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Nasce il 2 aprile 1805 a Odense, in Danimarca, in una famiglia poverissima e fortemente disagiata (padre calzolaio, che preferisce la stravaganza e la musica al lavoro, una madre più vecchia del padre di quindici anni, una sorellastra avuta dalla madre, una bisnonna comune ad entrambi i genitori, una nonna - la madre di lei - che ha avuto tre figli fuori del matrimonio fra i quali uno disturbato psichicamente e una che gestisce una casa di prostituzione).
Nonostante o grazie a questo substrato sociale, Andersen assorbe, soprattutto dal padre, quelle sollecitazioni fantastiche che gli permetteranno in seguito di divenire lo scrittore che è diventato.
Rimasto orfano di padre a soli undici anni, Han Christian si ritrova ben presto solo con sé stesso (la madre risposata quasi subito, diventerà alcolista), preferendo la solitudine alla compagnia dei coetanei e lasciando libero sfogo alla sua sfrenata fantasia. All'età di quattordici anni lascia la città natale per recarsi a Copenaghen con nel cuore la speranza di diventare attore.
A Copenaghen, Andersen passerà a lavorare in teatri con ruoli di cantante, ballerino, attore, comincerà a frequentare scuole fino a quella di grammatica e latino di Slagelse pagatagli dallo stesso sovrano di Danimarca Federico VI conosciuto fortuitamente e che lo prese subito in simpatia, fino a frequentare l'Università della capitale nella facoltà di filosofia.
Sta di fatto che la sua carriera di scrittore di fiabe si può collocare intorno al 1835 con la sua prima pubblicazione di Fiabe a cui seguiranno con cadenza annuale altre pubblicazioni.
Hans Christian Andersen creò un nuovo modo di scrivere includendo nelle sue storie molti dialoghi e usando un linguaggio comunemente parlato dalla gente del suo tempo.
Andresen descrive nel dettaglio personaggi buoni e cattivi.
Rimasto orfano di padre a soli undici anni, Han Christian si ritrova ben presto solo con sé stesso (la madre risposata quasi subito, diventerà alcolista), preferendo la solitudine alla compagnia dei coetanei e lasciando libero sfogo alla sua sfrenata fantasia. All'età di quattordici anni lascia la città natale per recarsi a Copenaghen con nel cuore la speranza di diventare attore.
A Copenaghen, Andersen passerà a lavorare in teatri con ruoli di cantante, ballerino, attore, comincerà a frequentare scuole fino a quella di grammatica e latino di Slagelse pagatagli dallo stesso sovrano di Danimarca Federico VI conosciuto fortuitamente e che lo prese subito in simpatia, fino a frequentare l'Università della capitale nella facoltà di filosofia.
Sta di fatto che la sua carriera di scrittore di fiabe si può collocare intorno al 1835 con la sua prima pubblicazione di Fiabe a cui seguiranno con cadenza annuale altre pubblicazioni.
Hans Christian Andersen creò un nuovo modo di scrivere includendo nelle sue storie molti dialoghi e usando un linguaggio comunemente parlato dalla gente del suo tempo.
Andresen descrive nel dettaglio personaggi buoni e cattivi.
I suoi personaggi sfortunati, emarginati e infelici (La Piccola fiammiferaia) o personaggi diversi, presi di mira, scartati, emergono dalle sue fiabe (Il Brutto anatroccolo), quasi a rispecchiare, non poco, tutte le angherie subite nell'infanzia e nella giovinezza.
Andersen scrisse anche novelle autobiografiche, un diario composto da ben dodici volumi e opere per teatro, conquistando grande successo.
Morì a Copenaghen il 4 agosto 1875.
Di Andersen ricordiamo, oltre alle sopracitate Il Brutto Anatroccolo e La Piccola Fiammiferaia o la bambina dei fiammiferi, anche
Andersen scrisse anche novelle autobiografiche, un diario composto da ben dodici volumi e opere per teatro, conquistando grande successo.
Morì a Copenaghen il 4 agosto 1875.
Di Andersen ricordiamo, oltre alle sopracitate Il Brutto Anatroccolo e La Piccola Fiammiferaia o la bambina dei fiammiferi, anche
- Mignolina
- La Sirenetta
- Il soldatino di piombo
- L'acciarino
- Il grano saraceno
- La principessa sul pisello
- Il bambino cattivo
- I vestiti nuovi dell'imperatore
- I cigni selvatici e molte altre
sinforosa castoro
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Una vita davvero travagliata e avara di gioie.
RispondiEliminaBuon pomeriggio!
Lui che ha donato tanta gioia a tutti noi. Ciao Joanna.
Eliminasinforosa
Stai parlando di uno tra i più grandi autori di fiabe dell'800.
RispondiEliminaEh sì, un autore davvero grande e indimenticabile. Ciao Gus.
Eliminasinforosa
Un grande autore. Apprezzo soprattutto "I vestiti nuovi dell'imperatore." Un saluto a te.
RispondiEliminaUn autore che ha lasciato il segno in tutti coloro che hanno ascoltato, letto, studiato le sue fiabe. Ciao Voltaire.
Eliminasinforosa
Anche la sua vita si è dipanata come la trama di una storia
RispondiEliminaFranca
Sì, una storia a tratti segnata da profonde ferite. Ciao Franca.
Eliminasinforosa
Ogni tempo la vita... buona notte!
RispondiEliminaCiao Francesco, sereno pomeriggio.
Eliminasinforosa
In Russia tutti bambini conoscono le fiabe magiche di Andersen. Ciao, Annamaria!
RispondiEliminaÈ un autore conosciuto in buona parte del mondo. Ciao Itina.
Eliminasinforosa
Ciao! Oggi ci hai parlato di un grande padre di tante favole note. Forse per lui immaginare e scrivere erano un modo di evadere da una realtà difficile... di sicuro ha lasciato storie bellissime a tutti noi :-)
RispondiEliminaIl suo passato lo ha "esorcizzato" nelle sue stupende e indimenticabili fiabe. Ciao Silvia.
Eliminasinforosa
Bello questo post su Andersen. Le sue Fiabe sono diventate da tempo un classico che non può mancare nella librerie degli amanti del genere. Un saluto e buona continuazione del mese di settembre
RispondiEliminaConcordo Arwen, buona nuova stagione a te.
Eliminasinforosa