Ecco a voi queste belle parole scritte da uno scrittore (soprattutto di saggi) americano di nome
TUTTO QUELLO CHE MI SERVE SAPERE
La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l’ho imparata all’asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell’infanzia. Queste sono le cose che ho appreso:
dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po’ e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno. Fare un riposino ogni pomeriggio. Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri. Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così. I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure. Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: GUARDARE.Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l’amore, l’igiene alimentare, l’ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile. Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti , l’intera umanità prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l’ hanno trovata e di ripulire il proprio disordine. Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.
dividere tutto con gli altri.
Giocare correttamente.
Non fare male alla gente.
Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno.
Lavarmi le mani prima di mangiare.
I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene.
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po’ e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno. Fare un riposino ogni pomeriggio. Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri. Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così. I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure. Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: GUARDARE.Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l’amore, l’igiene alimentare, l’ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile. Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti , l’intera umanità prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l’ hanno trovata e di ripulire il proprio disordine. Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.
Sagge parole , che mi hanno anche un pò commosso. Perchè è proprio così, tutto ciò che serve lo abbiamo imparato da piccoli. Poi basta solo continuare sulla stessa strada e adattare tutto ciò che abbiamo imparato all'età adulta . Buon pomeriggio, bello questo post !
RispondiEliminaAllora è servito? Vedi, tante volte passiamo in un Blog e non abbiamo il tempo per "leggerlo" da cima a fondo.
EliminaSì, sono davvero belle parole e vere.
Buon pomeriggio. Un abbraccio.
sinforosa
Parole sagge!
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
Belle e vere, sì. Ciao Cavaliere e buon pomeriggio.
Eliminasinforosa
E' proprio così, e del resto ne ero già convinta...anche se io non ho frequentato l'asilo vale anche per la scuola elementare!
RispondiEliminaBuon fine settimana
Benvenuta Carmen, che bello averti qui. Certo che vale anche per la scuola primaria. Ciò che si impara da piccoli rimane impresso nella mente e nel cuore. Buona serata e, spero, a risentirci.
Eliminasinforosa
Cara Sinforosa, purtroppo rispondere bene a questo, post non mi è possibile, pensa solo che quando io ero bambino non cera nemmeno l'asilo il mo paese, la mia infanzia non la posso descrivere.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Eh sì, Tomaso, immagino che la tua infanzia sia stata un poco sofferta, come quella di tutti in quegli anni, tuttavia ha sortito un gran bene. Dovremmo prendere a esempio la tua generazione, altroché. Buona serata e grazie per essere qui.
Eliminasinforosa
Quella dell'asilo è senz'altro l'età in cui si bevono le abitudini che dureranno una vita.
RispondiEliminaProprio così, Alberto, e anche i genitori dovrebbero rendersi più conto dell’importanza che hanno quei primi anni, nei quali e sui quali si innescano le fondamenta, stabili o meno, dell’intera esistenza. Grazie per essere passato e buona serata.
Eliminasinforosa
Le parole di Robert sono bellissime e fai bene a dare loro risalto, anche in virtù della tua "mission" di insegnante.
RispondiEliminaPurtroppo però non è sempre così.
Conosco persone che ai tempi dell'asilo erano "bestie allo stato brado" e invece oggi sono stimatissimi padre di famiglia e lavoratori.
C'è sempre tempo quindi per costruire le fondamenta.
Ogni momento della vita può essere un momento di crescita personale, su questo non c’è dubbio, tuttavia gli insegnamenti e le dritte ricevuti nella prima infanzia restano determinanti per la vita. Chino Pezzoli, pedagogista, ebbe a dire che nei primi dieci bisogna dare le “regole” e i seguenti dieci spiegarne il perché. Oggigiorno, personalmente, abbasserei di tre anni l’età per “dare” le regole. Grazie Riccardo e buona serata.
Eliminasinforosa
Sono parole molto belle... Lavorando in una scuola dell'infanzia, le prime le sento particolarmente e mi fanno pensare a quale grande (e meravigliosa)-responsabilità hanno gli educatori verso le generazioni successive, per lasciare un'eredità preziosa e valida, un bagaglio di sani valori ed insegnamenti che possano influenzarle positivamente...
RispondiEliminaUn abbraccio :)
Ma che bello Angela, lavori anche tu nella scuola dell’infanzia! Sì, la famiglia e la scuola hanno una grande responsabilità, chissà se tutti gli attori dell’azione educativa se ne rendono conto? Buona serata, Angela, e grazie per questo tuo commento.
Eliminasinforosa
Sono parole bellissime , famiglia e scuola sono i pilastri dell'educazione attraverso esempi e parole che valgano,che trasmettano conoscenza,che sappiano incoraggiare,guarire e non dovrebbero mai ferire.Credo che ogni atto di responsabilità personale e cortesia sia un'opportunità di crescita e miglioramento per la società
RispondiEliminaGrazie per l'elenco delle rubriche,ottimo per chi,come me, ha iniziato da poco a seguirti
Franca
Hai detto delle parole molto belle e vere. Grazie a te Franca, buona serata.
Eliminasinforosa
Mi piace in particolar modo questa frase, l'ultima: "Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti"
RispondiEliminaBaciobacio siempre
Certo, Farfalla, ogni problema, difficoltà, ostacolo che la vita ci riserva se affrontata con qualcuno diventa più accettabile e sopportabile. Buona serata e grazie per il tuo contributo.
Eliminasinforosa
Non ho fatto l'asilo... me devo preoccupa'?!? ;)
RispondiEliminaNon l’ho fatto nemmeno io😃
Eliminasinforosa
Credo di non aver fatto l'asilo neanche io, perché i primi ricordi sono della scuola che ho cominciato a cinque anni, comunque sia, asilo o non asilo, queste regole è bene apprenderle da piccoli perchè aiutano ad aver rispetto delle cose, degli altri e di noi stessi. Sagge parole! Buon sabato, Stefania
RispondiEliminaCara Stefania, hai colto appieno le parole di Fulghum, come dici bene tu la cosa importante è che le "cose che si devono sapere su come vivere " le si imparino il prima possibile. Grazie per il tuo prezioso commento e buona giornata.
Eliminasinforosa
Devo assolutamente regalare questo libro a mia figlia.
RispondiEliminaLa mia nipotina ha due anni e va' al Kindergarten ,ha
l'età giusta per imparare tutto quello che Fulghum ha
scritto . Io sono andata poco tempo all'asilo , gestito
dalle suore . D'inverno faceva molto freddo e nevicava spesso . Mia Madre mi fece indossare un paio di ghette.
Le suore mi mandarono a casa , dovevo indossare la gonna.
Mia Madre si arrabbiò e non mi mandò più .
Un post davvero interessante . Buona giornata.
Laura
Bella esperienza la tua, anch’io andata per pochi giorni “all’asilo” dalle suore e dopo qualche giorno mia mamma non mi ha più mandato. 😄😄😄
EliminaUn saluto alla tua nipotina e buona domenica.
sinforosa