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sabato 13 ottobre 2018

Genitori cardini insostituibili

Leggendo qua e là, in rete e non, mi rendo conto che mamma e papà sono e rimangono figure cardini nella vita di ciascuno. È da loro che si attinge amore e tenerezza, sicurezza e senso di responsabilità, onestà, laboriosità e si potrebbe andare avanti all'infinito. Loro sono e rimangono i punti di riferimento per sempre, finché sono in vita, ma anche dopo la loro morte, perché l'amore, quando è amore, e quello di mamma e papà è amore con la a maiuscola, sopravvive persino alla morte.

Essere genitori è una grande ed entusiasmante responsabilità e tutto ciò che si fa per i figli, in un modo o nell'altro, li condizionerà in positivo o in negativo, per tutta la loro vita. Questo non significa affatto esaudire ogni loro singolo desiderio, cosa peraltro molto in voga di questi tempi e che purtroppo innesca abitudini educative errate e a lungo termine dannose per i figli stessi e per l'intera famiglia.
Quanti genitori lamentano prepotenze di figli sempre più pretenziosi o figli che, non abituati a sentirsi dire dei necessari NO, vogliono sempre di più e sempre subito? O ancora figli che, non avendo mai dovuto rinunciare a niente, nonostante abbiano di tutto e di più, sono perennemente insoddisfatti, annoiati, sfaticati, incapaci di assumersi piccole o grandi responsabilità, di studio, di lavoro?

Ciascuno dona ciò che possiede e non può certo donare ciò che non ha. E allora, si faccia più attenzione a ciò che si dona ai figli, per non dovere, un giorno, fare ammenda.



sinforosa castoro

31 commenti:

  1. Essere genitori è una grande responsabilità.
    Non è vero che i genitori oggi sono meno bravi di una volta.
    Oggi i tempi sono semplicemente cambiati e non è facile.
    Soprattutto nel rapporto tra bambini\ragazzini e tecnologie, il genitore in questo ha maggiori responsabilità rispetto al passato.
    Un in bocca al lupo a tutti i genitori: avere un figlio è una responsabilità, ma anche un grandissimo dono. Il più grande.

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    1. Come dici bene non è che oggi i genitori siano meno bravi di un tempo, semmai i genitori di oggi, per una serie di motivazioni che non stiamo a elencare, "vivono" il figlio in modo differente. Sovente è un figlio unico, sovente arriva in età anagrafica "matura", sovente entrambi i genitori lavorano e hanno poco tempo da dedicare al figlio, tutto questo e altro ancora fa sì che i genitori si sentano "proprietari" di un bene di famiglia da difendere, tutelare e proteggere a spada tratta. Nessuno, né familiari né tanto meno genitori di amichetti o scuola può contraddire il "piccolo", il "piccolo" ha sempre ragione, al "piccolo" non deve mancare nulla... Questo è forse lo "sbaglio" più grosso dei genitori di oggi e da queste piccole/grandi storpiature del bene genitoriale dipendono poi testardaggini, capricci, immaturità relazionale, emotiva e affettiva e quant'altro. Tuttavia, concordo con te: un figlio è e rimane un dono grande, grandissimo, il più grande che si possa avere in questa vita. Grazie Riccardo per la tua saggezza.
      sinforosa

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  2. Nella mia vita ho ricevuto quasi tutti no.
    E non perché non potevamo permettercelo ma perché la saggezza era quella degli avi, "tutto si ottiene con il sudore della fronte e nulla è regalato". Se avessi potuto, avrei fatto lo stesso con i miei figli, al di là dei tempi e delle tecnologie...bah!
    Bacio Sinforosa e grazie per questa riflessione.

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    1. Hai detto bene, Pia, oggigiorno al "piccolo", anche quando diventa un po' più grandicello e poi grande e poi adulto, si evitano le fatiche, gli ostacoli da superare, e così cresce pensando che tutto gli sia dovuto. Poi, purtroppo, però, vediamo i risultati di tale tipologia di educazione, ma a quel punto è troppo tardi e quindi non scandalizziamoci o non stupiamoci dei fatti di cronaca che tanto fanno parlare di sé. Buon sabato e grazie per questo tuo contributo.
      sinforosa

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  3. Il laicismo, la forma pratica dell'ateismo, farà di tutto per distruggere la famiglia.

