Peggy e la mascherina per il Covid-19

«Sinforosa, quando ritorno a scuola? Io voglio giocare con i miei amici».
   «Te l’ho spiegato tante volte, purtroppo non si può tornare a scuola perché quel monello di virus se ne va ancora in giro dappertutto e può farci ammalare».
«Mi spieghi ancora come fa a farci ammalare?».
   «Il virus, che non si vede, anche quando è dentro una persona ammalata, è nelle goccioline che si spruzzano quando si parla o si tossisce o starnutisce e se una persona è ammalata e magari non lo sa ed è vicina a noi è possibile che mentre parla o starnutisce o tossisce le goccioline che escono dalla sua bocca entrino nella nostra bocca e così ci ammaliamo anche noi».
«Come quando a scuola la mia amica aveva il raffreddore e faceva etcì e sputava dappertutto».
   «Sì, per questo che le maestre vi dicono sempre di mettere la manina davanti alla bocca e poi di andare a lavarvi le mani, altrimenti tutti i virus dove vanno?».
«Dappertutto perché loro volano, ne che volano?».
   «Sì, è come se volassero».
«È per questo che adesso bisogna mettere la mascherina così le goccioline non volano anche dentro di noi e noi non ci ammaliamo».
   «Sì, Peggy, è proprio per questo e adesso ne sto cucendo alcune anche per te, così quando potremo uscire insieme la potrai mettere».
«Va bene, allora io adesso gioco un po’».
   «Sì, ma stai attenta, non farti male».

«Tu Tu... Ahhh». 

Adesso mi arrampico quassù. Eh... ops! Che fatica!

«Sinforosaaa...Sono come quelli del circo.      
Adesso scivolo».                                                                                                                                         

   «Stai attenta».

«Sììì».

  

«Dai Leone, giochiamo insieme? Non mi fai paura, su, dài, fammi un sorriso!».

   «Peggy, vieni che ti provo la mascherina».

«Sinforosa poi me ne fai anche con i fiorellini come le tue?».

   «Ma certo Peggy, te le farò come quelle che ho fatto per me, sei contenta?».

«Sììì».

   «Forza, sù, andiamo a fare merenda, ci sono i biscotti che abbiamo fatto ieri».

«Sììì, è vero».

di sinforosa castoro