In un commento a un post di qualche giorno fa, Gus, un lettore e autore di un interessante blog, risponde così alla mia domanda: "attraverso quali cose passa la vostra felicità?".
Gus risponde: «... Ormai la solitudine è diventata la mia migliore compagna».
La solitudine: argomento interessante e, soprattutto, condizione che prima o poi ciascuno di noi dovrà affrontare, volente o no.
E allora, dovremmo imparare per tempo a far a meno di coloro di cui ci circondiamo, che siano essi familiari, parenti, amici o amici animali? Ma a questo punto chi ci rimarrà accanto? E come ci immaginiamo immersi nella solitudine?
sinforosa castoro
Gus risponde: «... Ormai la solitudine è diventata la mia migliore compagna».
La solitudine: argomento interessante e, soprattutto, condizione che prima o poi ciascuno di noi dovrà affrontare, volente o no.
E allora, dovremmo imparare per tempo a far a meno di coloro di cui ci circondiamo, che siano essi familiari, parenti, amici o amici animali? Ma a questo punto chi ci rimarrà accanto? E come ci immaginiamo immersi nella solitudine?
Brutto male la solitudine, se è possibile evitare di essere solo, ci vuole quella ferrea volontà di dialogare con tutti solo così si può sconfiggere quel brutto male, la solitudine.
RispondiEliminaCiao e buona giornata cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Dalla tua saggezza arriva un bellissimo consiglio: dialogare con tutti; solo così si può sconfiggere quel brutto male. È vero, Tomaso, a volte la solitudine se non è colma di presenze e se è imposta da situazioni può diventare una brutta bestia.
EliminaGrazie mille per le tue parole.
sinforosa
Abituarci a fare a meno degli affetti no, non credo. Anche perchè potremmo essere noi ad andarcene prima.
RispondiEliminaQualche momento di lontananza però credo faccia bene perchè ci ridà quel senso di libertà che forse ci sembrava perso. Si quello che non si riusciva a fare quando si era insieme, si pensa, si riflette.
A me piace ogni tanto star sola, in silenzio. Ritrovarmi.
Cara Patricia, in questo caso non si parla di qualche giorno di solitudine, che può anche fare piacere, bensì di quella condizione che ti fa sentire solo, perché gli affetti se ne sono andati, hanno preso altre vie, perché non ci sono più e allora come vivere la solitudine?
EliminaCiao cara e grazie mille.
sinforosa
Ripeto Sinforosa. Abituarsi no, bisogna fare in modo di trovare qualcosa che riempia ilvuoto della solitudine.
Eliminaciaoooo
Concordo, Patricia, e grazie della precisazione.
Eliminasinforosa
E' la solitudine dell'eremita di V.Hugo , cuore a cuore con il Signore.
RispondiEliminaCiao sinforosa.
E chi il Signore non ce l'ha? È solo una provocazione, intendiamoci.
EliminaCiao e grazie mille.
sinforosa
A volte si può essere soli, molto soli, anche se si è attorniati da tante persone. Succede soprattutto dopo un grande dolore che non si riesce a condividere.
RispondiEliminaIo ho provato questo tipo di solitudine ed è più straziante di quando si è soli solo fisicamente.
Invece quando si è in comunione con gli altri, si può essere soli ma non ci si sentirà mai veramente soli.
Un abbraccio
Maria
Cara Maria, la tua risposta porta equilibrio. Sono d'accordo, ciò che conta, secondo me, è essere in comunione con qualcuno; che sia Dio o gli altri o tutti e due, ma è solo solamente colui che non riesce o non vuole condividere.
EliminaComunque sia ne riparleremo.
Grazie mille anche a te.
sinforosa
Cara Valeria, sei stata davvero grande a farcela e a vedere il bello che la vita offre. Questo è ciò che conta.
RispondiEliminaBuona serata.
sinforosa