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lunedì 18 marzo 2024

Il capo e il popolo

Per diventare adulti si ha bisogno di una guida autorevole che con parole ma soprattutto con l'esempio faccia sì che si diventi "grandi", adulti, appunto, in grado cioè di saper distinguere da sé il bene dal male, in grado di pensare con la propria testa, di agire liberamente, di scrivere liberamente, di saper prendere decisioni in modo autonomo, anche andando controcorrente. 
Ma allora in Paesi dove c'è un "capo" che prende decisioni per tutti: devi vedere le cose come le vedo io, dire le cose che dico io, comportarti come dico io e persino pensare come decido io… significa che il "popolo" è rimasto un popolo bambino bisognoso di una guida che gli insegni a diventare adulto? 

sinforosa castoro

25 commenti:

  1. È popolo a cui piace la guerra e i capi che la vincono.

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    1. Tu dici? O più semplicemente è un popolo che non può permettersi altre scelte se non rimanere "bambino" per sempre, chissà?
      Grazie Filippo. Buon pomeriggio.
      sinforosa

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  2. In Russia, il nostro Presidente rispetta sempre i nostri interessi nazionali. Dal 15 al 17 marzo si sono svolte le elezioni in Russia e il popolo russo ha nuovamente mostrato rispetto e fiducia a V.V. Mettere in. Ci sono paesi in cui il popolo non sceglie il proprio leader. Il leader è nominato dal partito. Ma perché queste persone rappresentano ovunque gli interessi del loro popolo se il popolo non li ha scelti?
    Ci sono paesi in cui i leader non si preoccupano degli interessi dei loro popoli. Questi leader seguono solo gli ordini degli Stati Uniti. Poiché questi leader non pensano al loro popolo, apprezzano il denaro che ricevono dagli americani.

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  3. In Russia, il nostro Presidente rispetta sempre i nostri interessi nazionali. Dal 15 al 17 marzo si sono svolte le elezioni in Russia e il popolo russo ha nuovamente mostrato rispetto e fiducia a V.V. Mettere in. Ci sono paesi in cui il popolo non sceglie il proprio leader. Il leader è nominato dal partito. Ma perché queste persone rappresentano ovunque gli interessi del loro popolo se il popolo non li ha scelti?
    Ci sono paesi in cui i leader non si preoccupano degli interessi dei loro popoli. Questi leader seguono solo gli ordini degli Stati Uniti. Poiché questi leader non pensano al loro popolo, apprezzano il denaro che ricevono dagli americani.

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  4. Siete stati voi, paesi della NATO, a sostenere la guerra civile di Kiev contro gli abitanti del Donbass nel 2014.
    Sono stati i paesi della NATO che hanno distrutto la Libia, l’Iraq, la Jugoslavia, Haiti… Sono i paesi della NATO, che sostengono Israele, che ora stanno distruggendo il settore GAZ.
    Sei tu, NATO, a cui piace la guerra!

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    1. La lettura che fai "di tutto", senza sfumature, senza sfaccettature, incertezze o dubbi rappresenta bene "quella" cultura che rappresenti. Grazie Irina.
      sinforosa

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  5. Ci siamo passati anche noi. Questione di contingenze storiche, ambientali, culturali. E anche ora stiamo votando una squadrista, brava a mimetizzarsi per ora.

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    1. Certo, ci siamo passati anche noi e nonostante i tempi attuali non credo che ricascheremo in quello stato di cose, siamo diventati adulti viziati e amanti della "bella vita", non c'è spazio per "un" fare-dire-pensare imposto, soprattutto se si tratta del nostro stile di vita. Grazie Franco.
      sinforosa

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  6. Molti capi sono dittatori e non seguono la via giusta.

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    1. L'interrogativo è sul "popolo" che, chissà per quali ragioni, accetta o è costretto ad accettare? Ciao Gus, grazie.
      sinforosa

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    2. Per capire il popolo russo (capire, non giustificare: attenzione) occorre entrare nella sua psicologia e per fare questo dobbiamo guardarlo cambiando modo di pensare. Noi siamo occidentali, la Russia no. Quindi, per giudicarla e farci un'idea dobbiamo smettere per un attimo i nostri panni di occidentali. Che è un esercizio difficilissimo, perché siamo da sempre abituati a considerarci il centro del mondo.
      C'è un bellissimo libro di Dario Fabbri, Geopolitica umana, uscito recentemente, che spiega questi concetti.
      In Russia, che è un'autocrazia, le elezioni non servono per mandare a casa il tiranno. Nelle dittature e nelle autocrazie i cambi di regime avvengono sempre tramite i colpi di stato o le rivoluzioni, non tramite le elezioni. Le elezioni sono una formalità e servono solo a stabilire le gerarchie di chi vuole posizionarsi ai lati di Putin, il quale Putin è vero che è mediamente schifato da una certa parte della popolazione russa per vari motivi (la sua ricchezza, la sua falsità, la sua crudeltà ecc.), ma allo stesso tempo i russi se lo tengono buono perché vedono in lui un baluardo contro la sottomissione all'Occidente. E questo per la popolazione russa e per la sua psicologia conta più di ogni altra cosa, come del resto hanno dimostrato le elezioni dello scorso weekend.
      Un errore di fondo che noi facciamo è pensare che questa sia la guerra di Putin e una volta tolto di mezzo lui tutto potrebbe finire. Non è così, questa è una guerra sostenuta dai russi che ci sarebbe indipendentemente da Putin, e se al suo posto ci fosse un altro non cambierebbe assolutamente niente. La Russia non è un prodotto di Putin ma è Putin a essere un prodotto della Russia. Per quanto paradossale possa a noi sembrare, i dittatori godono sempre di un consenso popolare e rimangono in sella finché la popolazione lo vuole. Dopodiché vengono buttati giù in favore di un altro dittatore. Ma è sempre la volontà della popolazione che decide.
      Quindi la risposta alla domanda perché il popolo accetta o se è costretto ad accettare Putin è un'aporia: Putin è un prodotto del popolo.
      Non sto con questo tentando di giustificare ciò che sta facendo la Russia in Ucraina, sia chiaro, sto solo cercando di spiegare come inquadrare tutta la vicenda per capire meglio.