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    1. ... E quando sarà del tutto distrutta ci si lamenterà e si additerà qualcuno, si troverà senz'altro un capro espiatorio. Ciao Gus e buon sabato.
      sinforosa

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  4. Il problema è dare troppo, perché non si comprende cosa è necessario, cosa è superfluo e cosa è non necessario ma giusto.
    Fare i genitori è difficile, perciò io continuo a restare figlio :)

    Moz-

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    1. Ciò di cui parli è un nodo certamente da sciogliere.
      In educazione, come in amore, nell'amicizia, nel lavoro e in ogni ambito del resto, ciò che fa la differenza è il "come" e per raggiungere quel "come" ci si deve fermare a riflettere sulle conseguenze del nostro parlare, agire, fare. Ciao Miki, tu saresti un buon papà.
      sinforosa

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  5. e' vero, essere genitori è difficile ed è qualcosa che richiede molta responsabilità (tra le tante cose...), che reca gioie ma anche dolori, preoccupazioni; i nostri genitori non sono (stati) perfetti, ma di certo, se hanno saputo tirarci su con valori profondi, facendo il meglio che hanno potuto, non possiamo non ringraziarli, e sperare di renderli fieri di noi...

    Buon fine settimana, cara :=)

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    1. I nostri genitori ci consideravano figli e non "proprietà private" e avevano dalla loro tutte le altre famiglie e le istituzioni sociali. Se a scuola la maestra ci rimproverava a casa loro sostenevano il rimprovero dell'insegnante. Se all'oratorio ci comportavamo male e l'educatore ci riprendeva a casa i genitori sostenevano quell'azione, oggi è esattamente il contrario. E un bambino che si sente perennemente difeso, anche quando sbaglia, non solo è diseducativo a breve e lungo termine, ma lo disorienterà nel breve e nel lungo termine. Ciao Angela e grazie infinite per questo tuo commento.
      sinforosa

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  6. Però, ogni tanto, come sarebbe comodo un libretto d'istruzioni...

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    1. Tenar, sono certa che tu come mamma te la cavi alla grande. Grazie per essere passata.
      sinforosa

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  7. Mi trovo d'accordo con quanto hai scritto ma spezzo una lancia in favore delle mamme e dei papà lavoratori troppo spesso colpevolizzati. Chi ha insegnato a questi disarmati genitori ad avere comportamenti educativi? Cosa vuol dire davvero "avere cura"? Sono figli di genitori lavoratori e nipoti di nonni altrettanto lavoratori ed il compito di trasmettere valori e cura ormai si va perdendo. Essere genitori consapevoli del ruolo non è facile oggigiorno e lo affermo per un mucchio di ragioni che non dico per non dilungarmi troppo.
    Li vedo nel loro poco tempo libero questi genitori, ma non mi sento di dar loro colpe perchè, pur inadeguati, sono innocenti. La società spersonalizzante li ha voluti così ed è duro resistere.
    Ciao.

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    1. Certo, Sari, l'ho detto anche in questi commenti, le variabili sono infinite per cui è quasi superfluo fare paragoni col passato (e io, infatti, non ne ho fatti), tuttavia basterebbe qualificare il tempo che rimane (dopo il lavoro, l'estetista, la parrucchiera, l'aperitivo, la partita a tennis, l'incontro con gli amici e le amiche, lo yoga, il pilates, la palestra...) arricchendolo di contenuti, di gesti, di segni che facciano comprendere al "piccolo" che lui/lei è figlio e io genitore, che poi è ciò che il bambino richiede continuamente, perché, non dimentichiamolo, il bambino desidera ardentemente "essere contenuto" e quindi i limiti, i No, sono per lui essenziali sia per sentirsi al sicuro che per crescere e maturare in modo equilibrato. Grazie a te.
      sinforosa

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    2. Non intendevo fare raffronti col passato ma segnalare quanto sia difficile per un genitore, stanco della giornata in cui ha dovuto dare il meglio di sè sul luogo di lavoro, guardare il figlio per capirlo, conoscerlo e, nel caso, correggere i propri errori educativi. La cura di cui parlavo non è certo materiale.
      Ho lavorato in un consultorio familiare e i racconti delle giovani mamme "no estetista, no palestra, no shopping" e delle loro fatiche mi hanno preoccupata per quel futuro che è qui. L'unica speranza che ho è che i padri, che stanno cominciando ad interessarsi alla prole e a condividere il lavoro materiale di casa, faccia nascere un nuovo progetto educativo nato da un comune percorso di consapevolezza.

