Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella
sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento,
perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora
un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a
gridare: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io
so chi tu sei: il santo di Dio». E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da
quell'uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti
furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo?
Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi
e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni
della Galilea. Mc.1, 21-28
Solo qualche riflessione sul brano del Vangelo di questa IV domenica del tempo ordinario.
- Nel ventunesimo secolo è ancora il caso di parlare di spiriti immondi, impuri, di demonio? Sì. Il diavolo c'è e lo vediamo all'opera tutti i giorni. È il primo nemico dell'uomo. Odia a tal punto l'uomo che fa di tutto perché vada in perdizione. Certo, dapprima lo seduce con armi abilissime e poi, una volta catturato, come una mosca nella tela del ragno, lo ingoia.
- L'uomo incontrato da Gesù non era certamente un uomo libero, era occupato da quello spirito immondo. Quanti spiriti impuri ci sono ancor oggi che ci attanagliano, che ci tolgono la libertà. Lo spirito dell'orgoglio, del potere, dell'avere, dell'apparire, della gelosia, dell'invidia.
- Oggi, più di un tempo, si mette tutto insieme e si fatica a distinguere il bene dal male, lo stare con Gesù e lo stare con il diavolo e così si va a braccetto con l'uno e con l'altro, senza troppo preoccuparci di discernere. Fatichiamo a chiamare le cose con il loro nome, se una cosa va bene a me è buona, punto. Onestà e disonestà. Sincerità e menzogna. Fedeltà e adulterio. Purezza e lussuria. Altruismo ed egoismo. Vita e morte. Tutto si mescola in quel relativismo etico dal quale Papa Benedetto XVI non si stancava mai di metterci in guardia.
- Davanti a quello spirito impuro Gesù non si mette a discutere, dice solamente: "Taci" e con quell'autorità che gli è propria, che non gli viene dalla dottrina ma dal suo essere Figlio di Dio, gli ordina di andarsene. Ebbene, Gesù ci insegna che col diavolo non si perde tempo a discutere, abbiamo dalla nostra la Sua parola.
sinforosa castoro
Grazie cara Sinforosa per queste riflessioni. Come sono vere!
RispondiEliminaMi rendo sempre più conto di come molti, anche cristiani, neghino che esista il diavolo. Ed è proprio quello che lui vuole.
E lui prende sempre più piede nelle nostre vite.
Ma la Speranza, non deve morire.
Un abbraccio Maria
Come hai ragione. Certo la speranza non deve mai abbandonarci. È una delle tre virtù teologali, dobbiamo praticarla quaggiù, insieme alla fede e alla carità.
EliminaUn abbraccio
sinforosa
Si nega quella del demonio come si nega quella di Dio, purtroppo. E purtroppo di valori ne sono rimasti pochi e si vedono i risultati nella società odierna, una società che pensa solo a sé stessa; più andiamo avanti e più peggioriamo ed io spero davvero che si inverta la marcia quanto prima....
EliminaA presto
Poiana
È quello che ci auguriamo tutti, o almeno le persone che non si vogliono mettere al posto di Dio, come oggi succede sempre di più. Volere essere come Dio è, di fatto, il peccato originale, da questo discendono tutti gli altri peccati. Il diavolo conosce i nostri punti deboli, non c'è che dire.
EliminaCiao ciao e grazie
sinforosa