A tre anni dalla guerra tra Russia e Ucraina la testimonianza di padre Heleta, che assieme al suo confratello padre Ivan Levytskyi, è stato arrestato il 16 novembre 2022 nella città di Berdyansk, nell’Ucraina meridionale. A quel tempo, la città era sotto l'occupazione russa da nove mesi. Per lungo tempo dopo il loro arresto, non si sono avute informazioni sulla loro sorte. Poi il 28 giugno 2024 entrambi sono stati rilasciati.
Padre Heleta ha raccontato che lui e padre Ivan Levytskyi erano detenuti in una prigione di guerra. C'erano circa milleottocento prigionieri e loro due sacerdoti erano gli unici civili. Questi erano stati tacciati di terrorismo con la falsa accusa che nella loro casa erano state trovate delle armi. Condividendo il destino degli altri prigionieri di guerra ucraini, padre Bohdan ha cercato di sostenerli. «Non ho potuto aiutare tutti, solo quelli con cui ero direttamente in caserma insieme a me, circa 200 prigionieri. Ma ho chiesto al Signore di abbracciare tutti con il suo amore e la sua misericordia», ha detto il religioso. Questo sostegno era limitato perché, ha spiegato, era proibito, considerato una violazione del regime della prigione. «Dunque veniva offerto in modo privato, mentre camminavamo intorno a un piccolo cortile (60 metri per 40). Alle 6 del mattino ci facevano uscire dalla caserma e fino alle 22 ci era vietato rientrarci, vietato sederci o sdraiarci: dovevamo stare in piedi, camminare tutto il giorno. E così, dove ci incontravamo, potevamo comunicare, riuscivo anche a confessare». Da Vatican News
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