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    3. Certo che è difficile, difficilissimo, ma si sa che la “famiglia” sia un grande, grandissimo impegno, per questo non va scelta a cuor leggero ma con tutta la consapevolezza dell’impegno che richiede.
      Oggi i papà fanno molto ma, credimi, nella prima età dei figli la figura indispensabile, là dove c’è la possibilità, resta quella della mamma, e non sto certo parlando del lavoro materiale ma solo di quello educativo, poi, nell’età adolescenziale diventa indispensabile quella di papà.
      Codice materno e codice paterno devono lavorare unitamente, sebbene siano diversi, e, sia chiaro per non creare equivoci, non sto parlando di maschio o femmina ma di codici educativi. Grazie Sari.
      sinforosa

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  8. Cara Valeria, è questa la difficoltà dell'essere genitore: dire sì è molto meno faticoso, per non dire che è facile, che dire dei bei e salutari NO. Michelle si sarà rabbuiata, ma crescendo si ricorderà che la scelta dei suoi genitori era unicamente dettata dal buon senso e dalla capacità di educare. Un bacio a Michelle. Grazie, mamma in gamba.
    sinforosa

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  9. Ciao Sinforosa.
    Questo tuo bel post mi ha fatto ricordare il passato.
    I miei nonni ma un po’ tutta quella generazione di allora , io ho 48 anni quindi fai te un po’ di conti.
    Ricordo che gli anziani “donavano” ai loro figli ( la generazione dei miei genitori ) quello che potevano come si fa ora.
    Ma allora c’era la convinzione di fare una specie di baratto “ lascio tutto quello che ho ai miei figli così mi assisteranno quando sarò vecchio “ ed eran già vecchi.
    Si pensava di comprare l’affetto e l’amore .
    Oggi i tempi son cambiati credo che e i genitori attuali non possano far progetti a lunga scadenza ma continuano lo stesso a “comprare l’amore “ dei loro figli.
    Il problema ora come allora per noi genitori o per i nostri nonni è che non c’erano ne ci sono e mai ci saranno garanzie.
    La cosa più sensata e di dare quello che si può ( per il bene dei figli non per soddisfare i loro capricci ) senza aspettarsi niente in cambio.
    Poi magari sarà un luogo comune ma son convinto come si dice, che si raccoglie ciò che si semina.
    Buon weekend

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    1. Anzitutto grazie per l’apprezzamento e per il tuo punto di vista, è sempre arricchente, per tutti, conoscere i diversi punti di vista. Il punto è che molti genitori non sanno proprio dire no al figlio e da qui nascono storture che andrebbero corrette il prima possibile. Buona serata, di cuore.
      sinforosa

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  10. Ecco, noi genitori di figli che oggi sono bambini-ragazzini dovremmo pensare a ciò che hai scritto tu a fine post: ognuno dona ciò che possiede e non può certo donare ciò che non ha.
    Noi, o per lo meno io ho avuto un'educazione che univa l'amore, la serenità familiare, la gioia condivisa, con il rispetto, le regole e il senso di responsabilità. Il tutto ovviamente proporzionato all'età: responsabilità da bambini quando ero bambina, responsablità da ragazza quuando ero ragazza, e così via.
    Ora ho un bagaglio di esperienze e di educazione ricevuta da donare ai miei figli e spero di saperlo fare meglio possibile. Così che possano vivere con dei princìpi saldi e trasmetterli, per quanto sarà loro possibile.

    Buona serata, cara Sinforosa.

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    1. Cara Maris, alla base di un successo educativo penso ci sia proprio la serenità e l’affetto che lega i vari componenti. I bambini percepiscono, sentono, capiscono, guardano, respirano e se la famiglia è una comunità dove regnano amore e rispetto anche le regole risultano conseguenza naturale dell’atto educativo. Ciao Maris e grazie per questo tuo prezioso commento. Buona serata, di cuore.
      sinforosa

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  11. Un bel post, su un problema non da poco. Perchè è molto più facile dire SI, il ragazzino ottiene ciò che vuole e se ne sta zitto per un pò. salvo poi tornare alla carica per qualche altra cosa, perchè, una volta capito il modo per ottenere tutto ciò che si vuole, si va in quella direzione. Dire No vuol dire che devi giustificare il tuo no, vuol dire che il ragazzino tornerà ad insistere più e più volte perchè i suoi amici SI e lui NO. Credo,comunque, che per dei genitori che lavorano i figli da gestire non siano cosa da poco ma è ciò che comporta l'esser genitori e ognuno deve esserne consapevole. La società attuale non aiuta di certo a trasmettere educazione e valori. Ma ognuno ha la sua esperienza , dalla quale attingere e cercare di dare il meglio. Saluti.

