... Segue dal precedente post:
Questa comunicazione, CNV, si concentra su tre aspetti della comunicazione:
- Cerchiamo e riconosciamo in noi i nostri bisogni per poter prendercene cura.
- Adottiamo strategie utili al loro soddisfacimento in base al nostro modo di essere, ai nostri valori, ai nostri principi al nostro stile di vita, poiché i mezzi per soddisfare un bisogno sono tanti, a noi spetta di scegliere il mezzo più idoneo per me.
- Non confondiamo il bisogno con l'aspettativa, poiché spesso, se non sempre, siamo convinti che chi ci sta davanti pensi e viva esattamente come me. Questo atteggiamento, oltre che creare conflitti infiniti e malesseri, crea equivoci da entrambe le parti.
- Come già detto nel post precedente, il bisogno ci accomuna a tutti gli esseri umani, quindi "sul bisogno" non può esserci giudizio/conflitto.
- Esprimiamo, quindi, il nostro bisogno in modo chiaro, semplice, diretto, concreto. Solo così si avvia un vero confronto, una vera comunicazione, senza ombra di giudizio. Perciò, affermiamo: «Adesso ho bisogno di... » e non: «Adesso ho bisogno che tu o voi... ».
Questa comunicazione, CNV, si concentra su tre aspetti della comunicazione:
L'auto-empatia (consapevole e compassionevole esperienza interiore).
L'empatia (ascoltare l'altro con profonda compassione).
L'auto-espressione onesta (esprimersi in modo autentico e vero).
In sintesi, accogliamo ciò che avviene nell'altro con empatia, senza ascoltare né giudizi né critiche.
Mentre i quattro punti chiave dell CNV sono:
In sintesi, accogliamo ciò che avviene nell'altro con empatia, senza ascoltare né giudizi né critiche.
Mentre i quattro punti chiave dell CNV sono:
- Osservazione oggettiva dei fatti. Comunicare i fatti, avulsi da qualsiasi giudizio o valutazione.
- Dichiarazione delle sensazioni che questi fatti creano in me. Comunicare apertamente ciò che sento. «Ho paura». «Sono nervosa». «Sono contrariata». «Sono demoralizzata». «Sono delusa». «Non sono a mio agio»...
- Dichiarazione dei bisogni non soddisfatti (che stanno alla base delle mie emozioni/percezioni). Comunicare ciò di cui ho bisogno in quel momento.
- Richiesta. Comunicare ciò che desidero che l'altro faccia per rendere la mia vita più bella. Comunicare le mie aspettative senza colpevolizzare o giudicare.
"La violenza è l'espressione tragica di bisogni non soddisfatti. È la manifestazione dell'impotenza e/o della disperazione di una persona talmente priva di risorse da pensare che le proprie parole non siano sufficienti a farsi capire. Allora attacca, grida, aggredisce".
Marshall Bertram Rosenberg.
Vedi, questi sono solo semplici appunti per poi arrivare ai bambini.
RispondiEliminaCome genitori e come insegnanti dovremmo sempre tenere a mente queste "piccole regole di base" per una buona comunicazione e per un allenamento emotivo.
E poi diciamocelo, sarebbe bello imparare a farlo anche con le persone con cui veniamo in contatto; pensa che libertà interiore e che comunicazioni raggiungeremmo.
Un abbraccio
sinforosa