Non so voi, ma oggi, domenica 27 Aprile 2014, Festa della Divina Misericordia, per me e per tutti coloro che hanno ammirato, conosciuto e soprattutto condiviso il pensiero forte e universale di Papa Giovanni Paolo II, e ancor prima il pensiero ardito e coraggioso di Giovanni XXIII, è una giornata storica. Non che loro, i nuovi Santi, abbiano bisogno di questo, no, loro no, loro vivono già nella beatitudine. Dopo una vita vissuta in totale e fiducioso abbandono nella fede al Risorto, e nonostante le innumerevoli vicissitudini e sofferenze affrontate sempre anteponendo la fede nel Risorto al dolore e alla sofferenza personale, ora, questi due Papi Santi, si godono la gioia eterna: "Vieni servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore" Mt. 25,21.
Oggi, il Vangelo (Gv. 20,19-21) e la II° Lettura (I° Pietro 1,3-9) ci invitano a prendere sul serio l'evento pasquale. Gesù è davvero risorto, non dimentichiamolo, mai. È su "questa pietra scartata dai costruttori" che i due nuovi Santi hanno fondato le loro vite. Anche noi sforziamoci di vivere sì pienamente nella nostra umanità, come hanno vissuto del resto i due Santi Papi, ma con quel germe di risurrezione che abbiamo dentro di noi in virtù del Battesimo. Anteponiamo, quindi, alle nostre personali sofferenze, preoccupazioni, paure, delusioni, solitudini, la convinzione la certezza che Cristo è davvero risorto e ci è accanto in ogni momento della nostra vita.
Prendiamo a esempio i nostri due nuovi Santi e chiediamo loro di continuare in Cielo l'incessante lavoro svolto in terra e cioè quello di intercedere per tutti, per ciascuno di noi.
E non dimentichiamo che proprio oggi il Signore ci ha già apostrofati "Beati": "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto" Gv.20, 29.
P.S. Questa giornata entrerà comunque nella storia, sia per i credenti in Cristo che per chi si confessa non credente.
sinforosa castoro
Oggi, il Vangelo (Gv. 20,19-21) e la II° Lettura (I° Pietro 1,3-9) ci invitano a prendere sul serio l'evento pasquale. Gesù è davvero risorto, non dimentichiamolo, mai. È su "questa pietra scartata dai costruttori" che i due nuovi Santi hanno fondato le loro vite. Anche noi sforziamoci di vivere sì pienamente nella nostra umanità, come hanno vissuto del resto i due Santi Papi, ma con quel germe di risurrezione che abbiamo dentro di noi in virtù del Battesimo. Anteponiamo, quindi, alle nostre personali sofferenze, preoccupazioni, paure, delusioni, solitudini, la convinzione la certezza che Cristo è davvero risorto e ci è accanto in ogni momento della nostra vita.
Prendiamo a esempio i nostri due nuovi Santi e chiediamo loro di continuare in Cielo l'incessante lavoro svolto in terra e cioè quello di intercedere per tutti, per ciascuno di noi.
E non dimentichiamo che proprio oggi il Signore ci ha già apostrofati "Beati": "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto" Gv.20, 29.
P.S. Questa giornata entrerà comunque nella storia, sia per i credenti in Cristo che per chi si confessa non credente.
sinforosa castoro
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