Santa Marcella di Roma

Marcella, appartenente a una illustre famiglia romana quella, appunto, dei Marcelli, nasce intorno al 330. Rimasta orfana del papà in giovanissima età e rimasta vedova dopo sette mesi dal matrimonio, contratto in giovane età, Marcella rifiuta le seconde nozze col console Cereale per dedicarsi a una vita ritirata e casta. A detta di san Girolamo, Marcella è una delle prime matrone romane  che si ispira al monachesimo. Il suo palazzo sull'Aventino si trasforma in un ascetario dove, oltre alla madre Albina, confluiscono nobili  romane come Asella, Principia, Sofronia, Lea e Marcellina. In questa domus si vive una vita ascetica ispirata a principi di grande austerità e disprezzo del mondo, secondo la scuola egiziana, conosciuta attraverso gli scritti di sant'Antonio e le innumerevoli visite di monaci orientali. Il vescovo di Alessandria, Pietro, vi soggiorna nel 373 e vi narra le regole dei monaci egiziani. Nella domuns di Marcella  vi entrano preti, monaci, vergini, vedove, per conversare e riflettere sulle Sacre Scritture. I testi sono studiati a fondo, Marcella impara perfino l'ebraico e sottopone al dotto Girolamo molte questioni esegetiche, come ne fanno fede varie lettere a lei dirette. Tuttavia Marcella, donna di spirito moderato, non condivide pienamente le accese diatribe del  dotto esegeta.
Verso la fine del IV secolo Marcella si trasferisce in un luogo più isolato nelle vicinanze di Roma insieme alla vergine Principia, come madre e figlia.  Ma nel 410, sotto l'invasione gota (Marcella e Principia restano vittime di maltrattamenti e fanno appena in tempo a rifugiarsi nella basilica di san Paolo), rientra a Roma.
Marcella muore lo stesso anno e la sua festa la si celebra il 31 gennaio.

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