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    3. Concordo sul fatto che per comprendere un popolo che vive la vita, con tutte le sue sfaccettature, in modo diverso dal nostro - vale per qualsiasi popolo di qualsiasi Paese - bisogna davvero cambiare prospettiva e cercare di “vederlo” con il loro medesimo sguardo. Grazie Andrea.
      sinforosa

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  7. Il mondo, società: senza idee.... I capi senza pace....

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    1. Sai che sovente mi domando se "questi capi", chiunque, presenti e passati, abbiano ancora la capacità di ascoltare la propria coscienza, insomma se alla sera se ne vanno a dormire in pace o meno, chissà? Grazie Francesco.
      sinforosa

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  8. “Do not judge, or you too will be judged. For in the same way you judge others, you will be judged, and with the measure you use, it will be measured to you.
    “Why do you look at the speck of sawdust in your brother's eye and pay no attention to the plank in your own eye? How can you say to your brother, 'Let me take the speck out of your eye,' when all the time there is a plank in your own eye?
    (Mathew 7: 1-5)

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    1. Dear Irina, as far as I am concerned my personal point of view is not a judgment at all if anything it is an attempt to understand, I guess the one pointing the finger and spewing lapidary judgments on everyone else convinced that you are always and only in the right is you, but most likely there is a reason for that as well so I go beyond your judgments and try to understand why.
      I would like to add that my post does not refer to your immense and beautiful country but refers to the people, whatever they may be, who feel obliged to submit to a leader who decides for them, even to how to think.
      Since you are quoting the Gospel, you know right that the Lord is for peace, respect for everyone, even enemies?
      Thank you and have a good day :)
      sinforosa

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  9. In Occidente ci sono tante false democrazie, basta pensare alla regressione dei diritti. Negli ultimi anni ci sono stati anche aumenti vertiginosi, ma il popolo ha osannato i propri carnefici. Non ci dimentichiamo che stiamo pagano stupide guerre, mentre ci sono persone che fanno fatica ad avere un pasto.

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    1. La democrazia non è un privilegio acquisito una volta per tutte, è un bene talmente grande, e chi vive in uno stato democratico sovente lo dà per scontato, che bisogna non solo difendere, sempre, ma anche vigilare continuamente affinché continui a esistere. Per quanto riguarda il pagare stupide guerre mi trovi assolutamente d'accordo. Grazie Cavaliere. Buona giornata.
      sinforosa

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  10. Ho le La colpa è nostra e solo nostra.tto attentamente non solo il tuo pensiero ma le risposte di chi ha espresso il suo pensiero, purtroppo la democrazia ottenuta anni fa i nostri capi hnno saputo dividerci in tanti branchi di pecore, bastano pochi pastori e alcuni cani per portarci dove vogliono loro. La colpa è solo nostra....noi un popolo di pecore.
    Buona giornata.

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    1. Caro Giancarlo, io ho sempre definito noi italiani un popolo di pressapochisti e purtroppo lo siamo in tutti gli ambiti della società, non parliamo poi dei "furbetti" di cui l'Italia è strapiena. Grazie e buon pomeriggio.
      sinforosa

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  11. Giusto pensiero! E mi domando sempre: 1 come facciano a raggiungere il potere le persone, 2 come facciano a rimanerci! Eppure

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    1. Sono senz'altro una incompetente ma voglio ugualmente risponderti da ciò che la storia ci rimanda.
      Alla tua prima domanda mi verrebbe da dire che si arriva avendo a cuore solo e unicamente il proprio tornaconto e interesse, anche se questo significa fare fuori, letteralmente, ogni avversario; è così dai tempi dell'Impero romano e "quel" genere di essere umano non si smentisce.
      Alla seconda domanda mi verrebbe da rispondere perché il popolo, soprattutto "quello che ragiona con la pancia" è facile da intimidire, da abbindolare, da ingannare, persino fargli credere che la terra è piatta e che gli Ufo ci controllano e stanno per invaderci. Perdona la mia semplice lettura della questione. Ciao Irene, grazie e buon pomeriggio.
      sinforosa

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  12. E' una buona osservazione. Credo che la questione sia molto più complessa di come appare, e che un popolo non possa essere mai additato né complice né colpevole. Semplicemente avendo un punto di vista differente non possono scegliere quello che sceglieremmo noi, vuoi perché certe persone non sanno cos'è la democrazia, vuoi perché gli mancano degli elementi per costruirsi un pensiero critico (pur essendo persone adulte e intelligenti), vuoi perché effettivamente non vedono alcune cose che noi vediamo chiare (come noi non vediamo le loro). L'unica via d'uscita da questo è conoscersi, cercare di capirsi, parlarsi, accogliere l'altro. E' l'unica arma secondo me che funziona sempre.

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    1. Concordo pienamente con te, ogni popolo conserva in sé una grandezza, una cultura e usanze uniche, così come ogni individuo è unico e irripetibile, che vanno osservate e comprese e questo lo si può fare solo con un dialogo sincero e rispettoso, purtroppo la storia ci rimanda l'esatto opposto, ma io pongo la mia fiducia nelle prossime generazioni, soprattutto quelle dove la mescolanza di popoli, lingue e culture sono già avviate. Ciao Diamante scintillante. Buona primavera.
      sinforosa

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