Insomma il genitore educativo è quello che non si abbandona alla rabbia, che non si offende e non fa ritorsioni, non fa l’amicone dando quella confidenza che è pronto a ritirare violentemente alla prima occasione, non vuole trasformare o plasmare i figli a proprio piacimento. Allenarsi quando il bambino è piccolo è un investimento per quando si avrà a che fare con l’adolescente, che vorrà giustamente prendere le distanze dai genitori. E i sistemi rigidi di controllo allora faranno acqua. «Quello è il momento delle regole negoziate, chiare e di buon senso - continua il pedagogista - di strumenti organizzativi che creano un argine di protezione all'azione dei figli lasciando loro spazi di libertà. Ma evitano discussioni infinite, conflitti e rotture. Qui però devono entrare in azione i padri, e le mamme con la loro tendenza all'accudimento invasivo, fare un passo indietro, mantenendo il proprio ruolo di appoggio al gioco di squadra che fa funzionare bene le regole».
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venerdì 24 agosto 2018
8 commenti:
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Non ho figli per cui non mi esprimo su qst tema. Però ti dico che lui è mio concittadino. Ciao
RispondiEliminaMa sei di Piacenza? Una bella città. Ciao Fiore e grazie.
Eliminasinforosa
Non sono d'accordo nel creare la figura del padre di cui aver paura, e quella della madre come porto sicuro.
RispondiEliminaIo e mio marito siamo equipollenti in famiglia, ma la pedagogia è una materia assai ardua.
In tante cose Lorenzo non accetta un sì e nemmeno un no. Non è impertinente, ma sembra non capire assolutamente i rimproveri o la nostra posizione.
Spero sia la fase dei "terribili due", ma non mi sento di lamentarmi.
È un bambino abbastanza gestibile.
Cara Claudia, Novara non dice esattamente questo, piuttosto consiglia che, soprattutto nell’età adolescenziale, il padre assume un ruolo fondamentale per “contenere” l’esigenza del figlio di prendere le distanze dai genitori. Oggigiorno la figura del padre è andata sempre più confondendosi e invece in educazione, per una crescita equilibrata, è indispensabile che il figlio si confronti con i due “codici”: materno e paterno. A questo,proposito ti consiglio questo link per un ulteriore approfondimento.
Eliminahttp://sinforosacastoro.blogspot.com/2017/09/educazione-regole.html
Buona serata e grazie per essere passata.
sinforosa
Il padre che fa l'amicone e si offende quando non gradisce qualcosa del figlio e reagisce anche con violenza è un coglione.
RispondiEliminaIn effetti non è auspicabile diventare “amici” dei figli, mamma e papà sono figure diverse dagli amici, devono essere figure diverse. Ciao Gus, grazie e buona serata.
Eliminasinforosa
Cara Sinforosa, è molto difficile fare il genitore, da una parte essere tolleranti aiuta, ma attenzione non esagerare rispetto e severità.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana, con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Eccome, Tomaso, eccome. Ho sempre sostenuto che è più facile fare la maestra di ventotto bimbi piuttosto che la mamma di un solo figlio.
EliminaOggi, però, più che mai, c’ è un’urgenza educativa che obbliga i genitori a prendere coscienza del loro importantissimo ruolo nell’educazione dei figli. Ciao e grazie per essere qui.
sinforosa