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mercoledì 7 ottobre 2015

Con il Rosario

Oggi si fa memoria della Madonna del Santo Rosario, a ricordo della vittoria di Lepanto (1571), che fermò l'espansione dell'impero ottomano.
San Pio V attribuì quello storico evento alla preghiera che il popolo cristiano aveva elevato a Maria con il Rosario. Ma dobbiamo fare un passo indietro.
Nel 1212 san Domenico di Guzman, a Tolosa, vide la Vergine Maria che gli consegnò il Rosario, per combattere l'eresia albigese. Fu così che il Rosario divenne la preghiera più diffusa per contrastare le eresie e vincere i musulmani. A Lepanto, mentre si moriva per Cristo, per la Chiesa e per la Patria, si recitava il Santo Rosario; i prigionieri remavano ritmando il tempo con le decine dei misteri. La vittoria, 23 giorni dopo, fu attribuita alla Madonna. I musulmani tagliavano le teste, come oggi.
 San Grignon de Montfort diceva: «Nel Cielo, come ricompensa alla profonda umiltà di Maria, Dio le ha dato il potere e l'incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli ribelli».
Le grazie passano per Maria, "Aiuto dei Cristiani".
I forzati ai remi nella flotta furono liberati; sbarcarono a Porto Recanati e salirono alla Santa Casa di Loreto, per offrire le loro catene alla Madonna e farne cancellate agli altari delle cappelle. Lo stendardo fu donato alla chiesa di Maria a Gaeta.
Non dimentichiamo che con il Rosario si invoca la Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, associata in modo speciale all'incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio.


Da un Giornalino Parrocchiale

6 commenti:

  1. Lo sai Sinforosa… sin da piccola mi hanno inculcato nozioni sul pregare (avendo vissuto con suore…).
    Nozioni che… ora a distanza di tempo non reputo più valide. ( per me)
    Recitare il Rosario, le preghiere della mattina e della sera, l’andare a messa ogni domenica e ogni festa prestabilita…
    No, non ci riesco…
    Le preghiere ripetitive non mi piacciono, sono nenie, cantilene che a lungo andare diventano solo abitudine e si recitano spesso pensando ad altro, proprio perché si sanno a memoria.
    Quando sento il bisogno di pregare, lo devo fare con il cuore aperto… pensando a ciò che dico, chiedo e sento… la vera preghiera deve uscir fuori dall’anima per riuscire a toccare il cuore di Dio.
    E credimi… mi sento più credente ora di prima…
    Questo mio discordo comunque… non vuol togliere nulla alla preghiera tradizionale… è solo ciò che percepisco io.
    Un caro saluto :-)

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    Risposte
    1. Grazie per la tua testimonianza. Come dici bene tu sono tanti i modi di pregare e, ora, per te, è il momento della preghiera del "cuore", quella che sgorga spontanea nei momenti di gioia o sofferenza, e così, magari, la tua diventa una preghiera di invocazione o di lode. A questo proposito potresti pregare con i Salmi; ne troveresti per ogni occasione della vita.
      Voglio, però, farti riflettere su una cosa.
      La Messa, il Rosario, le preghiere ripetitive, come le chiami tu, in realtà "servono" per farci conoscere meglio il Signore e partecipare alla suo sacrificio. In ogni Messa si fa ricordo della morte e risurrezione del Signore, e noi con lui. In ogni Messa possiamo mangiare della "sua carne". Questo cibo spirituale ci aiuta ad andare avanti nelle vie a volte tortuose della vita. È un cibo che ci sostiene, proprio come quello che ci serve per tenerci in vita. In ogni Messa ascoltiamo la parola del Signore, altrimenti rischiamo di perderla per strada. In ogni Messa preghiamo per noi e per gli altri e non siamo soli, ma comunità orante.
      Il Rosario dovrebbe farci riflettere sui vari momenti della vita di Gesù e in Maria, con Maria e attraverso Maria chiediamo, lodiamo e intercediamo per i nostri e altrui bisogni. È vero, nella pratica di queste preghiere ci distraiamo sovente, ma non importa. Vedi, quando un bambino mi porta un disegno in regalo fatto da lui, magari un vero "pasticcio" io ne sono felice, perché ciò che conta non è il "bel disegno" (la "bella preghiera"), ciò che conta è l'intenzione. Il Signore fa molto meglio di me. La preghiera è dimostrare al Signore il nostro desiderio di rimanere in contatto con lui. E questo basta.
      Un abbraccio
      sinforosa

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  2. Grazie Valeria.
    Quando ero giovane, ed ero un po' ribelle, non amavo il Rosario, lo consideravo una gran rottura, nonostante in casa lo si recitasse soprattutto nel periodo "dei morti".
    Crescendo ho imparato ad amarlo, a recitarlo durante l'arco della giornata, a volte mi perdo, ma fa niente, Maria sa ricucire per bene ogni nostra piccola o grande preghiera e la offre per noi al suo adorato figlio. Tu non faresti così, come mamma? Sono certa di sì. Io senz'altro. E se io che sono una peccatrice farei così con mio figlio, immaginati cosa fa Maria quando le chiediamo di intercedere per noi presso suo figlio!
    Un abbraccio
    sinforosa

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  3. Hai fatto benissimo a donarci una tua riflessione, è così che si cresce insieme. È ammirevole come tuo figlio senta ancora il desiderio di andare a messa, non molti ragazzi lo sentono. Spesso i giovani hanno, come un po' tutti noi abbiamo avuto, un certo rifiuto, ma poi la vita ci cambia e così ci ricordiamo degli insegnamenti dei nostri genitori e il Signore ci attira a sé in un modo del tutto nuovo; è allora che incominciamo a camminare davvero con lui.
    Mi rammarico che molti genitori oggigiorno, pur dicendosi cristiani cattolici, non vivano da cristiani e cattolici: pochissimi bambini mi dicono che la mamma o il papà insegnano loro le prime preghierine, ancor meno sono quelli che frequentano la messa alla domenica. Tuttavia rimango fiduciosa, perché il Signore conosce tante vie per attirarci a sé, questo non toglie che dobbiamo pregare per la conversione dei giovani e delle famiglie.
    Buona giornata, carissima.
    sinforosa

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  4. Cara Valeria, hai detto tutto… il tuo star bene interiore e con gli altri deriva proprio dal fatto che finalmente hai imparato a pregare con il cuore! E il tuo modo di vivere ne è la conseguenza.
    Un abbraccio a te e a Sinforosa

    RispondiElimina

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