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    Risposte
    1. Mirtillo, hai descritto benissimo la dinamica dei si è dei no e il bambino, che su questo batte gli adulti, piano piano diventa un piccolo tiranno cui i genitori, per incapacità, impossibilità, per stanchezza, per non voglia, per non tempo... si inchinano. Come dici tu la società attuale non aiuta di certo. Grazie Mirtillo per questa lettura e serena notte.
      sinforosa

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  12. davvero possiamo affermare l'esistenza dei genitori nell'era del post moderno? Quando esco da scuola la risposta è sempre un secco no. Poi posso ricredermi, principiare un'altra piccola speranza. Fino al giorno seguente. Qualche indicazione costruttiva? Perché il dialogo tra genitori e figli è davvero al suo ultimo stadio.

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    Risposte
    1. Anzitutto benvenuta Madmath, mi fa sempre grande piacere vedere il commento di un nuovo lettore.
      Purtroppo anch’io avverto una grande urgenza educativa e se non si ricorrerà ai ripari quanto prima avremo vuoti generazionali. Buona serata e, spero, alla prossima.
      sinforosa

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  13. Buon fine settimana, cara Sinforosa :-)

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  14. I genitori sono le prime figure che il bambino ha modo di osservare , di prendere esempio , di imitare .
    Per cui è proprio vero che tutti noi abbiamo grandissime responsabilita' con i nostri figli .
    Ma e' anche vero che nessuno di noi è nato gia' con esperienza , per cui si ritrovera' ad insegnare ai propri figli gli insegnamenti a sua volta trasferita dai propri genitori .Sperando sempre che siano buoni, ed aiutino i figli nel loro cammino di vita con fiducia e forza nei valori che a sua volta hanno imparato .

    Bellissimo post cara sinforosa.
    Una buona Domenica un abbraccio !

    Rosy

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    Risposte
    1. Certo, Rosy, nessuno nasce saputo, tuttavia già la consapevolezza che crescere figli sia una grande responsabilità, induce il genitore, meglio ancora i genitori, a usare accorgimenti e strategie per rispondere in modo adeguato a questo grande, faticoso e bellissimo “compito”. Grazie per il tuo contributo e serena continuazione di giornata. Contraccambio l’abbraccio.
      sinforosa

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  15. Ho ... una coppia di parenti che ha avuto dopo tanto una coppia di gemelli , un maschio e una femmina bellissimi.
    Una gioia immensa ovviamente , ma loro hanno superato i 50 , i genitori intendo e i gemelli sono piccoli , scuola primaria appena iniziata ... ecco , io vedo che i bimbi sono un po' troppo viziati,ma ovviamente non mi permetto di consigliare o quant'altro ... Leggo l'immensa felicità negli occhi di questa coppia, ma vedo i troppi Sì
    Giustamente come tutti voi avete detto non esiste un manuale per i GENITORI ... si ama , si ama e basta ...
    ma talvolta forse , non so ... qualcosa sfugge
    Volevo solo riportarti questo mio pensiero Sinforosa ...
    Che poi , sapessi anch'io come mamma quanti errori ho commesso ...Però , ho amato e amo mia figlia in un modo ...dilagante : )
    Ciao cara Sinforosa

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    Risposte
    1. Grazie per averci raccontato questo “spaccato” di vita reale. L’amore a volte fa fare cose sbagliate, ammettiamolo, anche quello nei confronti dei figli, purtroppo. L’amore verso un figlio è totale e totalizzante, è un amore che va oltre tutto e tutti. Penso che qui in terra non esista un amore più grande dell’amore verso un figlio, anche se la cronaca troppo spesso ci racconta altro. Ciao Marinetta e grazie per essere passata.
      sinforosa

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