro ti faccia piacere :)
RispondiEliminahttps://caralilli.blogspot.it/2018/01/la-paisible-award-premio-audrey-hepburn.html
Ma grazie mille, certo che lo accetto volentieri e che mi faccia piacere, tanto. Domani passerò e lo ritirerò (ora non ho proprio tempo). Grazie ancora, di cuore.
Eliminasinforosa
Mi sbalordisce il metodo che tu hai nel raccontare la storia con la pipì. Formidabile. I tuoi bambini hanno capito tutto.
RispondiEliminaÈ il caso che io ti racconti un fatto vero capitato a me e ad altri 650 uomini nel mese di aprile del 1959.
Ero allievo Ufficiale di complemento nella Scuola AUC
di Lecce, 23° Corso. Dovevamo fare un esercitazione e a colazione ci diedero da mangiare tonno scaduto, forse avariato. Cominciammo l'esercitazione sulla lunga spiaggia di Frigule, quando ad un tratto i primi di noi cominciarono ad avere disturbi intestinali. Una diecina di noi si appartarono di gran carriera. In breve. In meno di venti minuti il Battaglione era accucciato al suolo: chi vomitava, chi evacuava l'intestino, chi stava veramente male assai. Dipendeva cero dalla quantità di quel tonno ingerita. Esercitazione finita. Tutti sdraiati. Arrivo delle autoambulanze per i più malmessi e ricovero di una diecina nell'Ospedale Militare di Bari. Esercito distrutto e battaglia perduta.
Ci scherzavamo su. Vedi come si perdono le guerre.
Mi ci hai fatto ripensare tu col tuo raccontino della pipì. Sai com'è? Cambia solo una vocale.
Mamma mia che racconto, Vincenzo. È bello conoscere fatti che i libri non riportano, grazie per averlo condiviso con noi e grazie per le tue parole. Buona serata a te.
Eliminasinforosa
Per così poco? Grazie a te per essere passata. Buona serata e un saluto a Michelle.
RispondiEliminasinforosa
Non è assulutamente facile spiegare certe cose ai bambini piccoli, ma tu hai trovato la semplicità della favola ed è stato bello leggerlo anche per me.
RispondiEliminaCiao
Stefania
Ti ringrazio Stefania, se può servire anche a mamme, zie, tate e nonne, e ovviamente anche al maschile, ne sono felice. Attraverso una favoletta si possono dire un’infinità di cose. Buona serata.
Eliminasinforosa
Bravissima, sei una maestra superlativa!
RispondiEliminaCredimi, Sugar, sono una maestra come tantissime altre, niente di più. Grazie e buon pomeriggio.
Eliminasinforosa
Sei stata bravissima. Con parole semplici e un ottimo esempio sei riuscita a far comprendere a dei bambini un evento così terribile!
RispondiEliminaIn realtà sono i bambini che sono bravissimi, loro hanno un sesto senso e basta davvero poco e un linguaggio chiaro e semplice per far comprendere loro, ma, soprattutto, per imparare anche noi adulti il senso della giustizia che loro, i bambini, ci insegnano. Ti aspetto ancora e grazie.
Eliminasinforosa
Che brava Sinforosa!
RispondiEliminaMai tacere la verità ai bambini. Spiegata nel modo più adatto alla loro età li potrà aiutare a crescere e a non fare gli stessi errori.
Grazie per essere una maestra così.
Un abbraccio
Maria
Grazie a te, Maria, però mi sento di dire anche a te che di "maestre così" ce ne sono a iosa. Un abbraccio e dacci buone notizie sui bimbi.
Eliminasinforosa
Sei un'ottima maestra, in tutti i sensi.
RispondiEliminaE tu sei troppo gentile. Buona giornata.
Eliminasinforosa