Bartolomeo Roe nasce il 20 luglio 1583 a Bury St. Edmunds, Inghilterra orientale, di famiglia protestante fu educato all'anglicanesimo, come il fratello Giacomo, James. Studia a Cambridge. La sua conversione la deve a un prigioniero cattolico. Bartolomeo va a fargli visita in carcere con l'intento di convertirlo all'anglicanesimo, Di certo la sua cultura è superiore a quella del prigioniero, tuttavia quest'ultimo nella sua semplicità fa crollare tutte le tesi di Bartolomeo, che inizia a documentarsi sulle verità del cattolicesimo, finché nel 1607 si converte al cattolicesimo.
Nel 1613 entra nel monastero benedettino di San Lorenzo di Dieulouad, in Lorena, dove vive una comunità di inglesi. L'anno seguente pronuncia i voti solenni assumendo il nome di Albano. Dopo l'ordinazione parte missionario per l'Inghilterra, i suoi superiori lo inviano a Londra dove per quattro anni svolge il suo ministero ad gentes, fino a quando nel 1618 viene arrestato. Rimarrà in carcere per cinque anni e liberato per intercessione dell'ambasciatore spagnolo conte Gondomar, che farà inserire nell'elenco dei beneficiari dell'amnistia proclamata da re Giacomi I il nome di Albano. Esiliato a Douai, dopo pochi mesi riattraversa la Manica. Scoperto due anni dopo viene rinchiuso nel carcere di Saint Albans dove a causa di condizioni terribili del luogo rischia di morire. Aiutato da alcuni amici è trasferito a Londra a Fleet Prison, dove rimane per quindici anni.
"Quando usciva dal carcere si recava spesso nei luoghi di ritrovo della gente (osterie, bische, ecc.) per predicare. Ciò era permesso a quel tempo dalle Costituzioni della Congregazione benedettina d'Inghilterra; se padre Albano vinceva al gioco non incassava denaro, ma chiedeva allo sconfitto di recitare brevi preghiere. Riuscì a far tornare all'«antica fede» numerose anime, compresi il fratello Giacomo, che divenne benedettino, e una sorella che si fece suora. Si dedicò anche alla traduzione dal latino di alcuni trattati religiosi: alcuni furono stampati, altri rimasero manoscritti. Nel 1641 fu approvata una legge che riduceva la possibilità di concedere permessi di uscita ai carcerati. Roe fu trasferito nella dura prigione di Newgate e il 19 gennaio 1642 venne portato in giudizio. Il principale testimone d'accusa era un cattolico rinnegato che conosceva padre Albano poiché era stato aiutato da lui in passato. Il benedettino fu condannato a morte per alto tradimento, capo d’imputazione architettato ad hoc per condannare i cattolici. La sentenza rimase sospesa per alcuni giorni, durante i quali padre Albano pregava assiduamente. La sua rispettabilità e notorietà portò molti ad andare a visitarlo per ricevere la sua benedizione. Un visitatore riuscì a portargli il necessario per consentirgli di celebrare la santa Messa in cella. La mattina del 21 gennaio 1642 padre Albano celebra in cella la sua ultima Messa. Dopo la benedizione finale saluta i presenti dicendo:
«Quando vedrete le nostre braccia stese e inchiodate alle porte della città, pensate che noi vi diamo la stessa benedizione che vi diamo ora. Quando vedrete le nostre teste infilzate sul ponte di Londra, pensate che esse vi stanno per predicare e proclamare la stessa fede per la quale stiamo per morire»
Poi, Albano e un altro sacerdote furono portati a Tyburn per l'esecuzione. Poiché gli venne impedito di parlare alla folla, si rivolse pubblicamente allo sceriffo chiedendogli conferma del fatto che, da condannato a morte, se abiurava avrebbe avuto salva la vita. Lo sceriffo confermò. Allora, rivolto alla folla perché lo sentisse, padre Albano dichiarò: «Vedete allora qual è il crimine per cui sto per morire, e se la religione non è il mio unico tradimento?»". Da Wikipedia.
Il 21 gennaio 1642 Albano Roe è impiccato, sventrato e squartato, la sua memoria si celebra il 21 gennaio.
Dalla rete |
sinforosa castoro
L'ho scoperto con voi e trovo la sua vicenda davvero interessante. Non si può certo dire che Dio non abbia fantasia. Ciao Filippo, grazie per l'attenzione e buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa